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Domenica, 28 Aprile 2024
Politica

Blasi: "Con fuga di Mps il Salento viene depauperato"

Il neo segretario regionale Pd, Sergio Blasi, ribadisce l'impoverimento "sostanziale" del Salento con la fuga di Mps e chiede all'Istituto di aprire un dialogo con i sindacati per favorire lavoratori

LECCE - Un "depauperamento del territorio salentino": così Sergio Blasi, neo segretario regionale del Partito democratico, commenta la notizia della certa chiusura definitiva di Mps Banca Personale, banca del gruppo Monte dei Paschi di Siena, in una sorta di fusione interna, che potrebbe costringere diversi lavoratori leccesi a spostarsi per esigenze di tipo strutturale in seno all'istituto stesso. Se, dunque, Rocco Palese e qualche altro esponente politico aveva apertamente parlato di ennesimo "scippo", invocando l'intervento della Regione Puglia, per limitare i danni di questa operazione, il sindaco di Melpignano punta lo sguardo sull'impoverimento "sostanziale", che a più livelli la situazione potrebbe comportare per il territorio salentino.

Blasi, "nel più assoluto rispetto delle prerogative aziendali e sindacali e ponendo la massima fiducia nelle risultanze della trattativa in corso", ritiene impossibile non denunciare la scomparsa di "una presenza storica nel mondo finanziario e bancario nata e sviluppata con uomini e intelligenze salentine": "Esprimo la mia vicinanza personale e quella del Partito Democratico - precisa Blasi - alle famiglie degli oltre 250 dipendenti che vedono oggi minacciato il proprio futuro da un repentino trasferimento in altra sede. Non dimentico anche il pericolo che le professionalità di eccellenza che si sono sviluppate su questo territorio in ambito finanziario vengano costrette in tutto o in parte a cambiare sede e a trasferirsi al Nord, un film che troppo spesso si ripete per le nostre migliori competenze".

Blasi, quindi, rivolge un'esortazione all'Istituto Monte dei Paschi nelle persone del Presidente Mussari e del Direttore Generale Vigni "da sempre attenti non solo alle fortune aziendali ma anche alle sorti dei propri lavoratori": a loro, Blasi chiede di "trovare insieme alle rappresentanze sindacali una soluzione che, puntando al rilancio delle attività oggi in crisi, lasci ai lavoratori di qualunque tipologia libertà di scelta volontaria rispetto alla possibilità di trasferire il proprio lavoro e la propria famiglia in altra sede".

"Auspico inoltre - aggiunge Blasi - che il Centro Direzionale di Lecce del Monte Dei Paschi possa essere riempito di strutture e attività primarie nell'ambito dello sviluppo del business della Banca garantendo a questa terra la possibilità di continuare a svolgere il ruolo primario che ha assunto in questi ultimi vent'anni nel mondo finanziario e bancario".

E sul caso Mps torna a parlare anche il capogruppo regionale del Pd, Antonio Maniglio, che prendendo atto di qualche malumore tra i dipendenti dell'istituto bancario per le dichiarazioni di ieri, nelle quali (https://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=17193), aveva sottolineato l'esigenza che la politica non dettasse le mosse agli istituti bancari, specifica ulteriormente il proprio pensiero: "Le imprese, e a maggior ragione gli istituti bancari - dichiara -, non possono muoversi sotto dettatura della politica. Le istituzioni e la politica si debbono muovere, viceversa, per avere certezza che dalle decisioni aziendali non ci siano ricadute negative sul territorio, a cominciare, evidentemente, dalla condizione dei lavoratori".

In terza istanza, Maniglio sottolinea come "ogni ipotesi di riorganizzazione deve essere discussa e decisa con i rappresentanti dei lavoratori, ossia il sindacato".

"Dopo ciò - afferma il capogruppo regionale del Pd - possiamo fare anche una gara con Palese a chi vince l'oscar della demagogia, ma temo che concretamente sia una gara persa per chi vuole ottenere risultati concreti e positivi per i lavoratori e per il territorio salentino".

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