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Martedì, 30 Aprile 2024
La storia

Diagnosi e cura del cancro al seno: “Con la Brest Unit donne salentine mai sole”

La testimonianza di Rita Tarantino e dell’impegno di Sos per la vita con il progetto di senologia che ha permesso percorsi personalizzati e abbattimento delle liste d’attesa: “Dalla mia malattia l’impulso ad aiutare le altre donne”

LECCE - La prevenzione e la lotta per i diritti sanitari delle donne acquistano un valore ancora più importante nella ricorrenza dell’8 marzo e a partire dalle esperienze dirette di chi ha tratto dal suo male la forza per aiutare gli altri: lo sottolinea con forza Rita Tarantino, presidente di Sos per la vita e del Comitato consultivo misto dell’Asl di Lecce per cinque anni, che ricorda quanto fatto dallo specifico progetto, che ha rimesso ordine alla senologia e azzerato le liste d’attesa per fare un esame mammografico generale e per mettere ad ogni donna un percorso individuale specifico.

Tutto è partito dalla malattia, la propria. “Ho avuto il cancro al seno anni fa – racconta - e non si può immaginare l’inferno vissuto tra mancanza di percorsi, di supporto e liste d'attesa lunghissime”. E poi c’è quella frase, terrificante, che ha animato e segnato la sua battaglia, ovvero quando si è sentita dire: “Quante chiacchiere, in fin dei conti il seno non è un organo vitale”.

“Giurai a me stessa – aggiunge - che mi sarei battuta affinché nessuna donna potesse sentirsi ripetere quella frase e per il rispetto dei loro diritti e così è stato”.

“Molti mi conoscono – afferma - e sanno cosa ho fatto per la senologia. Con il progetto insieme a Te io ed un gruppo di lavoro circolare della Asl, formato da medici e tecnici, supportati dal presidente, abbiamo abbassato le liste d'attesa da due anni a pochi giorni”.

Tarantino racconta come il proprio sogno fosse che ogni donna fosse presa per mano ed accompagnata nel difficile percorso di diagnosi e cura: “Sentirsi dire dalle centinaia di donne che mi chiamano da sempre ‘signora Rita’ che ‘Ora con la Breast unit ci sentiamo protette’ mi riempie il cuore di gioia e mi fa commuovere”.

Da qui l’appello costante alla prevenzione ma anche un ringraziamento a chiunque abbia lavorato e continui a farlo per questo tema, a partire dal dottor Giuseppe Cairo e ai suoi collaboratori: “Professionalità e umanità – conclude - si fondono e questo è meraviglioso”.

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