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Politica Gallipoli

Scarichi, mercato, delibere. Incalza il "governo ombra"

I consiglieri di opposizione di Gallipoli presentano tre proposte di delibera
per risolvere le questioni degli scarichi dei reflui, dei gazebo di vendita
per i pescatori, e per visibilità atti

L'opposizione consiliare al Comune di Gallipoli torna al lavoro e suona la carica nei confronti dell'amministrazione retta dal primo cittadino Giuseppe Venneri. Ieri mattina è giunta al protocollo di Palazzo Balsamo una triplice richiesta di convocazione dell'assise cittadina per l'approvazione di altrettante proposte di deliberazione su alcune questioni nodali della città: il malfunzionamento del depuratore consortile, l'allestimento dei banchi di vendita provvisori per pescatori in seno al mercato ittico, e la pubblicazione in tempo reale di delibere e atti amministrativi del Comune all'insegna della tanto decantata trasparenza delle istituzioni pubbliche. Tre proposte sottoscritte da sei componenti della minoranza consiliare (Giuseppe Coppola, Tommaso Scigliuzzo, Antonella Greco, Vincenzo Mariello, Giovanni De Marini, Fabrizio Ferilli e non anche dall'ex candidato sindaco Gino Schirosi solo perchè fuori sede) che passano ora al vaglio del Consiglio comunale e che, come annunciato dagli stessi consiglieri, precedono altri due atti di indirizzo amministrativo relativi ad altrettante questioni di interesse pubblico quali quelle delle scelte fondamentali sulla portualità turistica e peschereccia e quella sull'appalto dei rifiuti.

La delibera più corposa e "pungente", è ovviamente quella relativa alle azioni di intervento diretto del Comune nei confronti dell'Aqp in relazione all'emergenza ambientale determinata dal malfunzionamento del depuratore consortile. Una questione ormai annosa che anche questa estate ha fatto registrare i soliti disagi e la solita ricaduta negativa in termini di immagine, di economia turistica e di tutela ambientale, con la comparsa della ormai nota e maleodorante "chiazza" marrone nel tratto di mare che bagna il litorale nord alle porte di Rivabella per circa due chilometri. Una situazione registrata tanto dagli organi di informazione quanto dalle autorità preposte giunte sul posto per un apposito sopralluogo, ma già nota sulla base delle continue lamentele dei villeggianti e residenti, dei rilievi dei vigili urbani e dei controlli di Arpa, Comune e Provincia di Lecce. Il tutto riconducibile allo sversamento in mare del depuratore consortile che in estate non riesce, strutturalmente, a fronteggiare il fabbisogno di smaltimento dei reflui dell'hinterland gallipolino. E anche perchè non è mai stata realizzata la condotta a mare utile a garantire lo sversamento al largo per intercettare le correnti e non è ancora stato attivato l'impianto di affinamento delle acque reflue per fini irrigui già pronto e in attesa "dell'allaccio della spina".

"Approvando l'atto che abbiamo redatto" spiegano i consiglieri proponenti, "l'amministrazione comunale potrebbe attivare un'azione risarcitoria per danni nei confronti di Aqp e della Dondi Costruzioni, la ditta che gestisce l'impianto per conto dell'Acquedotto, nonchè richiedere alla Regione Puglia l'immediata attivazione dell'impianto di riutilizzo delle acque reflue in agricoltura e ancora richiedere, sempre alla Regione Puglia l'immediato finanziamento per la realizzazione della condotta sottomarina per lo scarico a mare. Ma c'è di più. Secondo noi ci sono le condizioni per sospendere, a titolo di cauzione per eventuale realizzazione dei lavori in danno, tutti i pagamenti del Comune all'Acquedotto, così come sarebbe necessario affidare l'incarico tecnico legale per la quantificazione delle eventuali somme pagate e non dovute ad Aqp da parte dei cittadini di Gallipoli". Ma non finisce qui, perchè leggendo tra i punti della delibera si evince anche la richiesta estrema suggerita dall'opposizione gallipolina tesa, nelle intenzioni, ad arginare l'incapacità funzionale della piattaforma depurativa: "bisogna attivare tutte le procedure tecnico amministrative necessarie alla interruzione del collegamento all'impianto di depurazione della rete fognante dei Comuni di Alezio, Sannicola e Tuglie, sì da rendere detto impianto sufficiente alle esigenze della Città di Gallipoli". Una proposta o una eventuale approvazione del Consiglio destinata a far discutere, perchè costringerebbe le realtà dell'hinterland a realizzare un nuovo depuratore a loro servizio. Si vedrà. Per ora di concreto abbiamo le delibere protocollate in Comune e la futura discussione in Consiglio che l'opposizione ha presentato motivandole con la necessità "di impedire che la Città Bella continui a boccheggiare dinnanzi ad una involuzione nella crescita economico-turistica, ambientale e sociale e della risoluzione fattiva delle problematiche dei suoi cittadini, visto che il sindaco Venneri e la sua maggioranza procedono a tentoni e...sonnecchiano".

Con le altre due proposte di delibera (una, quella dei gazebo per i pescatori, che sembra ripropone pari pari quella già da tempo redatta dagli uffici competenti e non ancora sottoposta al vaglio dell'assise) si invita testualmente l'amministrazione comunale a "disporre almeno sei gazebo amovibili in struttura metallica con telo di plastica bianca di copertura, dotati di dieci banchi in ferro zincato per la vendita temporanea del pescato all'interno dell'area del mercato ittico al dettaglio per consentire ai pescatori, in possesso di regolare licenza, di abbandonare la commercializzazione arbitraria - e più volte sanzionata dalle forze dell'ordine preposte ai controlli - sulla banchina del porto. E ancora a dare seguito tramite il proprio sito Internet agli obiettivi di trasparenza amministrativa, usabilità, accessibilità, disponibilità di servizi e riconoscibilità istituzionale, prescritti dalle normative per renderlo un servizio sempre più idoneo a favorire il dialogo e la partecipazione dei cittadini singoli ed associati e delle imprese. Per questo è necessario garantire la pubblicazione entro e non oltre 48 ore dalla loro emanazione di ogni atto di delibera consiliare e/o di giunta, di determina dirigenziale, di ordinanza sindacale e di qualunque altro atto suscettibile interesse per la cittadinanza, gli utenti e i fornitori dell'Ente che viaggia di pari passo con la riorganizzare generale del sito Internet del Comune".

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