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Sabato, 27 Aprile 2024
Politica

Giornata della memoria, ad alunni leccesi il primo premio per il ricordo della Shoah

Alla scuola di via Cantobelli il riconoscimento nazionale grazie all’elaborato “La città che sussurrò”

LECCE - Hanno vinto il primo premio nazionale con l’elaborato “La città che sussurrò”. Gli alunni della scuola primaria “IV circolo” di via Cantobelli di Lecce si sono fatti valere a livello nazionale, nell’ambito della 16esima edizione del concorso “I giovani ricordano la Shoah”. Il concorso è stato bandito dal ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. I piccoli scolari, coordinati dalle docenti Paola Ardito, Agnese Campa, Alessandra Bardoscia, Sandra Manno e Milena Petruzzi, e dalla dirigente scolastica Tiziana Faggiano,  hanno superato con il loro elaborato una selezione regionale e successivamente si sono classificati primi nel contesto nazionale.

Una delegazione di alunni e docenti parteciperà alla cerimonia di premiazione che si terrà nella mattinata del 27 gennaio, Giornata della memoria, alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, del ministro dell’Istruzione Stefania Giannini e del presidente dell’Ucei, l’Unione delle comunità ebraiche d’Italia, Renzo Gattenga.

La commissione valutatrice, composta dai rappresentanti del ministero dell’Istruzione e dell’Ucei ha assegnato il premio valutando l’elaborato prodotto dai ragazzi con “tecnica mista” che colpisce per la scelta del tema, l’impatto visivo e la sensibilità evidenziata dalla realizzazione. Il cartellone è stato ideato partendo dal libro “La città che sussurrò” di Jennifer Elvgren e illustrato da Fabio Santomauro, letto in classe.

La partecipazione al concorso è scaturita dalla necessità di promuovere una cultura della pace e del rispetto, approfondendo la conoscenza della storia recente, in particolare della Shoah, per non dimenticare una delle pagine più cupe della storia dell’uomo. Il tema scelto dagli alunni, ossia il comportamento eroico ed esemplare della popolazione di un piccolo villaggio danese, è stato solo la base per la realizzazione del progetto e per una riflessione più ampia sull’importanza della memoria a più di 70 anni di distanza dalla fine delle ostilità in Europa.

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