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Agenda per l'Italia, l'ultimatum di Mantovano: "Basta chiusure o addio Pdl"

Il parlamentare salentino chiede al partito una profonda riflessione, in vista del futuro del Paese. "Sfiduciare Monti è già stato un errore, non facciamone un altro". E annuncia: "Basta chiusure o esco dal Popolo della libertà"

LECCE – Alfredo Mantovano e Pdl, c’eravamo tanto amati. I rapporti fra il parlamentare salentino, già sottosegretario agli Interni nell’era Berlusconi, e il governo del quale ha fatto parte, sono sempre stati costellati di alti e bassi, ma, il muro contro muro fra re Silvio e Mario Monti è uno degli argomenti che rischiano di impedire, in maniera definitiva, il riassorbimento delle incrinature e che potrebbe condurre Mantovano a lasciare il partito. Con tutto ciò che ne conseguirebbe in una terra che del centrodestra è sempre stata una roccaforte.

Anche nel Salento, periferia estrema di un Paese stretto fra morsa economica e mille interrogativi sul governo che verrà, il dibattito nazionale crea dubbi e spaccature. Tanto che Mantovano, oggi, annuncia: o si rifletta seriamente sul futuro della nazione, “o per me personalmente questa sarebbe l'ultima nota firmata come deputato del Pdl”.  

Nel suo comunicato, come sempre, Mantovano è sintetico e guarda dritto al nodo della questione. Tanto da ricordare: “Pochi giorni dopo la decisione del vertice del Pdl di revocare in Parlamento la fiducia al governo Monti, più di un autorevole esponente del partito ha riconosciuto onestamente che era stato un errore”. Secondo il parlamentare salentino proveniente dalla vecchia Alleanza nazionale, “purtroppo, quell'errore non è stato indolore, perché ha incrinato la generosità il senso delle istituzioni mostrati dallo stesso Pdl nell'appoggio garantito fino a quel momento”.

Mantovano, dunque, invita a moderare i toni e a non farsi travolgere dalle fibrillazioni del momento. “Quest’esperienza – spiega - dovrebbe far mitigare la durezza delle reazioni del vertice del Pdl all’esposizione dell'agenda per l'Italia da parte del presidente Monti: magari – prosegue - fra breve ci si potrebbe convincere che si è commesso un nuovo errore”.

E allora, meglio trascorrere con serenità queste feste e “darsi un paio di giorni per una riflessione più attenta, legata soprattutto ai contenuti dell'agenda e al futuro dell'Italia dopo il voto”. Fermarsi a pensare, “potrebbe solo giovare”. Perché, secondo Mantovano, “sarebbe un peccato, per il Pdl, se si continuasse su una linea di immotivata chiusura”. E, davanti alla chiusura cieca, per lui non ci sarebbe che una soluzione: salutare il Pdl. Scelta che, ricorda, farebbe più di qualcuno. 

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