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Dario Stefàno scrive al Ministero: “Sul porto turistico no a censura precostituita”

Il senatore salentino scrive una lettera a Dario Franceschini per comprendere le ragioni del parere negativo espresso sull'opera che dovrebbe realizzarsi ad Otranto: "Non vorrei che fosse una presa di posizione pregiudiziale"

OTRANTO – Il sospetto che si tratti di una presa di posizione precostituita e pregiudiziale c’è tutto. Lo si legge tra le righe del comunicato con cui il senatore salentino, Dario Stefàno, interpella il Ministero dei Beni e delle attività culturali sulla bocciatura del progetto di porto turistico ad Otranto: “Dietro il parere negativo – si chiede - si nasconde forse un atteggiamento pregiudiziale?”.

Il politico, originario di Otranto, si rivolge con una lettera al ministro Dario Franceschini per chiedere delucidazioni sul no espresso dal dicastero nei riguardi dell’infrastruttura: “Ho appreso la notizia dalla stampa e spero  – chiarisce Stefàno – che prima di giungere al parere il Ministero abbia consumato tutti i passaggi di dialogo con la amministrazione locale e che siano stati fugati dunque tutti i dubbi. Non vorrei insomma che fosse un parere precostituito”.

“È dovere – insiste - esprimere un parere negativo se un progetto dovesse impattare negativamente sul patrimonio paesaggistico, culturale e storico, ma suppongo che si debba seguire sempre e preventivamente il metodo della valutazione di eventuali prescrizioni in modo da renderlo sostenibile e realizzabile”.

“Il proposito – prosegue -, credo, deve essere quello di superare i problemi e non invece censurare tout court una proposta, che nasce come legittimo diritto di una comunità di autodeterminarsi su un obiettivo di sviluppo e crescita. È evidente che il parere espresso rischia di incidere sulla realizzabilità di un'opera che rappresenta per la comunità locale una grande aspirazione in quanto proietta il territorio verso traguardi ambiziosi”.

Per questo, Stefàno precisa di immaginare che il parere espresso possa rappresentare solo una tappa intermedia per un incontro propositivo, allo scopo di individuare possibili variazioni che rendano compatibile l’opera con il paesaggio e la storia di Otranto, in modo che il nuovo porto possa divenire un ulteriore volano dello sviluppo sostenibile che la comunità locale ha sempre voluto e manifestato”.

“Visto il tema – conclude Stefàno – in assenza di una risposta immediata, tallonerò il Ministero con iniziative parlamentari di natura ispettiva affinché vengano chiarite le motivazioni e accolte le richieste. Sostenibilità e progetti di sviluppo sono due aspetti che possono, devono, camminare insieme”.

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