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Il Tar azzera la giunta senza donne. Alemanno: "Ora prevalga la politica"

Dopo l'accoglimento dei giudici del ricorso contro l'assenza della rappresentanza femminile nell'esecutivo di Salice, la firmataria scongiura ulteriori battaglie legali e si appella al "buon senso": "Non si mortifichino le donne"

SALICE SALENTINO - Il 7 febbraio scorso il Tar di Lecce ha accolto il ricorso avanzato da un gruppo di cittadine e cittadini di Salice nei confronti della giunta comunale, priva al suo interno di esponenti femminili, nonostante le promesse della campagna elettorale dall’allora candidato sindaco Tondo che aveva promesso la rappresentanza di genere nell'esecutivo, indipendentemente dalla effettiva elezione.

L’esito del ricorso, sostenuto dagli avvocati Francesco Fina e Valeria Pellegrino, comporta l'azzeramento della giunta. Fania Alemanno, prima candidata nell’allora lista “Salice Bene Comune”, lista vincitrice delle consultazioni comunali, firmataria del ricorso, dichiara: "Colgo con riconoscenza la disponibilità di tutti gli attuali assessori a lasciare l'incarico dimostrando alto senso di responsabilità e dedizione verso il paese. Quella della ridefinizione di una nuova giunta che comprenda anche la presenza femminile è, a mio parere, la scelta più giusta e rispettosa delle esigenze politiche, non solo locali, ma nazionali".

"È infatti interessante sottolineare - prosegue - come i componenti dell'attuale maggioranza cittadina appartengano a Pd e Sel, proprio i due principali partiti che hanno ritenuto costituzionalmente imprescindibile la presenza del 50% di donne eleggibili sia in parlamento che alla camera, alle prossime politiche del 24 e 25 febbraio. Questa politica nazionale, pertanto, presuppone che soprattutto a livello locale i politici s'impegnino a rispettare la reale e necessaria rappresentanza di entrambi i generi".

L'intenzione di appellarsi al Consiglio di Stato rappresenterebbe invece, secondo Alemanno, "l'ennesima intenzione di non volersi assumere le responsabilità decantate durante la campagna elettorale e vorrebbe dire anche impegnare ulteriori soldi pubblici salicesi in una 'battaglia" che, invece, può tranquillamente risolversi con il buon senso. Quel buon senso tanto invocato dal sindaco Tondo. Mi riferisco a quel buon senso che l'attuale posizione politica che l'assessore Ruggeri, in quanto  candidato di Sel  al Parlamento dovrebbe aver condiviso proprio in vista della sua nuova sfida politica".

"Quella etica politica tanto declarata dal presidente Vendola - insiste - e che, presumo, rappresenti principio condiviso imprescindibile del passaggio di Ruggeri dall'Udc a Sel.  Ed é in virtù di questo principio che non riesco ad interpretare le dichiarazioni rilasciate della stesso, che invece pare contraddirsi. Il monito é: si pensi alla politica, si faccia politica".

Alemanno chiede di dimostrare ai cittadini di saper gestire le situazioni critiche, non sprecando un'occasione di confronto e costruzione. Del resto, il sollecito della diffida prima del ricorso era il tentativo di ripristinare la correttezza giuridica e "politica": "È stato solo a valle del suo silenzio e delle sue misogine affermazioni secondo cui 'a Salice non c'erano donne preparate e disponibili' - ricorda -, che si è ritenuto opportuno ricorrere al Tar per affermare un principio di parità che, nazionalmente è pacificamente rispettato. Lo ripeto: adesso è la politica ed il buon senso che deve prevalere".

"Prima di azzardare ulteriori interpretazioni giuridiche che, già in passato, sono costate ai cittadini - spiega - il conferimento di incarichi difensivi onerosi, si faccia politica. Si eviti di mortificare ulteriormente le donne ricorrendo alla giustizia per vedere garantita la dignità attraverso la loro presenza in giunta. Il sindaco si rifaccia al rispetto di quei valori costituzionali sui quali ha giurato al momento del suo insediamento".

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