rotate-mobile
Sabato, 27 Aprile 2024
Politica

Elettrochemioterapia: “Sia attivata anche nelle strutture pubbliche e accreditate Asl di Lecce, Brindisi e Taranto”

Nota del consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo La Puglia Domani

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di LeccePrima

LECCE - “Attivare l’elettrochemioterapia nelle strutture ospedaliere pubbliche e accreditate delle Asl di Lecce, Brindisi e Taranto, in modo da consentire ai pazienti oncologici salentini di potersi sottoporre a questa terapia in loco, con notevoli benefici psicofisici a loro vantaggio e con notevole risparmio di costi per le aziende sanitarie locali e per le casse della sanità pubblica regionale. È l’impegno che chiedo alla Giunta Emiliano nella mozione che ho presentato, evidenziando l’assenza di questa terapia negli ospedali salentini. L’ECT è poco invasiva e viene impiegata per il trattamento dei tumori solidi, sia superficiali che profondi. Nel trattamento delle metastasi sono stati riscontrati risultati soddisfacenti per circa l’80% dei casi. Consiste nell’infusione di una bassa dose di un agente chemioterapico applicando impulsi elettrici direttamente sulle cellule tumorali, mediante l’utilizzo di uno o più elettrodi ad ago. L’agente chemioterapico, che a dosaggi così bassi non sarebbe efficace contro il tumore, riesce così a penetrare meglio all’interno delle cellule tumorali attraverso i pori delle cellule raggiungendo concentrazioni tali da divenire altamente efficace. L’elettrochemioterapia è particolarmente indicata per tutti i tumori della cute, che con circa 15mila niove diagnosi all’anno in Italia sono il terzo tumore più frequente in entrambi i sessi al di sotto dei 50 anni. Nella mia mozione evidenzio i vantaggi per il paziente: nessun limite di età; esecuzione in appena 40 minuti e in day hospital, con sedazione profonda o anestesia generale; può essere effettuata dopo o in contemporanea ad altri trattamenti (radioterapia, chemioterapia, ormonoterapia, immunoterapia) ed è ripetibile; presenta pochi effetti collaterali; migliora la qualità di vita del paziente; la pigmentazione delle cicatrici residue si attenua nel tempo. E c’è anche un notevole risparmio di risorse della sanità pubblica, perché si riducono al minimo i tempi di esecuzione e ospedalizzazione. Eppure, nonostante i benefici di utilizzo dell’ECT siano stati evidenziati già dieci anni fa e ribaditi di recente dalla Melanoma Unit regionale – equipe multidisciplinare che si è riunita il 20 giugno 2023 e che ha posto l’accento sulla escalation delle neoplasie cutanee – al momento in Puglia risulta che l’elettrochemioterapia venga eseguita solo all’ospedale regionale Miulli di Acquaviva delle Fonti, all’istituto oncologico Giovanni Paolo II di Bari e nella Asl BT. Invece – come è stato evidenziato dal Centro per il Diritto alla Salute di Lecce – l’ECT non risulta praticata nelle strutture sanitarie pubbliche e accreditate delle Asl di Lecce, Brindisi e Taranto. Ecco perché, con la mia mozione, chiedo l’impegno del governo regionale a colmare questa disparità nell’offerta terapeutica per i pazienti oncologici salentini affetti da tumori cutanei che necessitano di intervento, in modo da evitare la mobilità passiva che comporta alti costi e disagi”.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Elettrochemioterapia: “Sia attivata anche nelle strutture pubbliche e accreditate Asl di Lecce, Brindisi e Taranto”

LeccePrima è in caricamento