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Prevenire l'eccesso di cure: Asl e Wonca elaborano una strategia

Si è conclusa la seconda giornata della conferenza internazionale sul tema. Melli, dg della Asl: "Necessari l'ascolto e la condivisione tra medico e paziente"

LECCE - Le diagnosi e le relative cure, quando sono fornite in eccesso, possono tradursi in un danno per i pazienti. Questo paradosso è stato uno dei temi affrontati nel corso della seconda, e ultima, giornata di lavori della conferenza internazionale, organizzata a Lecce dalla Asl insieme a Wonca, l'associazione dei medici di famiglia.

L'incontro ha fissato i dettagli di una strategia a lungo termine per ridurre i rischi connessi alla sovra-medicalizzazione e che poggia le basi su di una rinnovata alleanza tra medico, paziente e istituzioni sanitarie.

A questo proposito è intervenuta la direttrice generale dell'azienda sanitaria locale, Silvana Melli: “Soltanto dalla condivisione tra il medico e il paziente del percorso diagnostico e terapeutico, ascoltando e recependo le aspettative del paziente e comunicando le conoscenze  scientifiche, è possibile far fronte al rischio di sovra-medicalizzazione - ha spiegato -. Le scelte migliori sono il frutto dall’incontro tra due esperti: il medico che è l’esperto delle evidenze scientifiche e il paziente che è il miglior esperto della sua salute e del suo benessere psico-fisico".

All'appuntamento hanno partecipato anche Maria del Rosario Perez, per l’Oms, e Anna Stavdal, presidentessa europea del Wonca.

“C’è molta preoccupazione in seno all’Organizzazione mondiale della sanità – ha detto la Perez - in merito all’utilizzazione indiscriminata delle radiazioni ionizzanti nella diagnostica medica, il cui uso deve essere giustificato da un chiaro sospetto diagnostico. Oggi invece si fa un sempre più largo uso di esami radiologici per la valutazione di salute nel paziente asintomatico, per una falsata idea della prevenzione o per difendersi da eventuali liti legali. Oms presta molta attenzione alla crescita esponenziale della sovradiagnosi, che sottopone il paziente ad esami e trattamenti non necessari e traumatici che non aumentano la sua attesa di vita”. 

“Il Wonca Europe ha in preparazione una posizione pubblica ufficiale sul tema della sovradiagnosi – ha dichiarato Anna Stavdal – allo scopo di aiutare i medici a conoscere la problematica e ad affrontarla nel modo migliore nell’esclusivo vantaggio dei pazienti”.

“Accanto alle altre forme di prevenzione – ha aggiunto -  occorre affermare anche la prevenzione quaternaria, che intende proteggere i pazienti da interventi medici che provocherebbero più danno che vantaggi.”

Alla conclusione della conferenza Silvana Melli ed Ernesto Mola, presidente della sezione italiana del Wonca, hanno sottolineato l’importanza dell’appuntamento di Lecce per fare conoscere ai medici e ad un pubblico più ampio il rischio della sovradiagnosi e della sovra-medicalizzazione e, nello stesso tempo, come contributo alla stesura della posizione ufficiale sul tema, che orienti medici e pazienti.

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