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Sabato, 27 Aprile 2024
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Trepuzzi, ancora polemiche sull'assessore Chirizzi e sulla gestione del cimitero

Dopo Vito Leone, interviene anche il consigliere Pdl, Ernesto Laganza, che torna sui temi dell'ultima assise comunale, chiedendo un passo indietro all'assessore in carica

TREPUZZI - Dopo le conclusioni a cui è pervenuto il consiglio comunale di venerdì 23 novembre, possiamo dire che Giovanni Chirizzi è ancora assessore alle "aree cimiteteriali" per una pura finzione formale.

Ad altra conclusione -sostiene il consigliere del PDL Ernesto Leganza- non si può giungere leggendo il documento finale che l'assemblea cittadina, su mia proposta e dei miei colleghi Simona Manca, Luigi Taurino, Giovanni Perrone e Vito Leone, ha approvato all'unanimità.

E' una smentita di tutta la linea amministrativa e politica adottata dal 2002 ad oggi in materia di gestione delle aree cimiteriali.

Il Consiglio Comunale ha impegnato l'Amministrazione affinché:

1) si avvii una verifica sulla consistenza delle aree cimiteriali, in base ai bisogni statisticamente rilevati e sia redatto il "piano regolatore cimiteriale" e la planimetria in scala 1:500 del cimitero comunale esistente, coordinata con lo strumento urbanistico vigente che prevede un'area di ampliamento cimiteriale inserita all'interno delle cosiddette "A.T.U.-Aree di Trasformazione Urbana";

2) sia redatto un P.U.E.-Piano Urbanistico Esecutivo di iniziativa pubblica, all'interno del quale è compresa la suddetta area cimiteriale;

3) sia garantita pari dignità tra la sepoltura pubblica e quella privata, nonché tra l'inumazione e la tumulazione, nel rispetto della legislazione vigente in materia;

4) sia assicurata la disponibilità di loculi ed ossari comunali mediante il pagamento di un canone di concessione annuale e/o la gratuità per le persone meno abbienti;

5) sia svolto da parte dell'Amministrazione Comunale, nei limiti consentiti dalla legge, il ruolo di regolatore dei prezzi di mercato dei loculi, adottando gli appositi strumenti.

Ora, se Giovanni Chirizzi è ancora, shakespeariamente parlando, un uomo d'onore, e non ci sono motivi per dubitarlo, e se ritiene che la parte immortale di un uomo sia la reputazione, deve rassegnare le dimissioni da assessore.

Lo dico per il suo bene, perché se lo facesse non farebbe un torto alla sua intelligenza politica e di certo meriterebbe la considerazione non solo dei suoi cittadini, ma anche quella dei suoi più strenui avversari politici.

Non può fare diversamente, poiché sono stati i suoi stessi colleghi di maggioranza a riconosce la giustezza delle nostre osservazioni sul disinvolto uso delle aree cimiteriali in tutti questi anni, allorché hanno testualmente affermato che "la maggioranza segna un punto di partenza arretrato e di debolezza per non aver avuto una visione organica sulla questione ampliamento del cimitero comunale", come ha detto Alfonso Rampino del Partito Democratico, e che "è urgente fermarsi", come ha sostenuto Pino Perlangeli della Federazione della Sinistra.

In tutti questi anni, nonostante le segnalazioni ed le interrogazioni consiliari dell'opposizione, sono stati costruiti loculi ed ossari a iosa, su tutti i muri perimetrali del cimitero e ciò è accaduto:

- senza alcuna indagine sulla mortalità;

- senza un "piano regolatore cimiteriale", obbligatoriamente previsto dalla legislazione vigente in materia;

- senza la preventiva relazione tecnico-sanitaria, che tra l'altro deve illustrare i criteri in base ai quali l'amministrazione ha programmato la distribuzione dei lotti destinati ai diversi tipi di sepoltura;

- senza assicurare che i campi di inumazione comuni e/o i loculi di proprietà comunale fossero garantiti in misura maggiore rispetto a quelli privati e delle Confraternite, per consentire a tutti, ma soprattutto ai cittadini meno abbienti, la possibilità di una sepoltura a costi accessibili e calmierati.

E' accaduto invece:

- che sia stata addirittura utilizzata anche la parte esterna dei muri perimetrali, occupando parte dell'area che è destinata al parcheggio;

- che siano state rilasciate, senza ragione, concessioni a titolo gratuito;

- che siano state assentite numerosissime varianti edilizie per consentire un inarrestabile proliferare di loculi ed ossari;

- che non sia stato ancora stipulato l'atto di donazione per l'acquisizione gratuita di un'area di 900 mq. che una confraternita si era impegnata a cedere gratuitamente alla proprietà comunale.

Un altro aspetto della vicenda veramente preoccupante -a giudizio di Ernesto Leganza- è stato che l'Amministrazione per tutte le concessioni rilasciate alle Confraternite ha incassato la modica ed irrisoria cifra di 100,00 euro per loculo e 50,00 euro per ossario, quando invece quei loculi ed ossari sono stati ceduti a cifre elevatissime e per le quali i trepuzzini hanno spesso manifestato tutto il loro disappunto.

Ecco perché, con l'approvazione dell'ordine del giorno da parte dell'assemblea cittadina ritengo che sia stata scritta a Trepuzzi una pagina di libertà, di legalità e di giustizia sociale, restituendo il cimitero comunale ai nostri concittadini e liberandolo da ingombranti presenze.

A titolo strettamente personale -continua Ernesto Leganza- senza impegnare l'opinione dei miei colleghi consiglieri comunali, ma ben sapendo di interpretare il sentire comune di tanti concittadini che mi hanno testimoniato la loro adesione alla nostra battaglia di civiltà, posso dire che quando affermo che le autorità ecclesiastiche locali e le Confraternite hanno scelto di restare, sulla gestione delle aree cimiteriali, in "religioso silenzio", non è in discussione la coerenza della Chiesa, che -non dimentichiamolo- è il "popolo dei fedeli", ma la mia asserzione chiama in causa una parte di clero locale che ha dato e dà adesione a chi, anche con atti amministrativi, persegue idee di assistenza spirituale contrapposte a quelle che la Chiesa predica.

E questo lo trovo impressionante, perché mette a repentaglio la "trincea" in cui vivono quei parroci della mia città che hanno il coraggio di non essere silenti, che affrontano le vere emergenze spirituali e materiali del paese e dei loro quartieri, ma soprattutto delle derelitte periferie, difendendo a spada tratta i valori cristiani ed intrepretandoli con parole semplici e gesti di quotidiana solidarietà.

Esiste ancora una "grande Chiesa", ma c'è anche una Chiesa solo chiacchiere e filosofia, senza determinazione e con troppa accondiscendenza.

Se il problema esiste, è bene che se ne discuta.

Ho voluto parlare liberamente di tutto questo -precisa Ernesto Leganza- perché "sono uno di quelli che accettano volentieri obiezioni, se dico qualcosa di sbagliato, e che fanno volentieri obiezioni, se qualcuno dice qualcosa di sbagliato. E forse mi piace più ricevere obiezioni che farne: è molto più utile". Ma, in verità, su quanto è stato detto in consiglio comunale sulle aree cimiteriali non ho ascoltato obiezioni convincenti o che abbiano colpito nel segno.

Mi piace, forse anche per restare in tema, concludere citando l'epigrafe tombale di Dorcas Gustine nell'Antologia di Spoon River di Edgar Lee Master: "La lingua sarà forse un organo ribelle, ma il silenzio avvelena l'anima. Mi biasimi chi vuole, io sono contento".

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