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Riforma dei Consorzi di bonifica, i sindacati pronti a dare battaglia

Sigle contrarie al disegno di legge, temono per i livelli occupazionali e chiedono le sblocco delle somme in bilancio

BARI - Non convince il disegno di legge della Regione Puglia relativo ai Consorzi di bonifica, al punto che i sindacati sono pronti a dar battaglia e per domani hanno indetto una manifestazione sotto la sede del governo di via Capruzzi. “Siamo pronti a protestare contro la riforma – dichiarano i segretari territoriali di Fai Cisl, Flai Cgil e Filbi Uil – perché è necessario valorizzare le funzioni dei Consorzi e superare lo stato di crisi in cui versano ormai tutti da tempo”.

I sindacalisti, ormai sul piede di guerra, fanno presente che hanno sempre sollecitato la necessità di completare rapidamente “un percorso di seria riorganizzazione dei Consorzi, al fine di migliorarne l’efficienza, rilanciandone e confermando l’utilità e le competenze per la manutenzione e la salvaguardia idrogeologica del territorio”. Ma il nodo della vertenza è nella difesa dei livelli occupazionali e del reddito dei lavoratori che, a loro dire, sarebbero compromessi.  

Ma cosa prevede il contestato Ddl? Il provvedimento mira all’accorpamento dei 4 consorzi commissariati in un unico Consorzio; la rinegoziazione del debito ed il passaggio del debito ristrutturato sul nuovo Consorzio unico; lo sdoppiamento delle quatto funzioni in due macro aree gestionali: una per la gestione della bonifica e una per la gestione delle funzioni collegate all’acqua (irrigazione, acquedotti rurali e dighe).

In particolare è prevista la costituzione di una nuova agenzia regionale, Araia (agenzia regionale per l’acqua in agricoltura), nella quale trasferire anche gestione dei pozzi curati dall’Arif, degli impianti irrigui con relativo personale nonché dei pozzi privati. Il disegno di legge si pone l’obiettivo, quindi, di completare il processo di riforma dei Consorzi di bonifica, commissariati in virtù degli ingenti debiti accumulati, per risanarli e garantire una gestione unitaria dell’acqua nel comparto agricolo e rurale.

Le organizzazioni sindacali, tuttavia, contestano l’impostazione della legge che, a loro dire, non risolverebbe le problematiche esistenti. “Riteniamo inammissibile prevedere la soppressione e la conseguente istituzione di un unico Consorzio del centro – sud e contestiamo le modalità previste per il risanamento della debitoria in quanto il nuovo Consorzio si potrebbe trovare con una situazione gestionale ancora più grave di quella attuale”.

Le organizzazioni sindacali ritengono, inoltre, che non via sia personale in esubero e che non sia ben disciplinata l’eventuale mobilità: “Non esiste alcuna garanzia per il personale con contratto a tempo determinato, più volte illuso sulla possibile stabilizzazione. Assoluto è il nostro disappunto rispetto all’istituzione dell’Araia”.

La manifestazione, alla quale parteciperà anche una delegazione di lavoratori salentini, ha come obiettivo quello di sensibilizzare i politici rispetto alle ripercussioni che ci potrebbero essere sulla “futura tutela e salvaguardia del territorio e principalmente le conseguenze nel settore agricolo se la gestione irrigua dovesse passare ad Acquedotto pugliese (Aqp)”.  In questa occasione chiederanno un confronto con il presidente Michele Emiliano affinché  sblocchi le somme previste in bilancio per garantire il funzionamento dei Consorzi.

Nel caso in cui la legge dovesse giungere in discussione in Consiglio senza prevedere lo sblocco delle somme previste in bilancio, i sindacati sono pronti a metteranno in campo tutte le azioni sindacali necessarie per definire la problematica.

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