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Emiliano presenta il terzo gasdotto e rilancia su Tap: "Partita non è chiusa"

Presentato a Roma il progetto Eagle Lng con approdo nel Brindisino: "La favoletta che il sito ottimale è Melendugno non ce la beviamo"

ROMA – Una presentazione istituzionale, per giunta a Roma, per mandare al governo nazionale due messaggi: il primo è la Puglia non è contraria ai gasdotti, la seconda è che esiste eccome l’alternativa all’approdo di San Foca.

Il governatore Michele Emiliano ha partecipato questa mattina all’illustrazione di “Eagle LNG Terminal & Pipeline”, la terza opera prevista dopo il Tap (San Foca) e il Poseidon (Otranto): in questo caso il punto di arrivo sul suolo italiano è previsto in territorio di Torchiarolo.  

“L’importanza di questa conferenza stampa . ha dichiarato Emiliano - è nel metodo che questa azienda ha scelto di avere nei confronti della Regione Puglia, siamo stati rispettati da queste imprese. E siamo qui in senso di gratitudine per questo rispetto che in altri casi è mancato nei nostri confronti e per sottolineare la particolare attenzione verso tutti coloro che in Puglia vogliono intraprendere attività economiche”.

Il progetto – che comunque dovrà attraversare le maglie della legge regionale sulla partecipazione appena approvata - prevede la realizzazione di un terminale di importazione e di rigassificazione di gas naturale liquido: da una nave ancorata cinque chilometri al largo dell’Albania, davanti a un tratto di costa considerato di scarsa rilevanza ambientale, partirà un gasdotto sottomarino che non interferisce con zone marine protette.

L’area individuata come probabile punto  di approdo, a Lendinuso, è poco popolata e si trova vicino al punto di connessione con la rete di trasporto di Snam Rete Gas.

“Quest’opera è italo-albanese – ha detto Emiliano - i rapporti politici e istituzionali tra Puglia e Albania sono ottimi. Con riferimento ai gasdotti dimostriamo che in Puglia non soffriamo della sindrome Nimby, non siamo dei rivoltosi, siamo persone che ragionano e che quando devono sacrificare in parte le proprie prerogative ambientali, intendono farlo con la ragionevole aspettativa che quello sia il danno minimo, con il vantaggio massimo. Speriamo con questa giornata di far saltare la retorica che spesso il Governo romano utilizza nei confronti della Puglia prendendoci in giro e dicendo che noi per quattro ulivi non vogliamo fare un gasdotto. Ovviamente è un modo offensivo di rivolgersi alla Regione Puglia e a coloro che stanno combattendo per evitare che il gasdotto Tap arrivi nel posto più sbagliato che la regione possa offrire a questo tipo di opera, su una delle nostre spiagge più belle”.

“Come rileva lo studio del fondale marino fatto dal gruppo Eagle – ha precisato il presidente della Regione Puglia -, ci sono altri luoghi dove la poseidonia non è presente e dove quindi possono approdare gasdotti. La favoletta che l’unico posto su 900 chilometri di costa dove far approdare il gasdotto Tap è solo Melendugno non ce la beviamo e adesso abbiamo anche il supporto tecnico di altre imprese che in epoca non sospetta avevano fatto questi accertamenti”.

Il progetto Eagle Lng è presente nei decreti del ministero dello Sviluppo Economico dal 2013 ed è stato riconosciuto dall’Unione Europea come di interesse comunitario, qualifica assegnata a dieci infrastrutture per l’approvvigionamento di gas.

Emiliano ha sottolineato una serie di aspetti tecnici ed economici della vicenda: “Questa è un’opera che costa circa 700milioni anziché 45 miliardi, porta lo stesso quantitativo del Tap senza però chiedere al consumatore italiano di pagare circa 200 milioni per l’adduzione del gas alla rete Snam, non ha bisogno di finanziamenti da parte della Banca europea che al Tap invece dovrà dare 30 miliardi di euro, non ha bisogno di avere deroghe sull’utilizzo esclusivo della struttura e potrà consentire a qualunque fornitore di gas dell’Italia di attaccarsi e di utilizzare il gasdotto anche in concorrenza con l’azienda che lo costruirà”.

“La vicenda Tap  - ha detto Emiliano in risposta ai giornalisti - non può essere chiusa, anche alla luce degli elementi che oggi sono stati forniti. Abbiamo due progetti che non sono alternativi che però devono essere esaminati entrambi, alle stesse condizioni e alle stesse regole. Non è possibile che uno dei due progetti sia gradito a qualcuno e l’altro non venga neanche nominato. Ho scoperto dell’esistenza del progetto Eagle per caso, attraverso canali non istituzionali, perché mai nessuno al ministero per lo Sviluppo economico mi aveva detto che pendeva un’altra istruttoria per quest’altro gasdotto, Quindi in tutto sono tre, Tap, Poseidon e Eagle. E quando vogliono discutere con la Puglia per stabilire quali di queste opere sono più convenienti e meno impattanti? Prima si comincia meglio è”.

Alla conferenza stampa sono intervenuti anche Edmondo Falcione, Presidente Gruppo Falcione Eagle Lng, e Fabio Greco, Managing Director Eagle Lng.

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