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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Gallipoli

Vasto incendio circonda Gallipoli ed è paura per l'ospedale "Sacro Cuore"

Il rogo nel primo pomeriggio. Chiusa la provinciale per Alezio. In azione Fireboss e Canadair. Diverse le squadre di vigili del fuoco al lavoro

GALLIPOLI – Alle 13 il fuoco era già alto e procedeva spedito, sospinto dagli aliti di vento. Per il secondo giorno di fila, dopo il vasto rogo che ieri pomeriggio ha colpito la zona della Montagna Spaccata, sulla litoranea di Santa Maria al Bagno, arrivando fino all’entroterra all’altezza di Villaggio Santa Rita, le fiamme hanno iniziato a divorare il versante jonico del Salento. Arrivando a minacciare, questa volta, la periferia di Gallipoli e, in particolare, l’ospedale “Sacro Cuore di Gesù”, per il quale si è temuto a lungo anche di dover procedere con l’evacuazione di alcuni reparti. Per fortuna, allarme rientrato poco prima delle 16. E il rombo dei canadair, che hanno sorvolato il cielo di Gallipoli per tutto il pomeriggio e fronteggiato con ripetuti lanci di acqua e liquido ritardante il vasto incendio si è attenuato solo intorno alle 17,15. Emergenza finita, ma la paura e lo stato di allerta è stato alto.

Il tutto è stato causato da un cosiddetto incendio di chioma, come si usa nel gergo dei vigili del fuoco. Ovvero, il fuoco ha iniziato a muoversi fra le chiome degli alberi. Una situazione definita fra le più pericolose in assoluto. L’estensione è stata di circa 5 ettari e i primi focolai sono iniziati a ridosso della pineta che sorge sula provinciale Gallipoli-Alezio, quasi in prossimità dell’ospedale. Poi, il vento ci ha messo del suo e così le fiamme hanno attecchito anche sulla pineta prospiciente, verso il quartiere San Gabriele, dove vi sono diversi campi incolti in cui il fuoco ha trovato facile nutrimento, arrivando quasi a  lambire le prime abitazioni di una zona dove vi sono circa 700 residenti. Diverse le squadre di vigili del fuoco in azione, di Gallipoli, con Lecce e Ugento in supporto e operatori della protezione civile Cir di Gallipoli e di altre sedi dei comuni della provincia tra le quali quelle di Alezio, Collepasso, Alliste e Ugento. Lungo le arterie principali, sono state disseminate anche autovetture di polizia del commissariato, carabinieri della stazione e della compagnia e polizia locale per regolare la viabilità e chiudere, in particolare, la Gallipoli-Alezio, in attesa che le operazioni fossero terminate e facendo passare solo le ambulanze per le emergenze. La strada è stata riaperta al traffico solo dopo diverse ore ed con gli intereventi di bonifica ormai terminati.

Fiamme verso la città, attimi di tensione

La parte del leone l’hanno fatta soprattutto i mezzi aerei, un firebox e due Canadair, che, attingendo acqua dal mare e sorvolando a quota bassa i punti più ardui, hanno aiutato a tenere a bada il fronte del fuoco. Uno spettacolo che molti hanno ammirato a testa in su, puntando le loro macchinette fotografiche per immortalare le evoluzioni. Il sindaco Stefano Minerva da un lato ha monitorato la situazione ( giunto sul posto dopo aver lasciato una riunione in Prefettura sulle emergenze estive) e fornito supporto istituzionale alle forze dell’ordine, dall’altro ha aggiornato e tranquillizzato la popolazione, utilizzando anche i canali social e telematici, sull’andamento della situazione, appurando poi della quasi certa natura dolosa del rogo. “La natura dell'incendio è dolosa, per questo mi auguro che rimanga un episodio isolato” dice Minerva, “grazie al pronto intervento di tutte le forze dell’ordine e della macchina amministrativa abbiamo evitato il peggio. Appena avuto contezza della normalizzazione della situazione ho subito avvertito e rassicurato i nostri cittadini. Mi sento di ringraziare per il grande lavoro svolto i vigili del fuoco, protezione civile, agenti di polizia, vigili urbani, carabinieri,  guardia di Finanza e quanti si sono adoperato per fronteggiare l’emergenza causato dall’incendio. Personalmente sono intervenuto sul posto insieme al prefetto e al vice Aprea con cui abbiamo coordinato i lavori. C’è stato grande impegno degli amministratori e grande collaborazione fra le parti, e  con il supporto decisivo dei canadair si è delimitata  la zona di intervento: ora non ci sono pericoli, tutto è andato per il verso giusto”.

OSPEDALE: RISCHIO RIENTRATO - Nessuna conseguenza per i pazienti dell'ospedale, ha avvisato nel pomeriggio l'Asl di Lecce con una nota. L’attività dell’ospedale è ripartita normalmente dopo uno stop precauzionale. Sul posto sono giunti il viceprefetto Guido Aprea e il direttore sanitario della Asl di Lecce, Antonio Sanguedolce, per sincerarsi della situazione.

In ogni caso, era già pronto il piano per evacuare i pazienti a partire dalla Torre A, quella più vicina al focolaio e interessata dal fumo: i pazienti dei reparti di Cardiologia Utic, Pneumologia, Oncologia e Rianimazione sarebbero stati trasferiti negli altri ospedali della Asl grazie all’ausilio delle ambulanze del 118. Fortunatamente, però, non ce n’è stato bisogno.

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