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Multata dopo aver soccorso un gatto. L'assessore: "Servizio pubblico garantito"

Sono spesso i "volontari" a soccorrere gli animali feriti. L'amministrazione, responsabile per legge, ha però un servizio sempre attivo cui rivolgersi

LECCE – Una misura intrisa di cinismo, secondo il consigliere di minoranza Gaetano Messuti. Una sanzione necessaria perché, risponde l’assessore Silvia Miglietta, anche in tema di soccorso agli animali ci sono delle regole che vanno rispettate.

Il 23 novembre una donna è stata convocata dal nucleo ambientale del Comune e multata per 166 euro (un terzo del massimo previsto). Due giorni prima era intervenuta nei pressi di piazzale Sondrio per soccorrere un gatto, presumibilmente investito da un’auto, lo aveva raccolto e portato presso una clinica (l'animale è morto poche ore dopo).  “Questa amministrazione comunale – fa presente l’assessore Miglietta - garantisce il soccorso felino 24 ore su 24 e, in caso di incidenti che coinvolgono animali (non solo gatti) vaganti sul territorio, occorre segnalare l’accaduto al comando della polizia locale, titolare del pubblico servizio o agli altri organi di polizia”.

Quello che accade nella realtà è che molte volte le procedure vengono eluse, magari perché non si conoscono, più spesso per timore che ci voglia troppo tempo. Finisce dunque che siano i “volontari” ad arrivare con gli animali feriti negli studi veterinari per le cure del caso. Cure che, però, hanno un costo che non può essere a carico delle casse pubbliche se non sono state seguite le procedure previste.

La persona sanzionata ha fatto presente, in sede di verbale, di aver ricevuto la segnalazione solo dopo alcuni vani tentativi di rivolgersi alla polizia locale da parte della donna da cui era stata poi sollecitata. L’esponente della giunta, sul punto, precisa: “La signora ha dichiarato di essere intervenuta su segnalazione prevenuta da un cittadina di cui non conosce le generalità e con la quale non ha nessun tipo di rapporto. Particolare, questo, che non giustifica il soccorso da parte della stessa signora la quale, al momento dell’incidente, non era sul posto né tantomeno a distanza di giorni ha comunicato presso gli organi di competenza l'accaduto”.

Alla donna è stata quindi contestata la violazione dell’articolo 1 dell’ordinanza comunale in vigore che fa divieto di prelevare cani e gatti dal territorio comunale di propria iniziativa. Questo perché – ricorda Miglietta - gli animali vaganti, secondo la legge nazionale del 1991, sono nella responsabilità del Comune. La norma serve ad impedire che gli animali vengano allontanati per qualsiasi motivo dall’ambiente in cui vivono, ma anche per monitorarli visto che spesso si allontanano dagli eventuali padroni (per i gatti non esiste l’obbligo di microchip).

Per Messuti si tratta di applicazione “militarista” delle regole. “Mi chiedo: ma siamo certi di andare nella direzione giusta? Siamo certi che sanzionare in modo orbo anche ciò che obbiettivamente è un giusto agire, voglia dire rendere Lecce migliore? Il sindaco Salvemini intende portare avanti la lotta al randagismo sulle spalle dei cittadini? Siamo difronte all’ennesima beffa di chi prometteva il cambiamento e sta dando solo cinismo”.

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