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Chioschi nelle marine. Dopo due anni di stop, concessioni verso lo sblocco

Una proposta di delibera è approdata in commissione, ma nella stessa maggioranza ci sono perplessità e malumori. Il consigliere delegato non era stato messo al corrente

LECCE - Nuovi chioschi nelle marine leccesi, precisamente a San Cataldo, Frigole, Spiaggiabella e Torre Chianca, con una concessione di nove anni. Le nuove attività potrebbero essere insediate già nel corso di questa stagione estiva, ma prima ci vuole il voto favorevole del consiglio comunale che non appare, al momento, dei più facili.

Questa mattina, infatti, nel corso della seduta congiunta delle commissioni Lavori Pubblici e Bilancio è arrivata una prima battuta d'arrresto alla proposta di delibera perché il consigilere di maggioranza Antonio Lamosa ha chiesto un rinvio per poter approfondire la questione della quale non era stato messo al corrente, pur avendo ricevuto dal sindaco la delega a occuparsi delle marine. 

Eppure il provvedimento pare sia stato patrocinato dallo stesso primo cittadino che non avrebbe nemmeno preso bene lo stop in commissione. La questione è quindi tutta interna al centrodestra mentre la minoranza attende di entrare nel merito. Bisogna tener presente che solo due anni addietro l'assise cittadina ha deciso il blocco del rilascio delle concessioni e che non sono stati ancora approvati né il regolamento per l'installazione di chioschi e prefabbricati su suolo pubblico, né il piano strategico del commercio. 

L'ufficio tecnico comunale ha però già individuato le aree da destinare: a San Cataldo nei pressi della darsena, su lungomare Vespucci, verso la rotonda e in un punto prospiciente a via Majorana, a Frigole su lungomare Mori, a Spiaggiabella in via Portofino all'angolo con la Provinciale 133 e a Torre Chianca in via Eolo nei pressi del lido Circeo.

Di recente si è aperto un contenzioso politico a proposito della realizzazione di un chiosco bar proprio a San Cataldo, nei pressi del molo di Adriano. Una collocazione incompatibile, secondo il Pd, con il progetto di restauro e recupero finanziato dalla direzione regionale per i Beni culturali e paesaggistici. Il relativo permesso a costruire è stato concesso nell'aprile del 2014 ma lo stesso è stato poi superato da un'istanza di rinnovo, accordata nell'agosto scorso, con la quale è stato chiesto uno spostamento temporaneo proprio in ragione dell'intervento di recupero.

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