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L'ingegnere prenota... la Camera dei deputati: “Ma senza deleghe in bianco”

Diego De Lorenzis, 33 anni, è arrivato terzo tra i candidati under 40 alle "parlamentarie", risultato che lo proietta virtualmente a Montecitorio: "L'elezione non è un trampolino di lancio, no alle carriere politiche"

LECCE – L’elezione dei papabili pugliesi del Movimento Cinque Stelle per il Parlamento si è conclusa dopo una votazione in perfetto stile “Grillo”: voto on-line riservato agli iscritti sul portale. Tra i primi quindici nomi della circoscrizione Puglia ci sono anche sei salentini. Al quinto posto in assoluto e terzo per concorrere alla formazione della lista pugliese per la Camera dei deputati,  c'è Diego De Lorenzis, ingegnere 33enne, già in corsa con il movimento per il ruolo di consigliere al Comune di Lecce alle amministrative della scorsa primavera.

Diego, un risultato atteso, sperato?

“Sulle elezioni non c'è stata nessuna attesa particolare, certo il passaggio dalla candidatura come consigliere comunale al parlamento italiano comporta ben altro tipo di responsabilità”.

Tu non sei un politico navigato, pensi che la scarsa esperienza possa rappresentare un limite per l’elezione ad una carica istituzionale così prestigiosa?

“Più che un problema, questa genuinità di partenza, che poi appartiene a tutti gli attivisti del gruppo, è un valore aggiunto. Il fatto di non aver dimestichezza con alcuni meccanismi propri dei partiti, o dei professionisti della politica, non è un male. Anzi. Proprio perché non siamo ingranaggi di una macchina partitica, non subiamo pressioni o condizionamenti. Né abbiamo ambizioni di carrierismo politico. L’eventuale elezione non rappresenta un trampolino di lancio per rimanere attaccati alla poltrona”.

Anche tu, al pari degli altri attivisti, ritieni di essere il terminale di un progetto di gruppo?

“Assolutamente si. Chi sarà chiamato a ricoprire un ruolo istituzionale, sempre a tempo determinato, si comporterà come un'antenna pronta a ricevere gli input dall'esterno. Di contro, il compito di un attivista è quello di rendere conto dell'intera attività politica, fornendo tutte le informazioni, anche le più scomode, alla cittadinanza. Si tratta di un punto di collegamento tra le istituzioni ed il mondo civile”.

Il gruppo Cinque Stelle di Lecce come si pone rispetto alla prospettiva di mandare i propri rappresentanti in Parlamento? Sta lavorando già su un progetto, elaborando delle proposte?

“E' prematuro parlare di come si muoverà il gruppo di Lecce. I candidabili, quelli che sono in lista, si dovranno attenere alle regole del movimento nazionale, dedicandosi all'attuazione del programma, portando avanti le proposte messe in rete, quindi pubblicate sul portale che superano il 20 per cento delle adesioni. Non ci sarà libera iniziativa nè del singolo, nè dei gruppi locali. La logica secondo cui si vota tizio perchè può rappresentare gli interessi di un territorio, in un'ottica di scambio e favore, è completamente ribaltata. Ogni spinta viene dall'esterno, le proposte vengono elaborate all'interno dei gruppi locali, ma non si portano avanti interessi specifici del territorio. In Parlamento entreranno gli interessi di tutti i cittadini italiani”.

Il movimento Cinque Stelle, nato su internet, è ad un passo dai palazzi che contano. Credi davvero nella possibilità di una svolta per il Paese?

“Si tratta di un momento storico per l'Italia, ma chiunque crede che i ragazzi del Movimento Cinque Stelle saranno i veri artefici del cambiamento sbaglia di grosso. Abbiamo bisogno dell'impegno di chiunque all'interno della società civile, non ci possiamo arrogare noi il diritto di decidere per tutti gli italiani, nè i cittadini possono illudersi di mettersi al riparo con una delega in bianco, così come fatto sino ad ora”.

Quanto sono reali e concreti i rischi di un'ingerenza dei vertici della società Casaleggio o dello stesso Beppe Grillo nella vostra, probabile, attività parlamentare?

“Le polemiche le lasciamo fuori dalla porta perché sono prive di fondamento. Lo escludo assolutamente perché, come già detto, i parlamentari del movimento non saranno investiti di un potere personale. Non riceveranno una delega per poter decidere, ma per realizzare i processi di sviluppo e cambiamento decisi dai cittadini”.

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