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Elezioni regionali: nella sfida l’incognita Perrone e il passaggio dalle primarie

La partita per la successione a Vendola alla guida della Puglia potrebbe passare da due "derby" molto combattuti: quello tra Francesco Schittulli e il sindaco di Lecce da una parte e quello tra Michele Emiliano e il salentino Dario Stefàno dall'altra

LECCE – La strada appare tracciata. La sfida politica per le prossime elezioni regionali vedrà protagoniste due coppie ben assortite, più eventuali outsider magari a “cinque stelle”. Per il centrosinistra sono in pista Michele Emiliano e Dario Stefàno: il primo non ha mai nascosto di puntare alla successione di Vendola, l’altro si muove in maniera più riservata, ma non sta certo a guardare. In entrambi gli schieramenti il passaggio dalle primarie appare scontato, se non altro per l’effetto trascinamento che questo tipo di consultazione ha dimostrato di avere.

Nel centrodestra Francesco Schittulli, barese, ha dispiegato da tempo il suo movimento, ha consolidato la sua autorevolezza politica facendosi eleggere presidente della Provincia di Bari, ma dovrà fare i conti, molto probabilmente, con un sindaco giovane, molto popolare e spontaneamente efficace dal punto di vista comunicativo come Paolo Perrone.

Il primo cittadino leccese, che in realtà non ha mai smentito categoricamente la sua partecipazione alla prossima competizione elettorale, è pronto a fare la sua parte nell’ambito di uno schieramento che deve misurarsi anche con la scissione del Pdl in Forza Italia e Nuovo centrodestra. A Bari, infatti, dove in primavera si vota per il successore di Michele Emiliano, la partita è aperta: Ncd starebbe trattando sia con il sindaco uscente, nell’ottica della riproposizione delle larghe intese, sia con i fedeli di Silvio Berlusconi.  

E’ chiaro che se si dovesse ribadire, sul piano regionale, la sponda degli alfaniani nei confronti degli avversari che già tiene in piedi il governo Letta, le possibilità di vittoria del centrosinistra per la terza volta consecutiva aumenterebbero, nonostante l’esaurimento non certo glorioso della gestione Vendola. Una volta risolto il nodo delle amministrative nel capoluogo regionale, si passerà a quello “geografico”: non è secondaria per nessuno la consapevolezza che prima Raffaele Fitto e poi Rocco Palese, salentini doc, abbiano perso la sfida con l’attuale governatore soprattutto nell’area del barese, la porzione più popolosa della regione. Un fattore che l’ex ministro agli Affari regionali vuole neutralizzare e per questo starebbe lavorando alacremente alla formazione del ticket Schittulli-Perrone.

La definizione della griglia di partenza dipende in gran parte dalla decisione del presidente della Regione rispetto ad una sua candidatura alle imminenti elezioni europee. L’attuale governatore è, da parte sua, sempre più tentato dalla prospettiva di lavorare in Europa con il tedesco Martin Schulz e il greco Alexis Tsipras alla costruzione di un fronte progressista più avanzato. L’accelerazione che deriverebbe da una sua scelta proiettata su Bruxelles aprirebbe di punto in bianco la campagna elettorale. E la guida della Puglia è sempre più un traguardo ambito perché in un’ottica di generale ridimensionamento degli enti territoriali, l’istituzione regionale appare invece destinato a consolidarsi come il vettore e il destinatario finale di una parte sempre più consistente di finanziamenti comunitari.

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