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Stp, fiore all’occhiello della Provincia: la società di trasporti ora può assumere

Per il secondo anno si registra un utile di esercizio: ripianata la situazione debitoria. Conferenza stampa dell'amministrazione delegato Luigi Pepe che apre alla possibilità di una graduatoria per autisti a tempo indeterminato con formula part-time

LECCE – Stp registra il secondo utile d’esercizio consecutivo e apre alla possibilità di nuove assunzioni. “Razionali, secondo le esigenze”, precisa l’amministratore unico, Luigi Pepe, in conferenza stampa quasi a voler rassicurare che non si tratta di un’esca da campagna elettorale. L’idea è quella di creare una graduatoria cui attingere per gestire il turn-over: per ogni pensionamento di un autista, due immissioni a tempo indeterminato con la formula del part-time.

Accanto a lui da una parte il presidente della Provincia, Antonio Gabellone, dall’altra l’assessore al Bilancio, Silvano Macculi. E i principali dirigenti della società, compreso il controllore più anziano. Uno “schieramento” che vuol dare il senso di un lavoro fatto insieme, dal decisore politico fino ai lavoratori: sono solo 13mila euro di utile netto e hanno più che altro un valore simbolico. Ma l’azienda, partecipata al 78 per cento da Palazzo dei Celestini, è – per dirla come Pepe – “nell’elite nazionale delle aziende di trasporto”.

L’amministratore delegato ha ripercorso, come è solito fare, le tappe principali della sua gestione, iniziata nel 2009 dopo la vittorie del centrodestra alle elezioni e l’ultima ricapitalizzazione varata dalla giunta precedente, quella di Giovanni Pellegrino, quando l’alternativa era rappresentata dal fallimento. Pepe ha rivendicato di essere stato il primo, nel comparto, a introdurre il contratto di solidarietà di tipo B “difensivo”, per evitare un licenziamento multiplo. Un sacrificio necessario terminato un anno addietro. Il numero uno di Stp ha pubblicamente ringraziato il creditore principale, Seat, per aver accettato un pagamento rateale da 20mila euro al mese per un debito complessivo di 870mila euro. Ha esibito una lettera dell’istituto bancario di riferimento che promuove l’azienda nella classe di rating B1, quando era partita da C3, ovvero da una situazione prossima al tracollo finanziario.

Tra le scelte strategiche l’amministratore delegato ha rivendicato quella della concessione, come previsto dalle norme, del 20 per cento del chilometraggio   a terzi: in questo modo Stp ha incassato senza muovere un passo o sostituire una ruota. Importante, soprattutto in prospettiva, l’acquisto di mezzi da 18 metri di lunghezza, capaci di trasportare fino a 140 passeggeri: in questo modo sulle linee molto affollate per le quali si effettuavano due corse per turno è stato possibile ottenere delle notevoli economie. Adesso Stp è in cerca degli ultimi due torpedoni (sul mercato dell’usato), per arrivare ad un parco di 14.

Non sono mancati certo i riferimenti alle gestioni precedenti e ad alcune scelte che Pepe ha definito “da galera”. Come quella dei prepensionamenti in massa, costati oltre un milione e mezzo di euro e l’altra di non liquidare gli ammortamenti (ma il periodo è quello compreso tra il 1980 e il 1985), per una cifra più o meno simile. 

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