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Venerdì, 26 Aprile 2024
Politica

Il voto unanime: "No al fotovoltaico incontrollato"

Approvata all'unisono da maggioranza e opposizione di Palazzo dei Celestini la delibera per sollecitare ai Comuni di vigilare contro l'installazione senza controllo, sul territorio, degli impianti

"Occorre dare ai Comuni un segnale forte sulla necessità di pianificare gli insediamenti degli impianti fotovoltaici e di limitarne la diffusione incontrollata, ma la materia andava meglio regolamentata dalla Regione". Queste le parole del presidente della Provincia di Lecce, Antonio Gabellone, al termine di un lungo dibattito svoltosi nell'aula consiliare di Palazzo dei Celestini, sulla deliberazione riguardante gli indirizzi per la pianificazione urbanistica comunale in materia di realizzazione di impianti da fonti energetiche alternative, e dunque incentrato sugli impianti fotovoltaici. Il voto per chiedere ai sindaci di impedirne l'installazione incontrollata è giunto all'unanimità.

"E' vero che la legge regionale attribuisce ai Comuni il potere di decidere sulle aree da destinare ad insediamenti di questo tipo - ha aggiunto il presidente -, ma diverso sarebbe stato se la legge avesse stabilito che la realizzazione degli impianti fotovoltaici poteva essere autorizzata a condizione che i Comuni fossero dotati di una pianificazione del territorio in tal senso. E' alto il grido di dolore per il mancato il mancato trasferimento alle Province delle deleghe su questa materia da parte della Regione - ha aggiunto Gabellone -; sono le Province le vere conoscitrici del proprio territorio, dei suoi aspetti naturali e paesaggistici, spesso molto diversi nella stessa regione. E dovrebbero essere questi enti territoriali a pianificare ed individuare le aree da destinare a questo tipo di impianti, magari facendo convergere in essere gli interessi ed i bisogni di più Comuni".

"Le Province, invece - ha sottolineato -, non hanno strumenti decisionali, ma avvertono l'obbligo morale e porre all'attenzione della Regione ed alla sensibilità dei sindaci, che il problema c'è e va affrontato tenendo conto dei rischi di devastazione del territorio, da evitare nell'interesse delle Comunità che ritengono, a ragione, che le peculiarità naturali e paesaggistiche vadano salvaguardate come strumenti di sviluppo e di crescita e non colpevolmente sacrificate ad interessi di pochi". Gli interventi di numerosi consiglieri di maggioranza su questo argomento, sono serviti ad analizzarlo in tutti i suoi aspetti.

Sono stati rilevati, soprattutto, i rischi di inquinamento paesaggistico che deriverebbero da una istallazione incontrollata di impianti fotovoltaici e la necessità dell'intervento dei Comuni per impedire delle iniziative speculative da parte di privati a spese dei beni pubblici. Il Consiglio provinciale, quindi, accogliendo gli emendamenti presentati da maggioranza e opposizione, ha approvato la deliberazione all'unanimità.

Con essa la Provincia di Lecce sollecita le amministrazioni comunali: a formare strumenti di pianificazione urbanistica o a redigere varianti agli strumenti in vigore che disciplinino l'istallazione ed impianti fotovoltaici in zona agricola; a porre in essere ogni iniziativa possibile per sospendere l'istruttoria delle istanze interessate nelle more della redazione a approvazione degli strumenti di pianificazione e dei regolamenti; ad assoggettare le aziende al pagamento dell'Ici ai Comuni; a richiedere una fideiussione bancaria o assicurativa per lo smaltimento dell'impianto una volta dismesso.

Alla Regione Puglia, chiede, invece, di emanare un'apposita norma per la riduzione delle produzione di energia elettrica da fonti convenzionali presso gli impianti esistenti in regione (la centrale a carbone di Cerano), contestualmente ed in misura pari alle nuove autorizzazioni alla produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Demanda, infine, al Servizio rifiuti scarichi, emissioni e politiche energetiche dell'ente, la divulgazione del provvedimento ai Comuni e l'attività di monitoraggio delle azioni intraprese dagli stessi in tal senso.

Ma anche altri sono stati gli argomenti all'ordine del giorno. Il Consiglio provinciale dopo aver preso atto della dichiarazione d'indipendenza dal gruppo consiliare Udc da parte del consigliere Cosimo Damiano Frasca e della sua confluenza nel gruppo consiliare misto, ha esaminato alcune delle interrogazioni. A quella presentata dal consigliere Gianfranco Coppola (Idv) "per la salvaguardia dei livelli occupazionali della Salento Energia" ha risposto l'assessore ai servizi finanziari, programmazione economica e società partecipate, Silvano Macculi.

"Il servizio di controllo delle caldaie - ha dichiarato l'assessore Macculi - ha creato una criticità finanziaria superiore ai 5 milioni euro. Ci siamo trovati tra le mani una patata bollente, ma abbiamo preso di petto la situazione garantendo ai lavoratori gli stipendi di novembre, dicembre, gennaio e la tredicesima, che non erano avevano copertura finanziaria. Il piano finanziario completamente errato ha creato serie difficoltà al punto che avremmo dovuto mettere in liquidazione la società che non garantiva gli stipendi ai suoi 67 dipendenti. Dal 1° febbraio, per sei mesi, invece, i lavoratori potranno godere della cassa integrazione. Abbiamo scelto questa via e non la mobilità per non recidere il cordone ombelicale con la stessa ‘Salento Energia'. Nell'ambito della riorganizzazione delle società partecipate dalla Provincia cercheremo di andare incontro alle esigenze dei lavoratori che preferiscono la ricollocazione nelle ‘partecipate', compatibilmente con il bilancio dell'ente. Lavoreremo insieme per trovare una soluzione definitiva per fornire servizi efficienti ed efficaci con i lavoratori giusti per ogni tipo di servizio".

La mozione urgente presentata dai consiglieri provinciali Adriana Poli Bortone, Paolo Cairo e Severo Martini, in merito ai tagli dei finanziamenti nei confronti delle Università meridionali, in particolare dell'Università del Salento, ha ricevuto una risposta, ritenuta soddisfacente, da parte dell'assessore provinciale alla Pubblica istruzione ed ai Rapporti con l'università, Marcella Rucco, la quale ha assicurato "…la piena disponibilità a sviluppare, nell'apposita Commissione Consiliare, confronti ed intese per approfondimenti tematici necessari per valutare la possibilità di individuare meccanismi correttivi da proporre nelle sedi competenti".

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