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Il Lecce ripreso in extremis dal Frosinone: contestata la direzione dell'arbitro

Ciociari in vantaggio su rigore su Parzyszek, poi Adjapong e Mancosu ribaltano il risultato. Al minuto 89 gli ospiti pareggiano: dubbi sulla posizione di Novakovich, ma i tempi della difesa sono sfasati

LECCE - Ancora un pareggio interno per 2 a 2 per il Lecce, dopo quello col Venezia, che vale comunque l'ottavo risultato utile di fila. Contro il Frosinone l'undici giallorosso prima va sotto, poi ribalta il risultato, ma nei minuti finali subisce il secondo gol dei ciociari, scaturito da un posizionamento molto dubbio già a velocità normale e che il Var, se solo fosse previsto anche in B, avrebbe rilevato. 

Complessivamente il Lecce ha recitato il copione già visto contro i lagunari: meno brillante dal punto di vista atletico rispetto a molte uscite precedenti, intermittente nella costruzione del gioco - quasi mai fluida anche per merito degli avversari -, ancora carente dal punto di vista temperamentale. La fase difensiva non appare ben protetta dai cursori di fascia e, sulla linea mediana, Paganini sta giocando al di sotto delle aspettative: che non sia un interno naturale, insomma, si vede.

È stato Parzyszek, su rigore, a portare avanti la squadra di Nesta al minuto 15. Nell'occasione il Lecce ha protestato con l'arbitro Gheslini perché Adjapong ha incrociato l'attaccante al limite dell'area, facendolo cadere dopo un blando tocco con la mano sulla schiena, mentre entrambi erano in corsa: l'attaccante polacco non ci pensa un attimo a lasciarsi cadere. Al 39' la prima tegola per mister Corini: per un problema al ginocchio, con cui convive da un poco di tempo, Lucioni ha chiesto il cambio, lasciando il posto a Meccariello.

Al termine del primo tempo lo stesso Adjapong ha rimesso il match sui binari dell'equilibrio: mancata chiusura di Zampano sul cross di Mancosu, con il laterale del Lecce che controlla col petto e tira col piede sinistro sul secondo palo.

Nella ripresa Corini ha avviato la filiera dei cambi abbastanza presto: al 55' Falco e Henderson dentro per Stepinski e Paganini, entrambi insufficienti sul piano del rendimento. Il tempo di riorganizzarsi e il Lecce trova il secondo gol, di autentica rapina: la firma è quella di capitan Mancosu, al 65' dopo che Bardi, palla al piede, aveva tergiversato sul rinvio consentendo al numero 8 giallorosso di recuperare la sfera in scivolata, rialzarsi e spingere in rete.

Calderoni e Listkoswki al 69' prendono il posto di Dermaku, affaticato a livello muscolare, e di Majer. Poco dopo Beghetto e Tribuzzi sostituiscono Salvi e Parzyszek. Al 79' fuori Castanos per Carraro: Nesta continua l'iniezione di forze fresche dalla panchina. Al minuto 81 ancora proteste dei salentini: Falco serve Calderoni che, quasi sulla linea di fondo, viene travolto da Szyminski, ma per Gheslini, poco distante, si tratta di intervento in anticipo, del tutto regolare, prima del contatto comunque evidente. I dubbi restano.

L'ex Tabanelli entra per Maiello al minuto 85 quando il Lecce sembra poter controllare senza troppi patemi la parte finale del match. Il pareggio del Frosinone arriva, invece, all'89' in una circostanza simile, per dinamica, all'azione che aveva portato al penalty inziale: Calderoni, nel tentativo di chiudere su Zampano, dà le spalle al pallone, consentendo al centrocampista di controllare e servire l'accorrente Roheden che lascia partire un tiro abbastanza sbilenco con la soluzione approssimativa che diventa un involontario assist per Novakovich. Lo statunitense, in allungo, supera Gabriel e per l'assistente dell'arbitro è Adjapong a tenere in gioco il calciatore del Frosinone. In ogni caso, va detto, i tempi della difesa del Lecce non sembrano quelli giusti: Calderoni, Meccariello e Adjapong ci mettono ciascuno qualcosa nell'azione contestata. Gabriel in precedenza era stato comunque bravo ad alzare oltre la traversa un colpo di testa dello statunitense.

Il Lecce, incassato il pari, ci ha provato nei minuti di recupero a riprendersi i tre punti: lo ha fatto catapultandosi in avanti, andando molto vicino al terzo gol con Mancosu - bravo Bardi nella circostanza a deviare in corner - e reclamando per un calcio di rigore per presunto fallo su Tachtsidis che, invece, ha rimediato un'ammonizione per simulazione.

Salentini e laziali restano appaiati in classifica con 20 punti, ma al quarto posto perché l'Empoli, vincendo a Chiavari, si è portato al secondo posto, due lunghezze avanti. La capolista Salernitana è stata sconfitta a Brescia mentre la Spal, seconda in graduatoria, gioca alle 18 a Cittadella.

Da segnalare il minuto di raccoglimento, a inizio gara, per Paolo Rossi: in un silenzio spettrale, il tabellone del Via del Mare ha mostrato l'eroe di Spagna '82, sorridente e braccia verso il cielo, ovviamente in maglia azzurra.

Al Via del Mare secondo 2 a 2 di fila (foto Chilla)

Il tabellino di Lecce-Frosinone 2 a 2

LECCE (4-3-1-2): Gabriel; Adjapong, Lucioni (39’ Meccariello), Dermaku (69' Calderoni), Zuta; Paganini (55’ Henderson), Tachtsidis, Majer (69' Listkoskwi); Mancosu; Coda, Stepinski (55’ Falco). A disposizione: Bleve, Vigorito, Rossettini, Monterisi, Pettinari, Bjorkengren, Maselli. Allenatore: Corini

FROSINONE (3-4-1-2): Bardi; Brighenti (cap.), Szyminski, Curado; Salvi (73’ Beghetto), Maiello (85’ Tabanelli), Kastanos (79’ Carraro), Zampano; Rohden; Parzyszek (73' Tribuzzi), Novakovich. A disposizione: Iacobucci, Marcianò, Gori, Boloca, Vitale, Ciano, Giordani. Allenatore: Nesta

Marcatori: 15’ Parzyszek, 44’ Adjapong, 60' Mancosu, 89’ Novakovich

Ammoniti: 14’ Adjapong, 50’ Meccariello, 58’ Kastanos, 82’ Listkoswki, 88’ Novakovich, 90+1 Curado, 90+4 Tachtsidis

Arbitro: Ghersini di Genova; assistenti: Rocca di Catanzaro e Miele di Torino; quarto ufficiale: Paterna di Teramo

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