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Sabato, 27 Aprile 2024
Politica Santa Cesarea Terme

Terme di Santa Cesarea: nel cda si sfiora la rissa

Santa Cesare Terme: è ancora scontro, questa volta all'interno dell'ultimo consiglio d'amministrazione della Spa, tra il presidente Serra e componenti di nomina comunale. E si sfiora persino la rissa

SANTA CESAREA TERME - Scintille dopo il cda del 2 marzo scorso tra i componenti del consiglio di amministrazione della società "Terme di Santa Cesarea Spa" ed il presidente Serra. Durante la discussione relativa al punto all'ordine del giorno della rendicontazione dei lavori presso lo stabilimento termale "Palazzo", ed all'interno di una dura contrapposizione di posizioni, in merito ai costi ed alle valutazioni sugli interventi, e, soprattutto, alla lamentata marginalizzazione del cda ad organo di ratifica e di presa d'atto, si sarbbe sfiorata la rissa tanto che, gli amministratori cesarini, per protesta si sono allontanati dalla seduta.

I problemi di gestione restano il nodo irrisolto, a dire dei componenti di nomina comunale all'interno del cda, nell'attività amministrativa dell'azienda termale. "Il principio di collegialità, lo statuto sociale e l'organo di gestione, appaiono avere un valore residuale nell'ordinaria e straordinaria gestione dell'azienda -, sostiene l'avvocato Massimo Guida, di fatto, io ed il collega Frangillo, siamo relegati ad una minoranza politica, impossibilitati ad incidere nella gestione della società".

"Non c'è l'armonia e la serenità per gestire la società secondo le regole di legge e dello statuto - gli fa eco l'avvocato Massimo Frangillo -, oltre ad un tangibile clima di ‘allarme sociale' percepito nella comunità locale. Và rilevata, inoltre, una oggettiva incapacità di comunicazione del presidente Serra, con i sottoscritti, con il sindaco di Santa Cesarea Terme, con gli amministratori e con i cittadini della città termale. L'organo amministrativo della Terme di Santa Cesarea che, non dimentichiamolo, è una delle cinque società partecipate più importanti della Puglia, appare l'ultimo dei consigli comunali; si è veramente toccato il fondo".

"E' incomprensibile - sostengono entrambi - come il governatore Vendola, nonostante sia stato investito più volte, dai noi componenti del cda e dagli amministratori dell'ente comunale, non senta la necessità di compiere una verifica sul modo, alquanto ‘stravagante', di gestire società. Ad ogni buon conto, dopo gli improperi dell'ultima seduta, sembra inevitabile, a dire dei due avvocati, il ricorso alla Procura della Repubblica per denunciare le offese personali e lamentare le violazioni di legge già comunicate ai Soci ed all'organo di controllo della società".

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