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Pd, guerra di posizione sulle candidature. Tutti a rapporto dal commissario

Previsto per mercoledì un incontro per una candidatura unitaria che rilanci il partito, come chiedono gli "autoconvocati". Salvatore Piconese ci sarà, così come gli esponenti dell'area Renzi. Ma le possibilità di accordo in extremis sono poche

LECCE – L’assemblea dei democratici che si sono autoconvocati ieri pomeriggio a Copertino lancia una proposta alle correnti e ai sommovimenti interni che si stanno organizzando in vista della scadenza del termine, giovedì, per la presentazione delle candidature alla segreteria provinciale. Un passo indietro da parte di tutti i candidati alla segreteria provinciale, o agli aspiranti tali, “per farne due avanti” attraverso la  ricerca di una figura di discontinuità che rilanci il partito sia dal punto di vista organizzativo che da quello valoriale.

In calce al documento ci sono le firme di Cosimo Durante, già presidente dell’assemblea provinciale, di Remigio Venuti, ex sindaco di Casarano, di Pippi Nocera, ex primo cittadino di Sannicola e di altri esponenti della “vecchia guardia” che hanno deciso di sostenere l’avanzata di un gruppo di giovani ben rodati alla scuola del partito, tra i quali il segretario provinciale dei Giovani democratici, Luciano Marrocco, Stefano Minerva, di Gallipoli, e Vincenzo Toma, di Monteroni di Lecce, considerato da indiscrezioni il potenziale candidato.

La richiesta avanzata è perentoria: “La discussione è stata ricca e piena di spunti interessanti. Abbiamo tentato, con umiltà e razionalità, di elaborare un’analisi puntuale sullo stato di salute del Partito democratico, sulla qualità della proposta politica che, tutti insieme, terminata questa fase congressuale, dovremmo rilanciare e sull'importanza di dotare urgentemente il partito salentino di una piattaforma politico-programmatica consona alle sfide del futuro”.

“Sulla base di queste valutazioni generali – proseguono gli autoconvocati - abbiamo deciso che non possiamo esimerci dal richiamare tutto il Partito democratico della provincia di Lecce al senso di responsabilità di fronte ad una crisi verticale del patto di solidarietà della nostra comunità. Dobbiamo ricercare, fino alla fine, l’unità intorno ad un progetto politico e culturale capace di superare gli steccati delle mozioni nazionali, le divisioni del passato, i conflitti personali, tenendo bene in mente che i problemi locali sono tanti e tali che solo attraverso uno sforzo unitario è possibile ritornare ad essere partito e ad essere vincenti”.

Ma che tipo di accoglienza riceverà questa proposta da parte delle altre “mozioni” lo si scoprirà solo domani: il commissario provinciale, Ludovico Vico, ha infatti convocato allo stesso tavolo tutte la aree del partito intenzionate ad esprimere una candidatura. Ci sarà Salvatore Piconese, sindaco di Uggiano la Chiesa e consigliere provinciale, che nei giorni scorsi aveva fatto sapere di voler tirare dritto fino al congresso. Con lui sono schierati alcuni dirigenti di un certo peso, come l’assessore regionale Loredana Capone e l’avvocato Fritz Massa, ma anche tanti amministratori locali, come Marcello Risi, sindaco di Nardò, Gabriele Abaterusso, vice sindaco di Patù, Stefano Prete di Parabita, Simone Calora di Santa Cesarea Terme, Roberto Casaluci di Castrignano de’ Greci, Luca Durante di Morciano di Leuca. Piconese rivendica il lavoro fatto da marzo ad oggi, essendo stato il primo e fino ad ora l’unico a costruire apertamente il suo percorso di candidatura e non intende abboccare a velate operazioni di continuità ammantate da proclami di rinnovamento.

Anche i renziani, Paolo Foresio in testa, si metteranno a sedere al tavolo senza preclusioni, ma con la richiesta di una candidatura di rottura rispetto al default degli ultimi anni. Nei giorni scorsi, per l’area che fa riferimento al sindaco di Firenze sono circolati i nomi di Donato Metallo, sindaco di Racale, di Paolo Paticchio, assessore a Castrignano de’ Greci (ma non del Pd) e di Lavinia Puzzovio, di Otranto. L’accordo con la componente lettiana, che ribadisce uno schema sancito a livello nazionale tra il premier e Renzi, ha rinforzato questa componente del partito che appare decisa a far sentire il suo peso. Resta sullo sfondo anche la presunta candidatura di Alfonso Rampino, che ha incassato l’appoggio del parlamentare Salvatore Capone e che starebbe ora verificando il consenso nei vari circoli della provincia. In mancanza di un accordo, a questo punto poco probabile, ognuno tirerà dritto per la sua strada. 

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