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Tap, Maniglio pungola la Regione: "Basta ponzio pilatismo, sbagliato scegliere San Foca"

Il vicepresidente regionale rilancia l'argomento in un ordine del giorno da discutere in Consiglio al più presto: "Serve una proposta fondata su motivazioni tecniche ineccepibili che delinei una visione d’insieme dello sviluppo". E aggiunge: "No all'infrastruttura in un polo d'eccellenza turistica"

LECCE – “Ponzio pilatismo”. Con questa definizione Antonio Maniglio, del Pd, vicepresidente del consiglio regionale, taccia l’atteggiamento di via Capruzzi sul gasdotto Tap. Una definizione che non ha bisogno di particolari spiegazioni: illustra in modo inequivocabile un’assenza di prese di posizione che alimenta malumori.

“La Regione si limita a esprimere un dissenso nelle sedi tecniche”, dice infatti Maniglio, ma per il momento non ha definito “una proposta che, fondata su motivazioni tecniche ineccepibili, delinei una visione d’insieme della Puglia e del suo sviluppo. Una proposta – aggiunge - che va posta sul tavolo del governo nazionale senza isteria, ma con determinazione”.

A distanza di pochi giorni dagli ultimi sondaggi svolti a San Foca, che lo stesso Consorzio ha tenuto a sottolineare come siano finiti anzitempo, senza provocare danni ambientali o arrecare un  disturbo al turismo, ben conscio di quale sia il motivo fondante delle proteste di chi all’infrastruttura si oppone, Maniglio chiede chiarezza ai suoi colleghi, in primis quelli della maggioranza che sostiene. E lo fa in un ordine del giorno che propone “alla discussione e approvazione del consiglio regionale della Puglia, magari già nella seduta di lunedì prossimo”.

Il nodo, secondo il vicepresidente della Regione, è che la questione “non può essere lasciata solo sulle fragili spalle del comune di Melendugno. Il lodevole e coraggioso lavoro di Guglielmo Minervini”, assessore alle Politiche giovanili, alla trasparenza e alla legalità, “che ha ascoltato le ragioni del territorio salentino, deve trovare uno sbocco nelle decisioni politiche della Regione Puglia”.

Ma quello di Maniglio è anche un invito a non partire da posizione preconcette e oltranziste, quelle, a suo avviso, “di chi mette sullo stesso piano il gas con il carbone o, addirittura, con il nucleare” che “alimentano le cronache giornalistiche, ma non smuovono la situazione”.

“Il gas, con il suo reticolato di tubazioni, attraversa le nostre strade, i corridoi di scuole e ospedali, le nostre case. Davvero – prosegue - non esiste ragionevole paragone con i rischi connessi alla diffusione del carbone e del nucleare. E anche per questo il piano energetico e ambientale regionale del governo Vendola non pone condizioni ostative a ipotesi di gasdotto ‘tra le sponde del bacino adriatico’”.

“D’altronde – aggiunge Maniglio - proprio la drammatica crisi dell’Ucraina, con gli atteggiamenti ritorsivi della Russia, indicano che l’approvigionamento energetico e la sua diversificazione è tema che va un po’  oltre i confini provinciali. Ma proprio perché non ci sono solo quelli del “no a tutto” bisogna rispettare le argomentazioni messe in campo in questi mesi: la scelta della marina di San Foca è irrazionale, sbagliata e dannosa. Un’infrastruttura produttiva così importante – a suo avviso - non può essere localizzata in un’area che da anni registra flussi turistici in aumento”.

Ecco che si torna all’argomento sfiorato già negli ultimi tempi, valutare i siti alternativi. “E’ cosa ragionevole, giusta e utile collocare il gasdotto in aree che già sono infrastrutturate con impianti industriali o energetici – dice - o che comunque non rappresentino dei punti di eccellenza dello sviluppo turistico”.

Intanto, il progetto Tap va avanti, anche con vari confronti. Lunedì 5 maggio, due appuntamenti, uno in Italia e l’altro in Albania, durante i quali sarà illustrato il progetto  per il gasdotto transadriatico che porterà in Italia e attraverso l’Italia in Europa il gas dei giacimenti dell’Azerbaigian. Al vaglio della discussione, anche le implicazioni geopolitiche ed economiche.

Entrambi gli appuntamenti sono fissati alle 15,30. Uno sarà a Roma, nella sede del Centro studi americani  di via Caetani, 32. Giampaolo Russo, amministratore delegato per l’Italia di Tap, parteciperà a “Verso il G7 Energia – Focus sulla sicurezza internazionale”, incontro organizzato dal con la collaborazione della rivista “Formiche”.

Tirana, invece, presso il Tirana International Hotel (piazza Skanderbeg) Ernesto Somma, senior regional stakeholder advisor di Tap Italia, parteciperà al workshop sul settore energetico nell’ambito della Prima settimana italiana in Albania organizzata dall’Ambasciata d’Italia a Tirana.

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