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Sabato, 27 Aprile 2024
Politica

Provinciali: il nucleare divide la politica più che mai

Argomento del giorno l'energia nucleare in Puglia, con gli schieramenti che si dividono sulle proposte del governo. Ed intanto proseguono le iniziative di una campagna elettorale sempre più calda

Tiene banco la questione della probabile installazione di una centrale nucleare in Puglia (se ne ipotizza una sul territorio di Ostuni ed una seconda nei pressi di Avetrana) e la discussione sulla spinta da dare alle energie rinnovabili, soprattutto dopo l'approvazione ieri, da parte del Senato, della legge delega in materia: come al solito, il dibattito è aperto e lo scontro acceso. Il primo ad intervenire è il capogruppo Pdl alla Regione, Rocco Palese, che si scaglia contro quelle che definisce le "false notizie sono quelle di chi continua a diffondere mappe e a sostenere che i siti siano già stati decisi", e ricorda che il sottosegretario allo sviluppo economico, Alfredo Urso ha già smentito questa ipotesi, specificando che tutto verrà fatto "secondo quanto previsto dalla legge delega approvata in Senato ieri e, soprattutto, sarà rispettosa delle decisioni degli Enti Locali". Palese, quindi, si dice "ansioso" di confrontarsi con "Losappio, Maniglio e compagni" per spiegare ai cittadini perché "a fronte di una Europa e di un mondo intero che scelgono il nucleare sicuro, l'Italia dovrebbe continuare a far pagare ai cittadini bollette energetiche salatissime".

A dire un "no" chiaro, senza "se" e senza "ma" al nucleare è Bruno Tiene, candidato del Pd alle provinciali nel collegio di Nardò, che dichiara: "Oggi il Ddl Sviluppo verrà votato in Senato, e la delega in esso contenuta consentirà al governo di avere mano libera e di velocizzare l'iter amministrativo per l'individuazione dei siti. Nel territorio neretino (tra Nardò e Avetrana) torna a farsi strada la paura dell'ipotesi di un sito nucleare. Il timore che mi sento di esprimere è che ‘ci metteranno davanti al fatto compiuto per impedire qualsiasi legittima reazione popolare'. Non è concepibile che si facciano scelte così gravi che possono avere costi notevoli per la salute dei cittadini, per l'ambiente e per il futuro delle giovani generazioni, senza alcun pubblico dibattito e contro la volontà delle popolazioni e delle istituzioni locali".

"Ritengo quanto mai necessaria - prosegue -, a prescindere dall'orientamento ideologico, che si mettano da parte i tatticismi politici e si ritrovi l'unità necessaria ad una forte mobilitazione popolare, in difesa del bene comune e dell'unica ricchezza che noi possediamo che è il nostro territorio. Le ragioni del nostro 'no' al nucleare sono state chiarite più volte (il sindaco Vaglio aveva chiesto un incontro al ministro Scaiola che è stato rinviato a data da destinarsi). Vent'anni fa il territorio oggetto di interesse ha già fatto la propria scelta, oggi non è proponibile riconsiderare l'ipotesi di un insediamento nucleare. Così come sottolineato da esperti e cittadini quest'ipotesi si basa su studi antichi ed è anacronistica, dato lo sviluppo turistico e non solo, che ha avuto il territorio salentino". Tiene ribadisce il "fermo No al nucleare, personale e del Partito Democratico", dichiarandosi pronto "ad alzare le barricate per ostacolare qualsiasi tipo di azione che mini la salute del territorio neretino: è un dovere e una battaglia in prima linea".

E fa eco alle dichiarazioni di Tiene, la candidata presidente del centrosinistra alla provincia di Lecce, Loredana Capone che sottolinea la necessità di "costruire un Salento pulito grazie alle energie rinnovabili, che vanno regolamentate e distribuite in maniera oculata sul territorio, e non alle centrali nucleari che il Pdl e il Ministro Fitto vorrebbero costruire qui".
"Non abbiamo fiumi - prosegue la Capone -, non siamo una zona sismica, abbiamo rischi bassissimi di calamità naturali: per ‘premiare' la nostra ‘fortuna naturale' il governo vuole alloggiare qui una delle centrali, in una regione che deve già pagare prezzi altissimi per l'inquinamento di altre centrali che producono energia per tutta la nazione. Per il Centrodestra la nostra è una regione con un mare splendido da inquinare e paesaggi bellissimi da deturpare".
E, quindi, punzecchia l'avversario del Pdl, con una domanda a cui chiede risposta: "Come la pensa su questo il candidato del centrodestra Antonio Gabellone? Come vuole difendere il nostro territorio dagli attacchi ecologici ed economici?".


LE INIZIATIVE ELETTORALI
Ma non c'è solo la questione energetica a calamitare le attenzioni dell'agenda politica. Proseguono, infatti, le iniziative elettorali: domani, alle ore 18.30, presso il Multisala Massimo di Lecce (Sala 4) Loredana Capone presenta ufficialmente i candidati della lista del presidente "Salento c'è". Interverranno Gigi Nestola, il diciassettenne Fabrizio Morgagni, la parlamentare del Partito Democratico, Teresa Bellanova, ed ovviamente la Capone. Coordinerà la presentazione Ettore Bambi.

E la Capone commenta soddisfatta i candidati della lista: "La lista Salento c'è è una miscela tra amministratori esperti e giovani entusiasti, medici e imprenditori, operatori culturali e liberi professionisti, e otto donne che si aggiungono alle altre candidate della coalizione, una quarantina in tutto". Quindi, attacca il Pdl sulla presenza di donne in lista: "Il Pdl ha una sola candidata donna, la Puglia Prima di Tutto neanche una. Non si tratta di quote rosa, i fatti dimostrano che il centrodestra non dà fiducia alla bravura delle donne e respinge l'idea di una democrazia plurale. Io sono convinta della forza del nostro programma, della nostra squadra e delle nostre otto liste. L'entusiasmo cresce ogni giorno attorno a noi per quello che abbiamo fatto in questi anni e per quello che ci prepariamo a fare. Costruire un Salento più forte, trasformare la nostra penisola in uno dei territori più innovativi d'Italia, puntare sulla buona e sana occupazione e sui nostri talenti, sulla ricerca universitaria e sulle nostre intelligenze".

Sulla questione ballottaggio, infine, la Capone sottolinea: "Siamo convinti di conquistare la vittoria già al primo turno e non pensiamo a ballottaggi e accordi. Noi proponiamo il nostro modello di governo e di sviluppo. In Provincia non ci sono problemi nei bilanci, non c'è stato un solo giorno di crisi, la nostra maggioranza è sempre stata leale e compatta. Se l'idea di governo della Provincia di Lecce da parte del centrodestra è invece quella del conflitto all'ultimo colpo a cui assistiamo in questi giorni in altre amministrazioni, allora credo che i cittadini sapranno salvaguardare i propri diritti".

Intanto questa sera, atteso appuntamento alle ore 18.30, a Casarano, alla presenza del "leader Massimo" D'Alema.

Adriana Poli Bortone ha presentato un'interrogazione urgente al Ministro dell'interno per sapere quante risorse finanziarie siano state destinate alla sicurezza della città di Lecce in occasione del G8 del 12 e 13 giugno, e "quali interventi concreti siano stati destinati alla sicurezza di una città d'arte come Lecce per evitare che eventuali quanto prevedibili presenze di no-global possano turbare la vita di una città fino ad ora sufficientemente tranquilla e priva di episodi che hanno purtroppo connotato nel tempo eventi analoghi a causa della presenza dei Ministri Finanziari".
Per quel che riguarda gli appuntamenti politici, il presidente di Io Sud, domani si sposterà nel tarantino, per una serie di incontri elettorali per le provinciali nell'area ionica.

Novità anche in casa Italia dei Valori, dove si annuncia la nascita ed apertura di un circolo politico a San Cesario, con referente cittadino Pino Raganato, che assieme agli altri militanti, si impegnerà a dar impulso al comitato elettorale per la candidatura a consigliere provinciale di Cesare Peluso, , candidato nel collegio Lecce IV.

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