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Cronaca

Venti gelidi, Salento stretto nella morsa del freddo

Sono ore in cui la colonnina di mercurio nel Salento si è abbassata notevolmente. Vento gelido e cielo coperto hanno trasformato la penisola salentina in un congelatore. E' comparsa anche la neve

Sono giorni in cui i denti battono forte, forte. Da 48 ore, o poco meno, il Salento alla faccia del famigerato slogan "lu sule, lu mare e lu ientu", si è ibernato in un freezer. Un vento gelido sospinto dai ghiacciai del Polo Nord ha raggiunto la nostra provincia e gli effetti sulla colonnina di mercurio sono stati dirompenti. Nella notte appena trascorsa la colonnina di mercurio a Lecce è scesa a meno 3 gradi ed in prima mattinata è comparso anche un leggero nevischio in diversi comuni della penisola salentina.

Per carità, nessun ricorso all'improvviso montaggio di catene alle autovetture, nessuna immagine di pupazzi di neve. I pochi fiocchi si sono subito sciolti sotto le forti raffiche di tramontana sostenuta da quello che gli addetti ai lavori chiamano il grecale, ma lo scenario meno consueto si è registrato sulle strade, praticamente svuotate e prive dell'immancabile passerella del popolo dello "shopping" nel pomeriggio di sabato, con gravi danni per i commercianti. Magro bottino anche per il cassiere del "Via del Mare", dove la frangia più irriducibile degli irriducibili, ha rimediato gelidi schiaffi dal vento nel frigorifero dello stadio. A poco saranno servite le coperte portate da casa, più tiepidi almeno i due gol del Lecce che hanno regalato un impercettibile soffio di tepore. Nella serata di ieri, e non di un giorno qualunque, parliamo del "sabato sera", quando la movida ribolle e si surriscalda, pronta ad affrontare qualsiasi intemperia meteorologica pur di varcare la soglia del pub o della disocoteca, gli impavidi, sotto le sembianze di pupazzi animati, sono stati veramente ben pochi.

Ad avere la peggio, tutto sommato, sono state le sentinelle notturne che pattugliano in lungo e in largo il Salento per evitare le solite intrusioni notturne. Allarmi scattati in ogni dove, il vento come la mano di un Arsenio Lupin strisciante, ma in realtà anche i furfanti delle ore piccole hanno preferito rimanere a riposo. Effetti di un freddo che se per universitari e lavoratori fuori-sede è una costante quotidiana, per chi è abituato "allu sule, al mare e allu ientu" è roba da far accapponare la pelle. A sentire i meteorologi locali ci sarà ancora da tremare: in serata non si esclude l'ulteriore comparsa di qualche fiocco svolazzante o rovescio di neve nelle zone soggette ai passaggi di nubi. Mari molto mossi, agitato il canale d'Otranto. Insomma lo scenario ideale per chi vuol rimanere con le pantofole e spiare il cielo da una finestra, con le mani ben salde sulla base di un termosifone.

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