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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Gasdotto, il Pd fa la sua scelta: “Non a San Foca, questa provincia ha già dato”

Per il neo segretario provinciale, il progetto Edison, che punta all'approdo a Otranto è meglio avviato e meno invasivo. Martedì, in Commissione esteri del Senato, il professor Dino Borri, che ha coordinato le osservazioni del Comune di Melendugno

LECCE – Per il Partito democratico della provincia di Lecce,  non è San Foca la località adeguata per l’approdo del gasdotto. Il segretario del Pd, Salvatore Piconese, a margine della seduta del consiglio provinciale in cui si sarebbe dovuto discutere del progetto presentato dal consorzio Tap, ha chiarito la posizione del suo partito: “Esiste già un progetto e con questo, se proprio necessario, la provincia di Lecce ha già dato”.

Il riferimento è a “Poseidon”, presentato da Edison e di cui si iniziò a parlare nel 2005: prevede di collegare i giacimenti del Mar Caspio all’Italia con terminale di ricezione a Otranto. Ad oggi è considerato meno invasivo, potendo contare su una servitù di elettrodotto già esistente, ma soprattutto è in fase autorizzativa più avanzata.

Confermato dai diversi governi nazionali e regionali che si sono succeduti, il progetto con sbocco otrantino è stato però sopravanzato da quello della Trans Adriatic Pipeline nel momento in cui la potente compagine che gestisce gli immensi giacimenti di Shah Deniz II, nel Mar Caspio, ha preferito la proposta di Tap a quella concorrente del gasdotto denominato Nabucco West, che avrebbe escluso l’Italia dalla costruzione di una via alternativa al “ricatto” di Mosca. Subito dopo questa scelta, il premier italiano Letta si è precipitato nella capitale azera, Baku, per esprimere tutta la sua soddisfazione, ma, soprattutto, alcuni soci influenti del consorzio – British Petroleum, la compagnia petrolifera azera Socar e la francese Total – hanno rilevato quote importanti del pacchetto azionario di Tap. Alla luce di queste partecipazioni “Poseidon” si trova oggettivamente in una posizione di svantaggio.

Piconese ha poi voluto chiarire un’altra questione di cui si è discusso molto nelle ultime settimane, fino a portare ad una contrapposizione interna allo stesso Pd tra il segretario regionale, Sergio Blasi, e il senatore brindisino Salvatore Tomasselli: lo spostamento del punto di approdo del gasdotto a Cerano. Secondo Blasi si potrebbe compiere così la riconversione della centrale a carbone, ma per il parlamentare la soluzione migliore resta San Foca. Piconese prova a ricomporre: “La decarbonizzazione della centrale di Cerano è una via alla quale dobbiamo lavorare in condivisione con il territorio brindisino”.

Domani intanto, nell'ambito dei lavori per la ratifica del trattato tra Italia, grecia ed Albania, è in programma presso la Commissione esteri del Senato l'audizione di tre esperti che hanno lavorato al dossier che raccoglie le osservazioni del Comune di Melendugno da presentare al ministero dell'Ambiente: risponderanno alle domande dei commissari l’ingegnere Dino Borri, ordinario di Ingegneria del territorio al Politecnico di Bari che ha coordinato la commissione tecnica di esperti; l’ingegnere Antonio De Giorgi, autore della parte inerente all’utilità dell’opera ed Elena Gerebizza, esperta in geopolitica e accordi internazionali.

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