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Economia Vernole

Tap: "Stiamo partendo". Incontro con 130 aziende per forniture e servizi

La società ha messo a confronto le tre grandi aziende appaltatrici del tratto italiano del gasdotto con le piccole e medie imprese. La country manager categorica: "L'approdo è qui"

ACAYA (Vernole) – Tap, a dispetto di prescrizioni e ricorsi, non sembra avere dubbi sull’imminente apertura del cantiere per il gasdotto. Del resto l'autorizzazione unica rilasciata dal ministero dello Sviluppo Economico indica la metà di maggio come termine ultimo.

La società – che vede nel suo azionariato anche la presenza di Snam con il 20 per cento – ha riunito  le tre aziende che si sono aggiudicate i lavori nel tratto italiano e le medie e piccole imprese interessate alla fornitura di servizi e alla realizzazione di alcuni lavori. Le ditte appaltatrici sono la Renco per il terminale di ricezione e la joint venture costituita da Streicher ed Enereco per la realizzazione del tratto on shore.

L’incontro è in corso presso l’Hilton Double Tree Golf Resort di Acaya: vi hanno aderito circa 130 imprese provenienti dalle province pugliesi con qualche incursione da fuori regione, con la collaborazione di Confindustria Lecce e dell’Associazione nazionale dei costruttori edili, il cui presidente, Giampiero Rizzo ha esplicitato le aspettative del mondo imprenditoriale: “Io credo che il territorio avrebbe bisogno che investimenti come questi si possano fare, perché sono autorizzati, non gravano sulla finanza pubblica e sono una risorsa per le nostre imprese sia in fase di esecuzione che di gestione”.

Il rappresentante di Ance, che ha parlato anche a nome del commissario di Confindustria, Eliseo Zanasi, si è detto sorpreso del fatto che l’opera, nonostante le autorizzazioni ottenute, sia ancora minacciata “di azioni di impugnativa o di ostacolo rispetto alla fase realizzativa”. La celerità delle procedure è certamente un aspetto fondamentale per gli attori economici. Non a caso Rizzo, nel corso del suo breve intervento introduttivo, ha fatto poi riferimento ad un’altra infrastruttura, il porto turistico di Otranto per il quale si è ancora in attesa dopo la conclusione di un iter amministrativo lungo sette anni.

platea_tap-2Tap, per bocca della country manager, Clara Risso, ha voluto fornire una posizione rassicurante rispetto alle aspettative delle aziende, confermando il rispetto dei tempi previsti dal programma. Sulla questione dell’eventuale spostamento dell’approdo da San Foca alla zona industriale di Brindisi – ipotesi caldeggiata dal presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano -, la dirigente ha di fatto chiuso la strada a ipotesi alternative: “Noi confermiamo che il progetto è radicato qui, l’approdo è questo e siamo qui perché il progetto sta partendo”. E più avanti: “Le valutazioni sono già state fatte nello studio di impatto ambientale: c’erano diverse alternative, ma l’approdo individuato come migliore dal punto di vista tecnico e ambientale è questo”.

Risso ha anche annunciato la realizzazione di un centro di informazione e formazione per illustrare le caratteristiche e la sostenibilità dell’intera infrastruttura. 

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