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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca

Vecchio libro resiste al fascino ma il futuro è ebook

Pratici file multimediali, lettori tascabili, per portare sempre con sè una bella scorta di libri da leggere. Ma dopo l'expoit dei libri "virtuali" ci si chiede se e quanto resisteranno i vecchi libri

LECCE - Quanti di voi, da bambini, non si sono mai addormentati abbracciati ad un libro? Chi non ne ha, almeno una volta, annusato l'odore? Quante lacrime hanno asciugato quelle amate pagine, preziosi scrigni di intimi tesori? Da anni la storia del libro è strettamente connessa a quella dell'uomo: all'evoluzione di uno, è sempre seguito il rinnovamento dell'altro.

Si è andati dalle medievali tavolette di argilla a quelle di legno usate da greci e latini, dai rotoli di papiro e pergamena a volumi cartacei decorati a mano dai monaci amanuensi, passando poi per la scoperta della stampa, fino ad arrivare ai giorni nostri, in cui i libri vantano tipologie di carte sempre più raffinate, rilegature effettuate con tecniche all'avanguardia e un'elevata qualità d'immagine per testi e illustrazioni.

Ma l'evoluzione del libro non può di certo considerarsi conclusa. Tanto più in questo momento, immediatamente successivo alla conclusione della Buchmesse, la più grande fiera del libro europea, svoltasi a Francoforte pochi giorni fa, alla quale è approdato con forza il libro elettronico. Si tratta di una versione multimediale del corpo del libro, leggibile su ebook-reader tascabili, oltre che sul proprio computer, che garantisce all'utente di avere sempre con sé una scorta di libri da leggere, senza occupare spazio in borsa.

E il buon vecchio libro? Resisterà allo sviluppo tecnologico e informatico? Gli avanguardisti hanno fissato una scadenza: nel 2018 l'editoria digitale sorpasserà quella su carta. È uno scenario credibile? Ecco cosa pensano alcuni librai leccesi.

"È una domanda che travaglia i librai e gli editori da molto tempo - spiega Anna Palmieri, direttrice della storica libreria Palmieri, nel centro di Lecce -. Ricordo che già dieci anni fa, alla scuola dei librai a Venezia, Umberto Eco affrontava questo problema. Egli spiegava, però, che il libro cartaceo ha una lunghissima vita davanti a sé e che gli stessi computer, per poter essere usati, hanno bisogno dei relativi libri d'istruzione".

"Io sono convinta - aggiunge - che il libro non sia solo funzionale al suo contenuto, ma che sia anche un oggetto, a cui il lettore è legato, e che non potrà mai essere sostituito da un cervello elettronico. Io non ho mai visto abbracciare un computer, ma ho visto, in quarant'anni passati in libreria, tanti bambini che, entusiasti, abbracciano il libro che ha attratto la loro attenzione".

E a rafforzare la tesi dell'importanza del libro cartaceo come oggetto, è intervenuta anche Augusta Epifani, direttrice della libreria Liberrima, situata nel centro storico della città. "Il libro andrebbe pensato, nella modernità, come un oggetto - afferma - al di là del suo contenuto. Questo non per una visione strumentale, ma perché l'occhio del lettore, soprattutto di quello non esperto, arriva ancora prima dell'interesse che ha".

"Noi abbiamo sempre trattato il libro dal punto di vista estetico - conclude la direttrice di Liberrima - perché abbiamo capito che curare le vetrine aiuta a portare dentro il lettore, a farlo innamorare di un libro prima ancora di fargliene incontrare il contenuto. Non credo che un file multimediale possa riuscire ad esercitare la stessa attrazione sul lettore. La storia con il libro, infatti, è un po' come una storia d'amore, è fatta di rapporti, di passione. Fino a quando avremo ancora voglia di abbracciarci, il libro non morirà".

"Sicuramente, però - dice Mino Carbone, proprietario della libreria Adriatica - la storia di qualsiasi oggetto è strettamente connessa al suo consumo. E gli italiani, già poco avvezzi alla lettura rispetto ad altri paesi europei, dubito che inizieranno ad acquistare ebook, esattamente come è avvenuto con gli audio-libri, che sono usciti almeno quindici anni fa, ma che non hanno mai attecchito in Italia".

Cédric, commesso francese della nuova libreria Giunti al Punto, nei pressi di piazza Sant'Oronzo, fornisce una visione più europea della questione. "Nell'assortimento della nostra libreria - ha spiegato - abbiamo inserito anche qualche titolo in audio-libro ed ebook, ma le richieste, per il momento, sono molto sporadiche, perché in Italia siete ancora troppo lontani da questo genere di cambiamento. In Francia e, soprattutto, in Germania, i libri multimediali si sono invece totalmente integrati nelle librerie, in cui si vendono gli ebook-reader accanto ai classici libri cartacei. Credo che dovranno passare molti anni prima che questo fenomeno si verifichi anche in Italia, e mi riservo comunque la possibilità che non riesca ad attecchire davvero".

Ad ascoltare i librai, quindi, sembra che ci sia una sorta di attendismo, favorito dalla convinzione che tanto il libro non morirà mai, perché quella per la carta è una vera e propria passione, che ha accompagnato l'uomo per tutta la sua storia. Un discorso, che, a pensarci bene, però, ricorda un po' quello dei discografici prima del passaggio dal vinile al cd e dal cd all'mp3. Solo una differenza rimane dalla parte del libro: se per ascoltare un vinile, un cd o un mp3 è sempre stato necessario un lettore, il passaggio dal libro cartaceo all'ebook comporterebbe l'introduzione tra l'uomo e il suo libro di un terzo elemento, un freddo marchingegno informatico che frenerebbe il caldo rapporto che ognuno instaura con il libro ogni volta che lo apre e si perde tra le sue pagine. Una differenza che, probabilmente, sarà sufficiente a far durare ancora a lungo la vita del "vecchio" libro di carta.

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