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Udc a muso duro con Ruggeri. Ma arriva il Terzo Polo

Il gruppo del partito guidato da Errico diserta il faccia a faccia con il coordinatore e Quintana. Ma ora il partito è pronto a correre da solo. Al via anche a Gallipoli l'intesa con Fli e Pagliaro

GALLIPOLI - Le grandi manovre convergono al centro. E la vera svolta epocale passa inesorabilmente dalle scelte in casa dell'Udc gallipolina. Capace di sfaldarsi e ricompattarsi nel giro pochi giorni. Anche recentemente. E pronta, ora, a correre anche da sola. O meglio abbarbicata con il Terzo Polo in divenire anche a Gallipoli. E le frizioni interne e larghe intese da ricostruire con il Pd e l'asse dei venneriani? Per ora possono attendere. O passare in secondo ordine. Un evoluzione maturata in queste ore e che ha aperto le danze con lo strappo interno di inizio settimana. Un incontro ufficiale in terra ionica alla presenza del coordinatore provinciale Totò Ruggeri. Per lenire le incomprensioni e le fratture del recente passato. Per arginare la politica dei "fornelli" e ricondurre le divergenze intestine nell'alveo della sana dialettica interna al partito. E quindi per ritrovare il bandolo dell'unità dei centristi gallipolini.

Unità di intenti e di prospettive in vista delle prossime elezioni amministrative. Ma la caduta rovinosa dell'esperienza del Venneri ter è ancora latente. E chi quella delegittimazione politica l'ha subita, come l'ex vicesindaco Francesco Errico, ha atteso, invano, il tempo della resa di conti. In termini politici, morali e anche di affidabilità per il futuro. Nonostante chiarimenti e incontri il gruppo storico dell'Udc gallipolina non ha mai celato il suo disappunto per la condotta autonoma portata avanti dal consigliere provinciale Sandro Quintana e dagli ex consiglieri comunali Luigi Caiffa e Giancarlo Padovano. Da qui la richiesta di un intervento risolutore al coordinatore provinciale Ruggeri. Che ha confermato, in pubblico e in privato, l'impossibilità per il partito di prescindere dall'apporto "quantitativo" di Quintana e compagni. Che hanno dato tanto, ma che con l'azione arbitraria contro la giunta Venneri "hanno anche tolto tanto al partito" ha precisato sempre Ruggeri. L'imprimatur fornito al coordinatore cittadino Felice Stasi quello di lavorare per ricompattare il partito.

"Perchè tutte le componenti sono importanti e autorevoli per l'Udc gallipolina" media lo stesso Stasi. E le legittime aspettative di Errico e del gruppo storico del partito (ne fanno parte i vari Attila Piccolo, Salvatore Caggiula, Antonio Negro, Salvatore Manno, Antonio Caiffa, Luigi Casalino)? Qualcosa non quadra. E avendo compreso l'antifona, Errico e compagni non si sono presentati lunedì sera al faccia a faccia con Ruggeri e il gruppo di Quintana. Un messaggio chiaro, ma non di rottura. Almeno a sentire il commento laconico dell'ex vicesindaco: "Dopo la caduta dell'amministrazione Venneri ter non delegittimata certo dalle segreterie provinciali che avevano deciso di sostenerla" dice Errico, "per l'Udc è arrivato il tempo di mettere la palla al centro e ripartire. Ma la linea da seguire per le prossime elezioni deve essere condivisa da tutti, senza escludere possibili alleanze, larghe intese e piattaforme programmatiche sulle quali convergere".

Ma nelle ultime ore l'inclinazione dell'Udc gallipolina sembra viaggiare di riflesso con quanto accadrà in quel di Lecce da lunedì prossimo: la nascita ufficiale del Terzo polo. E anche per Gallipoli pronta a meterializzarsi quindi la corsa solitaria in campagna elettorale sull'asse Udc-Fli e Alleanza Per Lecce e il Salento di Paolo Pagliaro. Sarà la scelta taumaturgica per le divergenze centriste anche in riva allo Ionio? Si vedrà.

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