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Sabato, 27 Aprile 2024
Politica

D'Autilia: "Estraneo ai fatti dell'inchiesta". Salvemini: "Svolta sul diritto alla casa"

L'assessore all'Innovazione Tecnologica è tra gli indagati. Il candidato sindaco attacca: "Responsabilità politiche evidenti"

LECCE - L'assessore all'Innovazione Tecnologia, Damiano D'Autilia, si dichiara assolutamente estraneo ai fatti contestati nell'inchiesta sulla gestione degli alloggi popolari che lo vede nelle vesti di indagato, insieme, tra gli altri, al sindaco Paolo Perrone e a Roberto Marti, attualmente deputato ma già amministratore a Palazzo Carafa.

"Sono rimasto alquanto amareggiato - ha commentato l'esponente della giunta - per essere stato raggiunto da un avviso di garanzia da parte della Procura di Lecce. Durante la mia esperienza amministrativa non ho mai avuto ruoli o incarichi che potessero in qualche modo essere riconducibili alla vicenda relativa all'assegnazione degli alloggi di proprietà comunale.Per questa ragione mi dichiaro assolutamente estraneo ai fatti contestati e attendo serenamente e con fiducia le conclusioni dell'attività della magistratura al fine di chiarire quanto prima la mia posizione”.

Pur ribadendo la sua personale posizione garantista, il candidato sindaco Carlo Salvemini affronta la questione delle responsabilità politiche "che sono chiare ed evidenti. E che sono in capo a chi ha governato la città sancendo un obiettivo fallimento politico: il problema, che sussiste da due decenni, non è stato affrontato. 

"Abbiamo bisogno di una svolta, di riportare ordine, di ribadire il primato del diritto di chi ha più bisogno sulla discrezionalità, sulla prepotenza, sull’inerzia. Io voglio riportare l'emergenza abitativa, il diritto alla casa al centro del governo cittadino, perché non lo è mai stato come politica pubblica. Non c'è un Piano Casa a Lecce. Voglio farlo per annullare la rendita di posizione per affermare i diritti di chi è stato lasciato solo, perché voglio una città più giusta".

"É da tempo immemore che i leccesi soffrono la questione legata agli alloggi popolari. Una vera e propria piaga sociale che l'Amministrazione non ha mai voluto affrontare seriamente e oggi ci troviamo davanti ai drammatici esiti, scritti a caratteri cubitali sulle prime pagine dei giornali di tutta Italia" afferma a sua volta in una nota la senatrice Daniela Donno (M5S) in commento all'inchiesta.

"Poco meno di un anno fa denunciavamo per l'ennesima volta la miopia dell'amministrazione davanti all'emergenza abitativa. Non ci siamo mai stancati di sollevare la problematica chiedendo, purtroppo senza risultati di rilievo, trasparenza sulle graduatorie e sui criteri di assegnazione e, a conti fatti, ci avevamo visto lungo" prosegue la senatrice salentina.

"A quanto pare, se le ipotesi al vaglio degli investigatori troveranno conferma, si è preferito percorrere la strada dei favoritismi e dell'imparzialità, lucrando sulla disperazione delle persone. Strategie dilatorie, quelli escogitate dal Comune, come quella delle graduatorie da rifare, che hanno letteralmente calpestato il sacrosanto diritto ad avere una casa e a vivere in condizioni dignitose. Intanto, tantissimi cittadini, nuclei familiari in crisi e con componenti invalidi continuano a brancolare nel buio, in situazioni economiche estreme".

"Cosa altro occorre per decretare il completo fallimento dell'amministrazione leccese? E' palese - conclude - l'incapacità dei governanti locali di prendersi cura degli interessi collettivi che, purtroppo, sono stati messi sistematicamente da parte. Per fortuna le elezioni sono vicine".

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