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Sabato, 27 Aprile 2024
Politica

Il Lecce-Torino "scippato". E ora insorge la politica

Maniglio se la prende con il Pdl: "Cosa fanno i nostri parlamentari?". Durante e Rotundo scrivono a Perrone e Gabellone. E il Pdl regionale lancia un ordine del giorno. Ma non si poteva agire prima?

LECCE - Dalla Regione, con Antonio Maniglio, alla Provincia, con Cosimo Durante, capogruppo del Pd, fino al Comune di Lecce, con Antonio Rotundo, leader dell'opposizione. Lo "scippo", del Torino-Lecce viene visto come l'ennesimo oltraggio al Salento. E se il primo se la prende a spada tratta con i parlamentari del Pdl, gli altri due chiedono un intervento del presidente della Provincia, Antonio Gabellone, ed al sindaco del capoluogo, Paolo Perrone. "Un regalo di Natale tutt'altro che piacevole quello che Trenitalia ha in serbo per i numerosi salentini che intendono recarsi al nord", commenta Maniglio. "A partire dal prossimo 13 dicembre, infatti, l'Eurostar Lecce-Torino delle ore 11,28 verrà soppresso. Non solo. Per recarsi nel capoluogo piemontese i viaggiatori dovranno scendere a Bologna o a Milano e da lì prendere l'alta velocità. Un disagio incredibile che provocherà inevitabilmente non solo un aumento dei tempi di percorrenza ma anche del prezzo dei biglietti".

"E' una trovata davvero geniale, non c'è che dire", commenta sarcastico Maniglio. "Aumentare i prezzi in un periodo di crisi e d'inflazione come questo non può che provocare reazioni contrarie perché come al solito, invece di pensare ai cittadini, si pensa al modo più semplice e veloce per fare cassa. Grazie alla soppressione del treno Lecce-Torino, inoltre, non si fa che rendere ancora più forte il divario tra nord e Sud. Ancora una volta due Italie. Anche qui mi chiedo dove sono i tanti parlamentari del Pdl: di cosa si occupano? Quanto pesano nelle scelte che interessano il Sud? Perché non convocano i dirigenti di Trenitalia in Parlamento per chiedere loro perché l'azienda investe gran parte delle risorse nel Nord, tenendosi lontana da quel 43 per cento che è fissato dalle leggi nazionali?", si chiede Maniglio.

Il quale, poi, aggiunge: "Quando qualche anno fa Trenitalia tentò un'operazione simile il Pd e il governo regionale non si fermarono solo perché al governo c'era Prodi. E riuscimmo a bloccare il tentativo di penalizzare il Salento. E oggi? I trasporti sono uno dei punti nodali per lo sviluppo del nostro territorio, la libertà di spostarsi è un diritto di tutti i cittadini. Ecco perché è inaccettabile la politica dei tagli e dei rincari invece che quella di investire per migliorare la qualità dei servizi e garantire magari una maggiore puntualità nei tempi di percorrenza".

Più morbida nei toni, ma non meno puntuale, la lettera aperta a Perrone e Gabellone indirizzata da Rotundo e Durante. "Anche in questo fine d'anno, come ormai quasi tradizione, arrivano i disagi per i nostri conterranei che utilizzano il treno per spostarsi nelle località del Nord Italia. E' di queste ore la notizia della cancellazione dell'Eurostar Lecce-Torino e viceversa, con l'entrata in vigore del nuovo orario invernale di Trenitalia. Dal prossimo 13 dicembre i nostri concittadini, lavoratori, studenti ecc., per trascorrere le vacanze natalizie con la propria famiglia saranno costretti a cambiare convoglio o nella stazione di Bologna, oppure in quella di Milano, con un aumento non solo dei tempi di percorrenza ma anche di un considerevole prezzo del biglietto: al danno si aggiunge la beffa. Senza tralasciare il rischio, statisticamente rilevante, di ritardi che potrebbero far saltare il cambio di treno, con conseguente aggravio dei disagi", scrivono i due esponenti del Pd.

"Il Salento non merita e non può tollerare di essere ancora una volta penalizzato da simili scelte". Da qui, la richiesta di "un vostro autorevole intervento, mettendo in campo ogni utile e proficua iniziativa, per far sì che Trenitalia confermi l'attuale collegamento diretto tra la città del Barocco e quella della Mole".

Nota della redazione: e fin qui, la sinistra che fa la sua parte, ma a giochi ormai fatti, e che ora accusa il centrodestra di silenzio. Per la verità, il disagio era stato già ampiamente preannunciato. Basti pensare che diversi sono stati il lettori che ci hanno segnalato il problema: https://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=17590. La sforbiciata di Trenitalia si conosceva da tempo e qui verrebbe da chiedersi dove fossero, in generale, tutti i politici, di tutti i colori, di tutti gli schieramenti…

PALESE: "BASTA PENALIZZAZIONI: LA REGIONE INTERVENGA SU TRENITALIA"

"Basta con le penalizzazioni della Puglia da parte di Trenitalia. Dopo l'approvazione unanime in Consiglio regionale dell'ordine del giorno proposto da noi, il Governo regionale intervenga pesantemente sui vertici dell'azienda per scongiurare che con l'entrata in vigore del nuovo orario vengano soppresse corse e fermate degli Eurostar che collegano la Puglia al centro nord Italia". Lo sostengono in una nota i capigruppo di Fi - Pdl Rocco Palese e de La Puglia Prima di Tutto, Francesco Damone, primi firmatari di un ordine del giorno sottoscritto anche dagli altri consiglieri regionali di centrodestra e centrosinistra e approvato all'unanimità.

"In particolare - dice Palese - chiediamo al Governo Regionale di adoperarsi con Trenitalia per scongiurare la eliminazione dell'Eurostar Lecce - Torino e di evitare anche la eventuale soppressione di fermate intermedie. Non è possibile che Trenitalia continui imperterrita a penalizzare la popolazione pugliese. Di qui il voto unanime da parte del Consiglio Regionale di un documento molto duro che la Giunta regionale ha il dovere di sostenere con la massima energia".

"Il consigliere regionale del Pdl, Saverio Congedo, ha poi inviato una sua nota personale: "L'ostinazione di Trenitalia nel voler penalizzare il Salento continuando a tagliare treni, pur normalmente pieni di viaggiatori, è tanto più assurda ove si consideri che è contestuale all'attivazione per altre destinazioni della Tav in una intollerabile discriminazione ai danni delle nostre popolazioni. Si tratta di un indirizzo punitivo inaugurato nella precedente legislatura, ma che non per questo deve continuare, sia pur in presenza dello stesso management nominato all'epoca, senza che nessuno si attivi concretamente a difesa di un territorio che rischia di pagare ingiustamente molto caro questo ennesimo tentativo di emarginazione".

P.S.: Nota numero due della redazione: idem come sopra. E visto che ora la lamentela è diventata bipartisan, abbiamo anche cambiato il titolo.

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