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Sabato, 27 Aprile 2024
Politica

Tragedia di via Adua: "L'amministrazione cosa c'entra?"

Due i funzionari del Comune indagati. Ma per il consigliere Martella, la dirigente dei Lavori pubblici ed il funzionario del Verde pubblico non hanno colpe. "L'albero in una struttura privata"

LECCE - Quando lo scorso anno, di questo periodo, la grande festa della "Notte Bianca" voluta a Lecce dalla Regione Puglia, che portò il maestoso "Cirque du soleil" in città, venne in parte offuscata dalla tragica notizia di un incidente, un grosso pino crollato al suolo, fino ad investire due giovani, nei giorni successivi si scatenò una rovente polemica politica fra opposizione e maggioranza sulla potatura e l'abbattimento degli alberi più o meno pericolanti. Quei momenti si sono poi sopiti, anche perché nel frattempo sono emerse vicende che hanno convogliato il pensiero pubblico e la stessa stampa altrove. Ma la chiusura dell'inchiesta, storia di ieri, con tre indagati per lesioni colpose, riporta alla luce quei fatti e rianima anche il dibattito. Anche perché non tutti sono concordi con le prime risultanze investigative.

Fra gli indagati risultano anche Claudia Branca, dirigente del settore Lavori pubblici, e Antonio Pati, funzionario dell'ufficio Verde pubblico, oltre a Gaetano Carrozzo, responsabile della struttura Verde di Ateneo. Di fatto, con i nomi dei primi due nel registro degli indagati, si chiama direttamente in causa il Comune di Lecce come possibile corresponsabile di una cattiva manutenzione, con il crollo dell'albero ed i due feriti, una delle quali, la 22enne Sabrina Bozzi Colonna, da allora, purtroppo, costretta su una sedia a rotelle. Ma per il consigliere di maggioranza Roberto Martella, l'amministrazione comunale, e dunque la stessa dirigente ed il funzionario, non avrebbero colpe per questo dramma.

"Esprimo piena solidarietà nei confronti della dirigente dei Lavori pubblici del Comune di Lecce, architetto Branca, e dell'impiegato Pati, in merito alla triste e tragica vicenda che ha visto cambiare la vita in modo irreversibile di una ragazza di ventidue anni di Lecce", scrive in una sua nota. "Non riesco a comprendere come la dirigente del Comune di Lecce possa essere coinvolta in questa vicenda, tenendo conto che il pino in questione ricadeva in una proprietà privata ed era di esclusiva cura dell'Università di Lecce".

Martella dice dunque che l'amministrazione comunale "non è tenuta a monitorare, oltre agli alberi di sua competenza, anche quelli di tutti i cittadini privati, che sono diretti responsabili per eventuali danni, dovuti all'incuria, verso terzi". Assicurando sul fatto che "la dirigente è persona puntuale e precisa nelle mansioni che le competono e da anni combatte insieme all'amministrazione comunale per monitorare nella città gli alberi pericolosi, trovandosi spesso contro fantomatiche associazioni ambientaliste o partiti politici che da sempre hanno osteggiato queste opere di messa in sicurezza del verde pubblico nelle nostre città. Vedi alberi di viale Taranto, piazza Mazzini, viale Rossini, eccetera. Penso che la magistratura - conclude dunque Martella -, che svolge egregiamente il suo compito, deve indirizzare le sue indagini in altro luogo".

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