rotate-mobile
Lunedì, 29 Aprile 2024
Politica

Tassa sui rifiuti, il gruppo di FdI punta l’indice verso Regione e Ager

Incontro con gli amministratori locali: gli effetti di una sentenza della giustizia amministrativa rischiano di tradursi in un aumento delle tariffe di conferimento e quindi dei costi per i cittadini. Salvemini, come delegato Anci, ha avuto un incontro al ministero dell’Ambiente

LECCE – Si è tenuto ieri a Lecce un incontro organizzato dal gruppo regionale di Fratelli d’Italia sul tema del paventato aumento della tassa sui rifiuti.

Il rischio è conseguente all’adeguamento delle tariffe di conferimento negli impianti di trattamento agli effetti della sentenza della giustizia amministrativa che ha stabilito che spetta allo Stato (al Legislatore) e non all’Autorità di Regolazione Energia Reti e Ambiente (Arera) stabilire i criteri per definire il sistema dei cosiddetti impianti minimi (in pratica si tratta di un modo per calmierare i prezzi).

Alcune Regioni avevano agito sulla base delle indicazioni di Arera ma dopo la sentenza del Consiglio di Stato i loro atti sono diventati illegittimi. È necessario quindi che si metta mano con rapidità alla questione perché al momento le tariffe sono destinate a tornare ai livelli stabiliti nelle concessioni per quanto riguarda la frazione indifferenziata e alla legge di mercato per ciò che concerne frazione organica e rifiuti speciali.

All’incontro, che si è svolto presso l’Hotel Tiziano, hanno partecipato amministratori delle province di Lecce, Brindisi e Taranto (nella foto, sotto). La delegazione di FdI era composta dal capogruppo, Francesco Ventola, e dai consiglieri Antonio Gabellone, Luigi Caroli e Michele Picaro.

“Il tema è caldissimo – è scritto in una nota - : le amministrazioni saranno costrette ad adeguare i piani economici e finanziari dei rifiuti e di conseguenza far ricadere tutti i costi degli aumenti delle discariche sui cittadini. Aumenti che andranno dal 30% in più nei migliori casi fino al 60% in quelli più drammatici. Anche in quei comuni dove la raccolta differenziata è oltre il 70%, un paradosso autentico vista la promessa del governatore Emiliano di far pagare meno a chi differenzia meglio”.

“Per un cittadino pugliese una tonnellata di frazione di umido costa il 15% in più di una tonnellata di indifferenziato, quindi chi fa bene la raccolta si carica un costo superiore rispetto a chi non divide i rifiuti. Questa è la Puglia di Emiliano che non ha mai dato seguito alla costruzione degli impianti pubblici e ha lasciato i conferimenti nelle mani dei privati, che oggi chiedono aumenti senza precedenti ai Comuni. Un salasso in tutta regola tenuto conto che già quella pagata dai pugliesi era già fra le Tari più alte d’Italia. La responsabilità è unicamente della Regione Puglia e dei suoi fallimentari Piani Rifiuti e ancor più dell’Ager, che dovrebbe essere espressione dei Comuni che la sostengono economicamente, ma che alla fine è diventata un’altra agenzia utile solo a gestire e spartire potere e nomine”.

incontro centrodestra Tari-2

Salvemini al ministero dell'Ambiente

Che la questione sia abbastanza urgente lo testimonia il fatto che questa mattina il sindaco di Lecce, in qualità di delegato nazionale dell’associazione dei comuni italiani (Anci) è stato al ministero dell’Ambiente dove ha incontrato il capo dipartimento Laura D’Aprile. Accompagnato dalla struttura tecnica dell’Anci, Salvemini ha posto il tema della necessità di un intervento di ambito nazionale per definire le tariffe degli impianti minimi.

“Abbiamo evidenziato – ha spiegato il primo cittadino leccese – l’impatto pesantissimo che la stessa sentenza determina sui comuni pugliesi che saranno chiamati a riconoscere ai gestori degli impianti adeguamenti tariffari per il periodo 2017-2023 di oltre 60 milioni di euro, con impatti su famiglie e imprese. Abbiamo precisato che le conseguenze saranno a breve vissute anche dai comuni di altre regioni, con altrettanti impatti sociali rilevanti, sottolineando che questo scenario è particolarmente delicato in una fase che vede le comunità del Sud fortemente impegnate a migliorare le capacità di raccolta differenziata, che rischiano di essere compromesse in futuro perché non percepite come convenienti”.

“Abbiamo sollecitato un intervento normativo o regolatorio per calmierare i costi degli impianti e per contenere questi impatti negativi su famiglie e imprese. Il dialogo è partito. Altri passaggi saranno necessari per arrivare all’obiettivo”.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Tassa sui rifiuti, il gruppo di FdI punta l’indice verso Regione e Ager

LeccePrima è in caricamento