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Cronaca

Viale della Libertà, la puzza di fogna svuota i locali

Nei giorni di scirocco, immancabilmente, il tanfo assedia alcuni punti della strada che porta a San Cataldo. Fatti i controlli, nessun intasamento nella rete, il problema sembra strutturale

LECCE - Non c'è che dire. Viale della Libertà, a Lecce, ha un rapporto piuttosto complicato con il commercio. E' una delle strade con maggiore densità di attività, praticamente una ogni civico, tanto che il parcheggio in doppia fila è una consuetudine. Dal 12 novembre e fino al 27 dicembre, la chiusura del sottovia provocò la vibrante protesta degli operatori commerciali che insistono all'inizio della via, in prossimità del ponte (https://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=23845). I malumori ripresero a metà marzo quando per una settimana la circolazione nella zona subì nuovi disagi proprio per la pulizia della rete fognaria del sottopassaggio (https://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=26293).

Questa volta l'allarme viene dall'altro estremo della strada, in prossimità del semaforo per San Cataldo. La raccomandazione è di tenere il finestrino chiuso e non tanto per lo smog, quanto per il cattivo odore che viene dalla fogna. Eh già, perché il tanfo che proviene dalla rete, nei giorni di scirocco, è davvero insopportabile soprattuto a livello della strada, da via San Elia fino, angolo supermercato, al semaforo di Piazza Palio.

Una questione di decoro e di decenza, evidentemente, ma anche dannatamente economica perché certo c'è chi ci rimette. Nell'ultimo fine settimana, per esempio, il persistente vento dai quadranti meridionali ha assediato la gelateria di Raffaele De Pandis. Dinanzi al locale, con l'arrivo della bella stagione, sono stati disposti dei tavolini per le consumazioni dei clienti, che però restano desolatamente vuoti quando tira vento da Sud. Il che capita non di rado. Nei giorni scorsi è stato sollecitato un sopralluogo da parte dei tecnici della ditta incaricata della manutenzione delle condutture.

La verifica si è svolta alla presenza del presidente di quartiere, Fabio Campobasso, e non è stata riscontrata alcuna anomalia visibile. Ma gli effetti sono tangibili tanto che più di un cliente, dopo aver provato a resistere stoicamente, ha desistito. In realtà il problema non è una novità: gli esercenti più "anziani", come la titolare della cartoleria e quello del negozio di articoli sportivi, sono testimoni di una situazione che si protrae da anni, anche se sono tutti d'accordo nell'aver notato un peggioramento negli ultimi due.

Nel corso del tempo le segnalazioni, anche informali, agli amministratori comunali sono state diverse, l'ultima non più di qualche settimana addietro, ma il dubbio più che fondato è che si tratti di un problema strutturale. La ragione potrebbe risiedere, e l'ipotesi è dello stesso presidente Campobasso, nel funzionamento non proprio ottimale del collettore di Ciccio Prete, il sito che è al centro di una forte iniziativa politica del Comune di Vernole, che non vuole più sopportare le conseguenze e i disagi dello scarico a mare dei reflui (https://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=27719).

Ancora più urgente dunque, si pone la razionalizzazione degli impianti già esistenti che, una volta messi a punto e collegati in maniera efficiente, giustificando così investimenti per oltre 100 milioni di euro (https://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=27547).

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