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Sabato, 27 Aprile 2024
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Salvemini: "Filobus e debiti: la città deve sapere"

Carlo Salvemini chiede chiarimenti al Comune dopo la notifica del decreto ingiuntivo di 6 milioni di euro da parte della Spirti Spa al comune di Lecce per i lavori di filovia: "Chiarimenti doverosi"

LECCE - Una notifica del decreto ingiuntivo di circa 6 milioni di euro notificato dalla Sirti Spa al Comune di Lecce per il pagamento dei lavori della filovia riporta nuovamente d'attualità una vicenda politico amministrativa lunga quasi dieci anni, "con la quale - ricorda il già candidato al consiglio regionale, Carlo Salvemini -, non s'è evidentemente ancora finito di fare i conti": "Il saldo delle competenze per i lavori effettuati pare non essere in discussione - prosegue -, nonostante la decisione della giunta di proporre ricorso".

Salvemini afferma come basti leggere la relazione predisposta dagli uffici comunali per avere conferma che: a fronte di lavori svolti per 23 milioni di euro circa, restano ancora da pagare circa 6 milioni di euro, di cui 1.5 di quota comunale (il resto a carico di Ministero e Regione); le quote residue di Ministero e Regione non sono state versate in quanto non ancora pervenute al Comune; il motivo di questo ritardo è da addebitare, come scrive il Dirigente Comunale alla Mobilità, "all'attuazione di alcuni adempimenti di competenza del Comune e della Sgm, propedeutici alle prove finali necessarie per l'avvio dell'esercizio".

In sintesi, come evidenzia l'ex esponente del Pd leccese, il Comune riconosce che le somme alla Sirti siano dovute, ammettendo che il ritardo è di propria responsabilità: "La questione - afferma Salvemini - da questo punto di vista pare chiusa. Quello che più interessa i cittadini è capire come mai la filovia, i cui lavori iniziati il 16 dicembre 2005 dovevano terminare il 9 giugno 2007, ad oggi non sia ancora in funzione. Quello che più interessa i cittadini è capire come mai la filovia, consegnata per fine lavori il 12 marzo 2009, ad oggi ancora sia ferma con 12 filobus da anni parcheggiati".

"Quello che più interessa i cittadini - ribadisce Salvemini - è capire se le quattro successive proroghe accordate alla Sirti dovessero essere tutte accolte, evitando così all'impresa il pagamento della penale contrattuale prevista. Dalla lettura delle carte, infatti, qualche dubbio nasce e sarebbe utile chiarirlo".

Salvemini si chiede come mai la seconda proroga viene presentata dalla Sirti il 4 dicembre 2007, due giorni prima della consegna dei lavori prevista, e accordata nello stesso giorno dalla Direzione Lavori; inoltre, si interroga sul perché la quarta proroga viene accordata alla Sirti l'11 dicembre 2008, ossia successivamente alla consegna dei lavori prevista il 30 ottobre 2008, con una determina dirigenziale nella quale non si fa menzione a nessuna richiesta ulteriore avanzata dalla società né all'accoglimento della stessa da parte della direzione lavori: "Sono chiarimenti e precisazioni - puntualizza Salvemini - doverose. Per l'ammontare delle risorse impiegate. Per l'incredibile ritardo registrato. 1621 giorni dopo l'inizio dei lavori, 441 giorni dopo la consegna di un opera ancora ferma è il minimo che si possa chiedere".

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