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Sabato, 27 Aprile 2024
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Teg Tuglie: "Crisi, alibi a discapito dei lavoratori"

Bellanova e Maniglio (Pd) sul caso Teg di Tuglie: sciopero ad oltranza dei lavoratori e stipendi non pagati. Il sospetto è che l'azienda cerchi di delocalizzare la produzione. Appello alle istituzioni

TUGLIE - È ancora precaria e in alto mare la condizione dei lavoratori dell'Azienda Teg srl di Tuglie, che dal 24 novembre scorso, hanno intrapreso lo sciopero ad oltranza contro i vertici per il mancato pagamento degli stipendi e contro i licenziamenti annunciati. Il sospetto, come già accaduto per altre situazioni simili dell'impresa salentina, è che, dietro allo stallo ormai in atto sulla vicenda vi siano le intenzioni di imprenditori, pronti a sacrificare le ragioni dei lavoratori sull'altare della crisi, pur di delocalizzare la produzione: è quello che, in sostanza, ritengono anche Teresa Bellanova, componente della commissione parlamentare Lavoro e il consigliere e capogruppo regionale del Pd, Antonio Maniglio, che riportano l'attenzione sul caso tugliese, sottolineando come i lavoratori non percepiscano stipendi da settembre, oltre ad altre mensilità arretrate ed alla tredicesima 2008: "Tutto questo - affermano - mentre i pochi lavoratori che non aderiscono allo sciopero si prestano a turni massacranti per fare fronte alle commesse che evidentemente non mancano. Un copione ormai noto che vede aziende nascondersi dietro l'alibi della crisi per giustificare esternalizzazioni o delocalizzazioni della produzione, a scapito dei lavoratori e del territorio".

Il problema, dunque, per i due esponenti sarebbe da ricercare nell'ennesima tentativo aziendale di usare a pretesto la crisi per "mettere in atto comportamenti, quanto meno, poco chiari": "Mentre i più grandi economisti mondiali - scrivono in una nota - si affannano ad indicare la strada per trasformare la crisi economica mondiale in un'opportunità per ridisegnare il sistema economico globale in direzione di una maggiore attenzione alla responsabilità sociale, alcuni imprenditori, invece, interpretano il termine opportunità come alibi per calpestare i diritti e le legittime esigenze dei lavoratori, sacrificati sull'altare del proprio tornaconto personale".

Dagli esponenti del Pd arriva il monito alle Istituzioni, affinché pongano "un freno a questa tendenza che mette a rischio il patto sociale tra lavoratori ed imprenditori, che invece è fondamentale per uscire nel miglior modo possibile da questo periodo economico difficile che mette tutti a dura prova".

Su questa linea di pensiero, la deputata Bellanova scrive anche allo stesso presidente della provincia di Lecce, Antonio Gabellone, peraltro originario di Tuglie, chiedendogli di convocare al più presto "tutte le parti in causa, azienda, rappresentanze sindacali dei lavoratori e Istituzioni territoriali, per identificare un percorso comune che porti ad una soluzione condivisa, che tenga nella massima considerazione le esigenze di tutti".

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