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Xylella, commissario Silletti convocato il 18 marzo in Commissione agricoltura

A febbraio la richiesta del parlamentare Capone e dei componenti Mongiello e Oliverio. Ora è stata resa nota la data. Il comandante della forestale che sta gestendo l'emergenza dovuta al batterio illustrerà dettagli del piano. "Valutare anche eventuale nocività di interventi con fitosanitari"

LECCE - Mercoledì 18 marzo, presso la Commissione agricoltura della Camera, su convocazione del presidente della Luca Sani, si svolgerà l’audizione di Giuseppe Silletti, il comandante della forestale pugliese nominato di recente commissario per l’emergenza nell’avanzata del batterio Xylella. C’è dunque una data uffciale, dopo la richiesta, avvenuta a febbraio, da parte del parlamentare Pd leccese Salvatore Capone e dai componenti Colomba Mongiello, deputata foggiana, e Nicodemo Oliverio, anche loro democratici.

La notizia è stata diffusa dallo stesso Capone in una nota. Così precisa il parlamentare: “Abbiamo ritenuto opportuno l’intervento del commissario Silletti in Commissione agricoltura per comprendere nel dettaglio il Piano già presentato e valutarne i punti di forza e di criticità in relazione ad un obiettivo quanto mai complesso”.

Il fronte è ampio, infatti, Capone ricorda che la lotta al batterio che sta contagiando gli ulivi deve coniugarsi anche con “la salvaguardia del paesaggio e della salute delle popolazioni e tutela di un segmento produttivo ed economico di eccellenza”.

“In questo senso – aggiunge - credo che vadano valutate con molta attenzione, ad esempio, le azioni da effettuare sulla fascia di protezione e che l’eradicazione debba essere condotta, se necessaria, con estrema cautela per quel che può significa anche, ma non solo, in termini di qualità del paesaggio e di salvaguardia territoriale. E d’altra parte – aggiunge - proprio le indagini avviate dalla Procura di Lecce confermano la complessità di questa vicenda”.

Capone va oltre a aggiunge: “Inoltre, insieme alla collega Elisa Mariano, riteniamo necessario il coinvolgimento del ministero della Salute, relativamente all’eventuale nocività per le popolazioni degli interventi fitosanitari obbligatori mentre anche alla luce di quanto emerge quotidianamente ritengo ancor di più obbligatorio il sostegno alla ricerca e la necessità che proprio la ricerca rientri a pieno titolo nell’impianto del Piano Olivicolo Nazionale e sia considerata una priorità nell’utilizzo delle risorse impegnate a contrastare l’avanzata del batterio”.

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