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Lunedì, 29 Aprile 2024
Tassi fino al 354%

Usura, estorsione e riciclaggio: arresti e perquisizioni nell’area ionico-salentina

Sette le ordinanze di custodia cautelare, di cui cinque in carcere e due ai domiciliari, eseguite dalla guardia di finanza su input della procura della Repubblica di Taranto. Sequestrati beni per circa 415mila euro

LECCE – Sette ordinanze di custodia cautelare, cinque in carcere e due ai domiciliari, sono state eseguite dai finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria della guardia di finanza di Taranto, in collaborazione con i colleghi dell’omologo Nucleo di Lecce e con quelli della Tenenza di Leuca.

Tutti originari del Tarantino i destinatari delle misure cautelari e fra loro spicca il nome di Roberto Iacca. L’uomo, 43enne, con residenza a Lecce, è l’ex sindaco di Roccaforzata. Finì già in arresto nel 2022 nell’operazione “Campanile” nella quale fu coinvolto un altro degli arrestati odierni, Salvatore De Molfetta, 61enne di Roccaforzata. I due sono stati ristretti in carcere, così come Cosimo Pernorio, 38enne di Sava, Michele De Molfetta, 65enne di Taranto, e Carmela Di Molfetta, 40enne di Monteparano. Ai domiciliari, invece, sono stati destinati Santa Bisignano, 59enne di Roccaforzata, e Tommaso De Roma, 69enne di Taranto.

L’operazione è scaturita dalla richiesta della procura della Repubblica di Taranto nell’ambito di un’inchiesta che presume l’esistenza di un’associazione a delinquere dedita all’usura, all’estorsione, al riciclaggio e al trasferimento fraudolento di valori. Sono stati sequestrati beni per un importo di oltre 415mila euro a titolo preventivo (una parte dei quali a una società con sede a Patù). Al medesimo tempo sono state eseguite sedici perquisizioni personali e locali a carico degli indagati che risiedono nelle province di Taranto e Lecce. Per quanto riguarda quelli del Leccese, si tratta di Massimo Costagliola, 55enne nativo di Taranto e residente a Lecce, e di tre cittadini di Patù: Fernanda Calabrese, 58enne, Giovanni Rosafio, 65enne e Michele Rosafio, 35enne.

Le indagini, che hanno preso il via nel 2021, hanno consentito di seguire la traccia di presunte pratiche usurarie attraverso la concessione di finanziamenti con tassi fino al 354 percento a imprenditori sia del Tarantino sia del Leccese che operano nella produzione dei latticini e della pasticceria fresca e che si trovavano in un contesto di difficoltà economiche.

L'operazione: qui il video

L’attività di usura sarebbe stata accompagnata da operazioni in odor di riciclaggio e autoriciclaggio realizzate con emissioni di fatture per prestazioni inesistenti e rapporti commerciali di comodo e condotte da alcuni degli indagati coinvolti in imprese attive nella ristorazione, nella distribuzione alimentare e nella fornitura di arredi per ufficio. Ci sarebbero anche evidenze del ricorso a prestanome con lo scopo di agevolare attività di riciclaggio e autoriciclaggio.

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