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Sabato, 27 Aprile 2024
Politica

Svolta sul Toto-Vendola? Il Pd ora apre alle primarie

Su proposta di Maniglio, Pd sembra ripensare all'eventualità di fare le primarie, a condizione che sia Emiliano ad affrontare Vendola. Idv critico col governatore, mentre il Pdl si mostra attendista

BARI - La svolta potrebbe arrivare nelle prossime ore, nella serata di venerdì. Ma è già una notizia: nel Partito Democratico si torna a pensare alla possibilità di risolvere l'empasse di questa fase attraverso le primarie. La richiesta di Nichi Vendola di ritornare dal popolo del centrosinistra che lo aveva eletto nel 2005, per verificare il giudizio sul suo governo, potrebbe trovare accoglimento. A rilanciare la questione nel Pd è stato il capogruppo regionale, Antonio Maniglio, che sembra aver tracciato una strada per superare gli ostacoli dei veti, nati intorno alla figura di Vendola da parte di Udc e Idv: Maniglio ha chiesto che il sindaco di Bari, Michele Emiliano, rompa gli indugi ed affronti Vendola nelle primarie. Senza successo, dunque, l'invito a farsi da parte, proposto dal segretario regionale del Pd, Sergio Blasi, al governatore uscente: una riunione di consiglieri e parlamentari del partito dovrà, pertanto, aiutarlo a sciogliere i nodi.

Vendola continua a ribadire che il problema è di metodo: c'è un ceto politico, da un lato, che continua a voler calare le decisioni dall'alto e c'è chi sente la necessità di partecipare ai processi decisionali come accadde nella "primavera pugliese".
Emiliano continua a tentennare sull'opportunità di scendere in campo, ma potrebbe essere costretto a farlo, poiché la convinzione dei più è che sia l'unico in grado di poter uscire dalle urne vincitore con Vendola. Bisognerà comprendere quanto realmente il Pd crederà nell'opportunità di realizzare nuove primarie o quanto la spunterà il timore di una nuova scottatura come nel caso di Francesco Boccia. Ma fuori dal Pd, l'Idv continua ad avvelenare il già complesso clima del centrosinistra, criticando apertamente Vendola e definendo l'atteggiamento del presidente uno "spettacolo indecente" in difesa della "poltrona".

Nel Pdl, si continua a prendere tempo, in attesa delle scelte dell'Udc di Casini, frastornato a sua volta dal dibattito interno al centrosinistra: la convinzione di un nuovo accordo per un'alleanza allargata di centrodestra sembra perdere certezza, ma la dirigenza regionale del Pdl continua a professare tranquillità in merito alle proprie strategie. Quasi certo ormai che il centrodestra ufficializzerà il nome del proprio candidato, il prossimo 16 dicembre. Inutile ribadire che il sospettato numero uno resta il magistrato barese, Stefano Dambruoso.

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