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Cronaca

Mezzi e risorse per contrastare il terrorismo: chieste al governo misure concrete

Il responsabile provinciale del Conapo sollecita un'inversione di tendenza della politica dei tagli sul comparto della sicurezza perché i vigili del fuoco possano dare risposte adeguate alle potenziali minacce. Sulla stessa lunghezza d'onda il Sindacato autonomo di polizia

LECCE – Una mano sulla coscienza e l’altra sulla legge di stabilità. Il responsabile provinciale del Conapo, sindacato rappresentativo di una buona parte dei vigili del fuoco, chiede mezzi e risorse finanziare per un effettivo innalzamento dei livelli di attenzione e di risposta ad eventuali azioni terroristiche.

“Tutto quanto creato dopo l’11 settembre del 2001 in merito alla Difesa Civile, nello specifico delle misure da attuare in difesa della popolazione in caso di attacchi terroristici – ha dichiarato Giancarlo Capoccia -  è stato lentamente vanificato dai continui tagli voluti dai vari governi che si sono succeduti d’allora fino ad oggi”.

Lungo è l’elenco dei punti deboli stilato dal responsabile del Conapo: “Mancano finanziamenti a 360 gradi; non si sostituiscono gli automezzi e le strumentazioni; quelli esistenti, ormai vecchi, vengono riparati in tempi lunghissimi o non vengono riparati affatto; i materiali in scadenza vengono solo parzialmente rimpiazzati determinando una continua emorragia nelle scorte; in ultimo, ma non per ordine di importanza, poniamo l’attenzione sulla formazione del personale, impossibilitato ad organizzare una formazione mirata sulla materia poiché l’amministrazione è costretta a chiedere retraining formativi durante l’orario di lavoro o liberi dal servizio nonostante il personale in servizio ogni giorno sia talvolta appena sufficiente a garantire l’ordinaria attività di soccorso”.

Nonostante tutto, ha sottolineato Capoccia, i vigili del fuoco ci saranno sempre: “Siamo e saremo pronti come i nostri colleghi a Parigi, a Londra, a Madrid e a New York. Siamo e saremo pronti come a Bologna, a Capaci, a Viareggio, in via D’Amelio o in via Palestro a Milano, dove 3 colleghi sono stati dilaniati in un attentato di stampo mafioso e lo siamo e saremo come nelle calamità naturali che arrivano anch’esse senza preavviso. Siamo pronti, con la consapevolezza che la tendenza alle riduzioni di spesa nel capitolo sicurezza vada invertita, mettendo sul campo risorse finanziarie ed umane, atte a farci affrontare le nuove sfide posteci nel migliore dei modi possibile”.

Sul punto dei fondi a disposizione per la sicurezza pubblica si è speso nei giorni scorsi anche il Sindacato Autonomo di Polizia, rispondendo indirettamente all’annuncio del ministro dell’Interno Alfano sulle squadre speciali allestite per affrontare la minaccia del terrorismo islamico.

Il Sap al proposito fa presente che il personale reclutato viene dai reparti di controllo del territorio presenti in provincia e così si andrà avanti per almeno un anno, come ribadito dal capo della polizia, Pansa, in visita a Lecce nei giorni scorsi.

Un plauso invece il sindacato lo rivolge al prefetto di Lecce, Claudio Palomba che “con tutte le difficoltà conseguenti al mancato arrivo di rinforzi, utilizza al meglio le risorse disponibili organizzando il piano per la sicurezza coinvolgendo le altre forze di polizia locali, enti e associazioni, al fine di preparare al meglio  la stagione turistica estiva. Noi siamo con il prefetto, che dimostra di conoscere sia le problematiche reali di un territorio turistico qual è il Salento che le esigenze di risorse umane necessarie ad un controllo del territorio degno di tale nome, nonostante dal governo centrale decidano di lasciare il Salento quale sicurezza di serie B”.

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