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Assistenza domiciliare, operatori sul piede di guerra. Il servizio ancora non parte

I segretari di Cisl annunciano una manifestazione che si terrà il 14 aprile presso Campi Salentina, comune capofila dell’ambito. “I fondi sono stati stanziati, ma è scattata la trappola della burocrazia. Gravi disagi anche per gli utenti, soprattutto anziani”

CAMPI SALENTINA – Il servizio di assistenza domiciliare integrata (Adi) stenta a partire. E gli operatori dell’ambito del comune capofila di Campi Salentina, che sono in stato d’agitazione, domani mattina manifesteranno il loro disagio nella piazza principale del paese.

Lo annuncia Carmela Tarantini, segretaria territoriale della Fisascat Cisl Lecce congiuntamente ad Ada Chirizzi, componente di segreteria Cisl Lecce con delega alle politiche sociali e Francesco Botrugno, segretario territoriale della federazione dei pensionati Cisl Lecce.

“Nonostante una regolare aggiudicazione e lo stanziamento dei fondi necessari – spiega Tarantini – il servizio stenta a partire in virtù di una burocrazia ‘scandalosa’, con grave disagio sia per i lavoratori che sono costretti a  per un ora al giorno o che vengono privati del lavoro, sia per gli utenti, anziani nella maggior parte dei casi”.

“Nonostante le continue e pressanti  sollecitazioni  - ha dichiarato Chirizzi -  l’ambito di Campi continua a sottrarsi a qualsiasi confronto sui servizi fondamentali, tra cui l’assistenza domiciliare integrata destinata ad una fascia di grande fragilità quale quella della non autosufficienza. Ciò nonostante l’obbligo alla concertazione previsto dalle linee guida regionali e l’apposito protocollo sottoscritto con le organizzazioni sindacali. Per tali gravi ragioni la Cisl di Lecce avvierà nelle prossime ore una apposita vertenza volta a dare immediata risposta ai bisogni degli utenti e dei tanti lavoratori che oggi versano in grave disagio”.

“Come rappresentante della federazione dei pensionati Cisl Lecce – aggiunge Lidia Cretì, con delega alle politiche sociali della Fnp – sono vicina ai lavoratori dell’ Adi che sono costretti a lavorare per pochissime ore. Lo stesso sindacato rimane sempre in prima linea per difendere coloro che rappresenta: pensionati e anziani, senza dimenticare però coloro che usufruiscono dei servizi sociali in genere come bambini, diversamente abili e non autosufficienti”.

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