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Domenica, 28 Aprile 2024
Politica

Blasi e il Pd chiedono un passo indietro a Vendola

Il segretario regionale scrive una lettera ai "Democratici di Puglia" ed invita il presidente ad aiutarlo nell'allargamento della coalizione: necessario per l'Alleanza del Sud il passo indietro

BARI - Parola d'ordine: "Indietro tutta!". E così a poche settimane dalla nomina a segretario del Pd pugliese, tocca proprio a Sergio Blasi il compito "ingrato" di chiedere al governatore, Nichi Vendola, un passo indietro. Serve alla coalizione, all'"Alleanza del Sud" (questo mostro a tre teste, soggetto non ancora ben identificato di cui tutti parlano, ma che non vede luce), ad un centrosinistra in confusione, che doveva allargarsi al centro, ma che sta facendo indigestione di veti dai partiti alleati e da quelli presunti tali.

Ora si gioca a carte scoperte. O forse ancora no. Si dovrebbe. Poche settimane fa, con ancora negli occhi il miraggio e la sbornia delle primarie, i tre contendenti alla segreteria del Pd gridavano compatti che "Vendola non si tocca. Da lui si riparte". Dei tre, oggi, solo l'assessore regionale Guglielmo Minervini, continua a sostenere il governatore uscente e la contraddizione di cambiare rotta: il sindaco di Bari, Michele Emiliano, nonostante i tentennamenti e le dichiarazioni ufficiali, resta il nome in auge per sostituire lo stesso Vendola, ormai defenestrato, mentre Blasi, da strenuo difensore delle primarie nel Pd (almeno quando si doveva scegliere il candidato della provincia di Lecce), diventa il "carnefice" scelto dal partito per comunicare in maniera soft a Vendola che deve farsi da parte.

Nikita, vade retro: glielo bisbigliano dal Pd da qualche giorno, ammaliati dalle sirene dello scudo crociato e di quell'ipotetico bacino di voti calcolato al 10% . Per ribadire pacatamente (per citare Veltroni) la cassatura del governatore, dopo quelle roboanti di D'Alema, la settimana scorsa, e di Bersani, domenica in tv, Blasi si affida ad una lettera, che sembra una resa rispetto al via libera che lo stesso segretario regionale aveva dato a Vendola solo qualche tempo fa: indirizzata ai "Democratici di Puglia", la missiva è stata resa pubblica nelle ore in cui le formazioni di sinistra rinnovavano in maniera chiara il proprio appoggio incondizionato al presidente.
Nel testo, il segretario sottolinea la necessità che Vendola lo aiuti ad individuare insieme "una personalità che raccolga la sua storia e la stagione di cui insieme al Pd, al centro sinistra e a tanta parte della gente pugliese è stato protagonista".

Blasi riconosce i meriti a Vendola e al suo esecutivo, toccando le tematiche principali tra cui la difesa del territorio, le politiche energetiche, il lavoro giovanile e persino la sanità, seppur con alcune contraddizioni emerse dalle inchieste giudiziarie: ma il punto all'ordine del giorno, secondo il segretario del Partito Democratico locale, è portare a casa un successo elettorale che senza alcuni alleati diventerebbe irraggiungibile. Blasi ritiene l'Udc e l'Idv "partner decisivi di questa rinnovata stagione di cambiamento", e poiché in Puglia "ci chiedono discontinuità, ponendo al presidente Vendola la richiesta di un passo indietro", reputa necessario che il governatore torni sui propri passi, rilanciando in avanti e con maggiore convinzione "il progetto della Puglia migliore". A Vendola, Blasi chiede di "costruire le condizioni migliori per la vittoria".

Una questione resta, però, da chiarire, ossia la legittimità da parte di un amministratore di lasciarsi giudicare per quanto operato dai cittadini amministrati. Il Pd, da un lato, continua a difendere il quinquennio che volge a conclusione, ma, dall'altro, persegue la discontinuità, liberandosi proprio della figura che ha retto il governo, appoggiando la linea politica dello scudo crociato che ha ampiamente bocciato la gestione Vendola. Possibile che nel Pd nessuno si renda conto della necessità di chiarire questa evidente contraddizione?

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