Orchestra Tito Schipa in ginocchio per il taglio delle Provincie. Lettera di Ugl
Il sindacato di categoria scrive alla Regione per sollecitare un incontro: la trasformazione in enti di secondo livello metterebbe a rischio i posti di lavoro e gli eventi concertistici. "Problema da non sottovalutare, la Fondazione fiore all'occhiello del territorio"
LECCE – Ancora problemi per la fondazione Ico Tito Schipa di Lecce: le preoccupazioni circa il futuro dell’orchestra, dei suoi 54 professori e del personale amministrativo ed ausiliare questa volta riguardano la trasformazione delle Provincie italiane.
Il recente appello, più volte ripetuto del premio Oscar Nicola Piovani, ospite per il terzo anno consecutivo della compagine leccese, ha risuonato con grande fragore e mobilitazione in tutto il Salento. Un appello, seguito dall’intervento sui mass-media di molti rappresentanti del mondo politico (sia di destra che di sinistra) e della società civile che, sottolinea il segretario provinciale di Ugl Spettacolo e comunicazioni, Giuseppe Landolfo, “non può e non deve essere sottovalutato al fine di preservare in maniera categorica e assoluta la presenza di questo inestimabile patrimonio culturale di tutta la Puglia”.
Pertanto, la segreteria generale del sindacato Ugl, che annovera tra i suoi iscritti oltre il 60 percento dei professori d’orchestra stabili a tempo indeterminato della Fondazione Ico Tito Schipa di Lecce, ha richiesto un incontro urgente per aprire un tavolo di concertazione presso la Regione Puglia, anche con le altre rappresentanze sindacali, al fine di individuare una concreta e duratura soluzione alla grave situazione prospettata.