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Cronaca

Tre centri ludico-didattici per l'inclusione sociale

Uno nel quartiere leccese delle "Giravolte", uno a Monteroni ed un terzo a Nardò, nell'area rurale "Boncore", per la prevenzione del disagio e la promozione del benessere di donne e bambini

LECCE - Si chiama "Patto per l'inclusione sociale, la legalità e la sicurezza dell'Area Jonico-salentina" il progetto nell'ambito del quale sono stati realizzati tre centri ludico-didattici per l'inclusione sociale. Il primo ad essere inaugurato quello di Nardò, nell'area "Boncore", in funzione già dall'anno scorso, seguito da quelli di Monteroni di Lecce e del quartiere leccese delle "Giravolte", presentati stamattina dal sindaco di Lecce Paolo Perrone. L'obiettivo è prevenire il disagio e promuovere il benessere di donne e bambini in ambito rurale, organizzando attività formative, ludiche, di recupero scolastico, di informazione ed orientamento socio-culturale, di educazione alla partecipazione ed alla cittadinanza. "Una significativa opportunità per le famiglie - ha spiegato Perrone - per sviluppare coesione sociale, abbattere i muri di silenzio e solitudine e ravvicinare le distanze, che , talvolta, si traducono in esclusione e marginalità".

"Mi sta particolarmente a cuore - ha proseguito il primo cittadino leccese - la riapertura del centro del quartiere Giravolte, che da anni l'amministrazione comunale sta cercando di riqualificare. Sono convinto, inoltre, che la possibilità che i bambini avranno di convivere a più stretto contatto con i figli delle famiglie non comunitarie residenti nella zone, consentirà di far capire loro con molta naturalezza che della diversità non bisogna aver paura".

Il Patto per l'inclusione sociale prevede, inoltre, un'azione formativa pilota a beneficio dei ragazzi del Centro di Prima Accoglienza presso l'Istituto Penale Minorile di Lecce, atta a documentare, informare e interagire con i ragazzi, vicini alla scarcerazione, per sviluppare occasioni di confronto e di approfondimento. Sempre per l'inclusione sociale e lavorativa dei soggetti svantaggiati, poi, è stata prevista l'attivazione di 49 borse di formazione lavoro, di 500 euro ciascuna e di durata annuale, da attivare in convenzione con aziende del settore agroalimentare o che operano nelle aree rurali rientranti negli Ambiti interessati dal progetto. L'iniziativa, in particolare, si rivolge a persone che si trovano in situazione di disagio economico e sociale, agli ex detenuti e agli ex tossicodipendenti, che hanno più difficoltà a trovare lavoro a causa del loro trascorso, e a donne in condizione di difficoltà familiare.

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