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Salvini, affondo su Emiliano: “Puglia tradita, liberiamola”. Contestazioni a Gallipoli

Il tour del “capitano” leghista nei paesi del Salento per le regionali ha toccato Supersano, Casarano, Racale, Ugento e la Città Bella e si concluderà con una cena a Leuca. Affondo contro Governo e presidente uscente, corteo in zona stazione: “Non Leghiamoci”

RACALE/GALLIPOLI - Il lungo tour elettorale tra i meandri e sulle strade “rattoppate”, come le ha definite il capitano leghista, del Salento di Matteo Salvini volge al termine. Tra abbracci, selfie e bagni di folla. E le rumoreggianti contestazioni ai margini delle fazioni contrapposte inneggianti all’antifascismo puro. Semplici scaramucce, da Racale a Gallipoli. Fischi, inviti “espliciti” a fare ritorno nei confini nordisti, qualche imprecazione e richiamo alla “vergogna”. Ma nulla più.

Il Salento da ancora una volta prova di grande civiltà. Contestazioni pacifiche e con mascherine in dotazione ed indossate. Più sparuta in quel di Racale, nel pienissimo pomeriggio. Bella corposa quella a ridosso del piazzale della stazione nella città bella. Il cordone delle forze dell’ordine a dividere le due tifoserie. E i temi caldi della campagna elettorale cadenzati dal leader leghista prima di consegnarsi alle foto ricordo. Al suo seguito tutto l’entourage salentino e pugliese della Lega: dal senatore Roberto Marti, al segretario provinciale Gianni De Blasi, al coordinatore regionale Luigi D’Eramo, al vice presidente in pectore Nuccio Altieri designato in caso di vittoria a fare da braccio destro di Raffaele Fitto. E l’abbraccio delle compagini salentine a fare gli onori di casa, da Paolo Pagliaro, al senatore gallipolino Vincenzo Barba, a Toti Di Mattina nella tappa gallipolina per l’inaugurazione, in serata, della sede del partito di via Venezia affidata alle redini del segretario cittadino Giancarlo Padovano e del suo vice, l’ex consigliere centrista Luigi Caiffa. 

Il tour di Salvini nel Salento

Manifestazioni pubbliche quelle di Salvini in Puglia nella sua campagna elettorale itinerante  approdata sul territorio regionale in quel di Martina Franca venerdì sera, per poi dipanarsi anche con incontri e visite in alcune importanti aziende pugliesi e salentine. Mattinata incentrata nella visita di importanti aziende del settore calzaturiero e della logistica, con tappe, dopo Grottaglie anche a Supersano, Casarano e Nociglia. E ancora dal pomeriggio full immersion tra il gazebo della Lega in piazza a Racale con oltre 600 persone presenti, le tappe di Ugento e il break nello stabilimento gallipolino di Punta della Suina. Poi dalle 19,30 il tuffo tra i militanti per l’inaugurazione della sede cittadina della Lega di Gallipoli, mentre il tour si concluderà in serata a Santa Maria di Leuca con la cena finale.    

“Sono orgoglioso perché come Lega in questo week end abbiano inaugurato una sede a Matera, una a Martina Franca, una sede a Gallipoli, una a Fasano” ha detto Salvini nei vari intereventi della giornata. Solo qualche anno fa sarebbe stato impensabile e per me è un orgoglio che tanta gente del Sud tradita dai politici veda nella Lega la sua speranza. “Noi non abbiamo mai governato qui", ha puntualizzato ancora Salvini, “ma c'è una Puglia che dopo tanti anni di malgoverno delle Sinistre  ha voglia di correre. Io vedo che Emiliano si sta occupando di politica da politicante: 15mila liste, implorazioni ai Cinque Stelle. Noi vogliamo parlare di sanità, di ferrovie, di acqua, di Acquedotto pugliese, di agricoltura, di xylella e di soluzioni. Questa è una terra bella, con degli imprenditori eccezionali, con un mare incredibile, con degli agricoltori di primo livello, ma con troppa burocrazia e che è stata tradita e abbandonata da almeno quindici anni a questa parte. A settembre, finalmente la Sinistra va a casa”.

Concetto pragmatico che Salvini ha ribadito anche e soprattutto nei due appuntamenti cardine di Racale e Gallipoli. Dove ha rintuzzato i “maleducati” contestatori invitandoli a tenere “a casa loro, e a spese proprie, i clandestini”. E poi ha accennato alla ricetta della Lega per il rilancio della Puglia.

“Lavoro, acqua, sicurezza, treni e infrastrutture. Di tutto abbiano bisogno” ha puntualizzato in un passaggio in quel di Racale, Salvini, “ciò di cui non abbiamo bisogno sono i clandestini che portano il virus nel Salento. Chi ha governato in tutti questi anni la Regione Puglia non si è mai accorto in che stato sono le strade del Salento? E che sconforto attraversare il mare di alberi ulivo distrutti dalla xylella”.

Anche nel discorso a Gallipoli i temi dell’agricoltura, della pesca, dell’immigrazione e del lavoro, delle attività produttive e della lotta alla droga “che uccide i nostri giovani” sono stati richiamanti fermamente, come quelli sul valore della famiglia, della scuola e della sanità. E con il benservito annunciato per Emiliano: “In questi quindici anni di governo tra Vendola ed Emiliano i pugliesi sono stati tradito e abbandonati. Ora grazie alla Lega il centrodestra ha ritrovato quell’unità necessaria per suonare la carica del cambiamento. Grazie a noi Emiliano farà presto gli scatoloni e la Puglia sarà libera e tornerà a correre”. Salvini inneggia alla vittoria con il pugno alzato, prepara i selfie e si crogiola, sciarpa giallorossa al collo, tra gli applausi dei suoi supporter. Dal fondo della strada il richiamo è altrettanto eloquente ed esplicito: “Noi siamo antifascisti. Non Leghiamoci”.

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