rotate-mobile
Sabato, 27 Aprile 2024
Politica

La prima giunta a Palazzo Carafa senza i tre di Io Sud

Si è riunito nella tarda mattina di oggi l'esecutivo, che dopo la cacciata dei tre assessori di Io Sud, conta attualmente 10 assessori più il sindaco. E la giunta ha deliberato il piano occupazionale

L'ultima volta che si sono trovati seduti intorno allo stesso tavolo è stata proprio nella sala giunta di Palazzo Carafa, lo scorso 6 maggio. Erano in 13. C'era ovviamente il sindaco Paolo Perrore insieme al vice sindaco Adriana Poli Bortone, e gli altri due assessori di Io Sud, Severo Martini e Luciano Battista. L'ultima volta nella storia della politica amministrativa leccese. Oggi la giunta è più striminzita, sono 10 consiglieri in tutto. Ma in quella occasione, con tutto che fossero 13, non se ne fece niente. Fu il preludio alla cacciata dal consiglio comunale dei tre da parte del primo cittadino.

Tanto che fu lo stesso Perrone a chiedere, in quella occasione, di fare chiarezza sulla crisi politico-amministrativa in corso. E lo fece nella sede deputata, la sala giunta, prima che la riunione dell'esecutivo iniziasse a discutere di un corposo ordine del giorno, 53 punti per la precisione. Uno dei quali, forse, avrebbe innescato, nel caso i lavori di giunta fossero iniziati, la miccia per l'anticipazione del il big bang: "Riderminazione dotazione organica e Piano occupazione" (https://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=142879:

Un punto già trattato in passato, sul quale l'ex vice sindaco Poli aveva fatto intendere di non gradire nuove assunzioni pubbliche. Oggi la risposta di Perrone. Che convoca una conferenza stampa alle 13, sempre sala giunta, a fine riunione dell'esecutivo. "Sarà una nuova prassi - ha poi spiegato il sindaco - nel senso che ogni qualvolta concluderemo la riunione di giunta, se saranno trattati argomenti di rilievo per la città, convocheremo gli amici giornalisti per parlare dei lavori approvati".

Come, guarda caso, il piano occupazione, approvato fresco di giunta. Piano occupazionale che, nel rispetto della legge, come ha tenuto a dire l'assessore Giordano, "da grande rilevanza alla mobilità, dato che non siamo nelle condizioni di bandire concorsi per nuove assunzioni".

Con il documento, sottoscritto anche dalle sigle sindacali, il Comune di Lecce si impegna per il prossimi tre anni stabilizzare in qualche modo 17 lavoratori precari, nel senso che sfruttando la mobilità garantirà a queste persone ancora lavoro per i prossimi tre anni. Le categorie maggiormente coinvolte sono quelle dei vigili urbani e delle educatrici delle scuole materne.

Tutto questo per evitare concorsi pubblici e graduatorie. Già, non ci saranno posti riservati ai precari, sempre in base alle graduatorie, ma lì dove il Comune, sempre per legge, potrà riservare occupazione ai precari, una cinquantina in tutto, sarà fatto.

La giunta ha poi approvato la variazione del Bilancio in previsione del G8 del 12 e 13 giungo, l'individuazione delle aree pubbliche per la Festa di Sant'Oronzo (piazza Madre Teresa di Calcutta), e la richiesta di finanziamento di 180mila euro alla Cassa depositi e prestiti per la realizzazione del di un check point nell'area dell'ex Foro Boario.

Intanto sulla questione politico-amministrativa interviene il capogruppo all'opposizione del Pd Antonio Rotundo: "Nessun ribaltone o manovra di Palazzo può legittimare il tradimento della volontà popolare espressa con il voto dei cittadini - scrive in una nota. "Il cambio di maggioranza operato l'altra sera in Consiglio Comunale con l'approvazione di un documento a sostegno di Perrone votato da 20 consiglieri su 40 è una delle peggiori operazioni trasformistiche nella storia amministrativa recente - continua - che consegna alla città un sindaco delegittimato e debole perché espressione di una maggioranza pasticciata e eterogenea, totalmente antitetica a quella scelta dai leccesi".

"Il solo fatto che Perrone pensi di andare avanti dopo aver sostituito con un colpo di mano Poli Bortone ed i consiglieri di Io Sud con Moschettini, Borgia, Gentile e Panckewic ci da l'idea di quanto sia distante anni luce dalla città e di come a prevalere siano stati i calcoli politici e personali e del gruppo di potere che lo circonda. Come può una maggioranza traballante incerta e risicata, ricattata a turno da chi pensa di essere il ventunesimo consigliere, fare scelte di ampio respiro per il futuro di Lecce? - si chiede - come può una grande città come la nostra progettare il suo futuro, mettere mano al nuovo piano regolatore, selezionare i progetti strategici per i fondi europei senza una maggioranza coesa ed omogenea politicamente?

In Evidenza

Potrebbe interessarti

La prima giunta a Palazzo Carafa senza i tre di Io Sud

LeccePrima è in caricamento