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Domenica, 28 Aprile 2024
Politica Gallipoli

Intercettazioni e dubbi: Palazzo trema, città mormora

Gallipoli, le indagini giudiziarie su presunti intrecci tra gruppi affaristici ed amministratori scuotono politici e cittadini. Il consigliere Scigliuzzo invita tutti a dimettersi. Barba frena

GALLIPOLI - La città dove tutto può succedere è ora sulla gogna mediatica dopo la pubblicazione su alcuni organi di stampa delle intercettazioni telefoniche legate alle indagini giudiziarie a più livelli che confermerebbero i presunti intrecci tra gruppi affaristici ed alcuni amministratori comunali. Per questo Palazzo Balsamo trema, e la città continua a mormorare. In attesa di sviluppi e che il grande coperchio del ribollente pentolone di intrecci e malaffare venga definitivamente aperto. Per fare chiarezza, in un verso o nell'altro. Anche il Prefetto, Mario Tafaro attende riscontri e conferme per valutare le possibili ripercussioni a livello amministrativo e concertare con il Ministero dell'Interno l'eventuale decreto di scioglimento. Gallipoli nell'occhio del ciclone, proprio come un anno e mezzo addietro, nei giorni caldi che seguirono l'omicidio di Salvatore Padovano. Già in quel contesto, tra vertici antimafia e visite istituzionali del prefetto, si annidava l'ipotesi di scioglimento per infiltrazioni mafiose.

Poi più nulla, sino ai nuovi risvolti che hanno fatto seguito alla risoluzione del giallo sul delitto dell'ex boss gallipolino. E poi ancora l'ulteriore sviluppo di queste settimane legato dapprima alle intercettazioni che hanno tirato in ballo e sottoposto al linciaggio mediatico l'ex assessore provinciale Flavio Fasano, all'acquisizione di atti negli uffici provinciali e comunali in relazione al futuro immobiliare dell'ex Istituto Nautico di via Gramsci e su un altro versante le intercettazioni parallele del Gico della Guardia di Finanza che lascerebbero intravedere intrecci tra politici e imprenditori (e per inciso il coinvolgimento di un commercialista neretino) e possibili "giri" sospetti di denaro in relazione alla gestione dell'appalto dei rifiuti nella cittadina ionica. E forse non solo quello…Ipotesi e sospetti su cui la Magistratura ha acceso un faro e dalla quale si attendono i riscontri concreti. "Rumors" battenti hanno tirato in ballo i nomi eccellenti dell'attuale presidente del Consiglio Comunale, Enzo Benvenga (che replica con un manifesto pubblico) e dell'ex amministratore locale della Seta Eu, Francesco Piscopiello. Ipotesi che hanno ovviamente avvelenato anche il clima politico cittadino tra manifesti, dichiarazioni e prese di posizione alle quali il primo cittadino Giuseppe Venneri ha risposto confermando la precedente posizione: "Non mi faro tirare in ballo in questo dannoso e inutile sciacallaggio".

SCIGLIUZZO E IDV INVITANO I CONSIGLIERI COMUNALI A FIRMARE LE DIMISSIONI E SFIDUCIARE VENNERI

Tra le nuove prese di posizione del mondo politico gallipolino si segnala quella del consigliere comunale ed ex candidato sindaco per la lista civica "Noi ci siamo", Tommaso Scigliuzzo attualmente esponete cittadino dell'Italia dei Valori. Che commenta: "Continuo ad apprendere, con immenso dolore e grande vergogna, le inquietanti notizie che nel corso dell'ultimo mese, vengono diffuse dai locali organi di stampa e che riguardano le indagini giudiziarie circa presunti intrecci tra esponenti della criminalità organizzata locale, gruppi affaristici ed amministratori comunali. Rispetto allo scorso anno, quando in seguito al ‘noto fatto di sangue' si paventò la possibilità di uno scioglimento del Consiglio Comunale della nostra città, oggi, con le indagini in dirittura d'arrivo, con nomi e cognomi, ruoli di responsabilità e capi di accusa che stanno venendo alla luce, sento il dovere morale e civile, prima ancora che di mera opportunità politica, di rendermi disponibile a rimettere il mandato rappresentativo che ho ricevuto dai miei elettori. A dispetto di chi, in maniera ipocrita e pavida ‘…ascolta, sa ma non parla', invito tutti i colleghi di buona volontà, presenti in Consiglio comunale e che hanno a cuore le sorti della nostra Gallipoli, a dare identica disponibilità alle dimissioni. In particolare, ai consiglieri della maggioranza, rivolgo l'esortazione a segnare una forte e coraggiosa discontinuità con il passato ed a prendere le giuste distanze dai loro colleghi in ‘odore di illegalità'. Ritengo infatti che sia doveroso da parte di tutti i colleghi consiglieri, risparmiare alla città l‘onta ed il disastro del sempre più incombente scioglimento del Consiglio comunale. Il movimento di categoria della pesca gallipolina ed i cittadini che hanno sostenuto la Lista Civica per Gallipoli "Noi Ci Siamo!" unitamente alla dirigenza provinciale del Partito dell'Italia dei Valori, mi hanno sollecitato e confortato in questa scelta e mi hanno altresì investito del poco gradevole compito a che mi faccia ambasciatore, in Consiglio comunale, di una mozione di sfiducia al sindaco, in occasione della prossima seduta utile". L'iniziativa trova il conforto dai promotori della lista Noi Ci Siamo, Enzo Corciulo e Giovanni Carmone e del responsabile provinciale di Idv, Francesco D'Agata.

SINISTRA&LIBERTA': LA MALA-POLITICA E IL SILENZIO DEGLI INNOCENTI

Nuova presa si posizione anche della sezione cittadina di Sinistra e Libertà che ora invoca le dimissioni della maggioranza e del sindaco. "C'è il silenzio di don Abbondio, vaso di coccio traballante in mezzo a vasi di ferro; c'è quello dell'ignorante e c'è quello compiacente; c'è quello di chi è colto in fallo e quello della vergogna; c'è quello della complicità. Il Sindaco tacito si attribuisce quello della prudenza e del rispetto" recita una nuova nota del circolo della sinistra gallipolina. Che continua: "E noi dobbiamo credere al candore della sua buona fede. Non vogliamo neppure considerare l'ipotesi di avere un sindaco o un Consiglio comunale omertosi o mafiosi: è persino consolante pensare che si tratti piuttosto di persone semplici che non vedono la realtà o di cittadini rispettosissimi del lavoro dei giudici. Però l'astiosa ed isterica risposta del Sindaco, che dovrebbe guardare vicino a sé quando parla di sciacalli,è puerile ed irresponsabile: non puoi giustificare questi silenzi facendoti schermo dell'ovvio, e persino un po' scontato, rispetto per il lavoro della Magistratura. Pure noi tifiamo per la Giustizia, che ci restituisca la libertà civile e democratica! Ma davvero la Città è stata lasciata sola, senza una guida nella tempesta, sbigottita dagli eventi e sconcertata dai silenzi, dalle azioni, dalle omissioni sia di chi doveva rappresentarla, sia di chi doveva difenderla per compito d'istituto. Sono mancate, le Istituzioni. Ed hanno mancato gravemente perché non hanno capito lo sconcerto della popolazione, il raccapriccio di fronte alla violenza; non hanno interpretato il suo desiderio di giustizia.

E pure" continua la lunga nota, "oggi continuano a rimanere impietrite come statue di sale, inspiegabilmente silenziose di fronte al ginepraio delle commistioni tra malavita e politica, tra colletti bianchi e criminalità: in città si sono consumati omicidi e sparatorie; si sono orditi altri omicidi per motivi politici; si ipotizzano corruzione e concussione nei vertici delle istituzioni cittadine, e le case di pubblici amministratori vengono perquisite da cima a fondo per malversazione; si parla di concorso esterno in associazione mafiosa a carico di personaggi pubblici; si paventa lo scioglimento del Consiglio da parte del Prefetto per voto di scambio e infiltrazioni criminali a Palazzo Balsamo. E soltanto voi non sentite questo terremoto. Soltanto voi avete l'impudenza di un silenzio ostinatamente silenzioso. E invece non si può tacere: a prescindere dai buoni propositi di chi lo pratica, il silenzio è oggettivamente servile alla gestione torbida del potere pubblico, è oggettivamente complice del crimine e del malaffare. In questo contesto difficilissimo, richiamiamo al senso di responsabilità di ciascuno: un passo indietro gioverà a restituire chiarezza, evitando il rischio dello scioglimento per mafia. Le dimissioni del sindaco e del Consiglio comunale sono un dovere verso la città! Gallipoli potrà reagire, trovando in sé l'energia necessaria ad una rinascita civile. Oggi, grazie all'opera di inquirenti avulsi da indebite e pericolose commistioni, si recuperano faticosamente dopo tanti anni le condizioni di minima agibilità democratica e c'è la possibilità di ristabilire la correttezza nella competizione politica, liberi da metodi elettorali dispendiosissimi ed inquinanti. Parlare è oggi il primo imperativo categorico dei cittadini democratici di Gallipoli, che noi chiamiamo a raccolta. Dobbiamo avviare nella società, ad incominciare dalle scuole, incontri, conferenze, dibattiti, assemblee, manifestazioni pubbliche.
Dobbiamo alimentare un movimento di rinascita democratica nell' interesse di tutti, oltre i colori politici, per ridare il colore della speranza alla vita pubblica: è una precondizione della vita democratica e sarà un segno di vitalità civile"

E BARBA FRENA: "SI CONTINUI AD AMMINISTRARE E BASTA CON RIDICOLE STRUMENTALIZZAZIONI"

Sul versante della maggioranza di governo è il personaggio più illustre del Pdl locale, Vincenzo Barba, a rompere gli indugi e a calmierare le polemiche e i sospetti nei confronti dell'amministrazione comunale in carica. "Continuare a mantenere la pentola borbottante della cosiddetta questione morale gallipolina sul fuoco acceso dei sospetti e dei sussurri provenienti dallo sbobinamento di presunte intercettazioni delle quali ancora non abbiamo contezza, è cosa quanto mai irresponsabile. Sarebbe molto meglio chiudere lo bombola del gas delle polemiche per evitare che quella pentola sbotti definitivamente e salti in aria, deflagrando e facendo anche del male alle persone ignare che non lo meritano affatto. Dico ciò soprattutto all'opposizione di centrosinistra che si contrappone all'Amministrazione guidata dal dottor Giuseppe Venneri, opposizione che, pare a tutti evidente, non sta dando segnali né di maturità né di responsabilità civica. Possibile che a nessuno venga in mente che non ci sono in ballo i piccoli destini di un'Amministrazione che oggi può governare, domani non più? In ballo c'è ben altro… c'è il rispetto delle regole della Democrazia, il rispetto della dignità delle persone, il rispetto del dovere civico e morale che chi è chiamato a governare deve sempre mantenere nei confronti dei cittadini-elettori. Se salta il rispetto di queste semplici regole o, peggio ancora, se questo tessuto valoriale diventa oggetto del contendere tra fazioni opposte dell'agone politico, salta il gioco dello stare insieme in una comunità che voglia crescere e progredire, in maniera coesa, per il benessere dei suoi abitanti. Le regole della Democrazia vanno rispettate - tutte! - fino in fondo. E la regola principale della divisone dei poteri dello Stato ci impone di aspettare prima, e rispettare poi, le decisioni degli organi giudiziari, nei confronti dei quali poniamo massima e deferente fiducia. Sino a prova contraria nessuno può essere infangato, tantomeno una collettività civica.

Men che meno la nostra Gallipoli. In riva allo Jonio, gli oppositori, a parole, dell'Amministrazione Venneri, intanto, devono svolgere il loro compito, costituzionalmente previsto, di controllo dell'operato della maggioranza. Se poi gli organi giudiziari dovessero comunicarci alcuni provvedimenti, con serenità e trasparenza, si dovranno prendere le consequenziali decisioni. Fino alle estreme conseguenze. Fino ad allora il sospetto e la calunnia sono solo d'intralcio all'attività amministrativa e quindi sono dannosi, in primis, alle persone ed, in secundis, all'intera collettività amministrata. Quindi: bando alle chiacchiere ed alle ciarle! Chi deve amministrare, amministri! Senza remore e senza paura. Chi deve controllare, controlli! Con coerenza e correttezza istituzionale! Chi preferisce o è costretto a stare a casa a dormire, dorma. Le strumentalizzazioni non servono a nessuno e sarebbe bene evitarle per il bene della cosa pubblica. Quanto a ciascuno di noi, visto che in questi giorni ho letto dotte citazioni filosofiche spesso fuori luogo, sono a ribadire che sarebbe il caso che tutti rispettassimo, per davvero, il caposaldo della morale kantiana: ‘Il Cielo Stellato sopra di me! La legge morale dentro di me!'. A Gallipoli abbiamo la fortuna di poter guardare, molto spesso, un bellissimo cielo stellato. Per il resto, per l'altra parte del brocardo kantiano, ciascuno si guardi allo specchio e indaghi sulla propria coscienza. Altro che…!"

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