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Sabato, 27 Aprile 2024
L’innovazione / Casarano

Serre solari per essiccare i fanghi del depuratore. De Nuzzo scarica dubbi e illustra progetto

Il sindaco ha chiarito alcuni aspetti tecnici e procedurali che riguardano la progettazione dell’Acquedotto pugliese per la realizzazione delle serre di pertinenza dell'impianto consortile di Casarano. “Saranno ridotti processi biologici e cattivi odori”

CASARANO - Sarà un’innovazione importante per migliorare l’attività e bloccare le criticità del depuratore di Casarano e non certo un problema in più annesso al funzionamento dell’impianto consortile più volte al centro delle polemiche cittadine. E’ quanto chiarisce il primo cittadino, Ottavio De Nuzzo in merito al progetto definitivo di Acquedotto pugliese per la costruzione di serre per l’essiccamento solare del fango disidratato prodotto dagli impianti di depurazione.

Progetto che riguarda da vicino anche alcune realtà salentine e in particolare interessa anche l’area di pertinenza del depuratore casaranese inserito nel quinto lotto degli interventi già pianificati.

L’amministrazione comunale ha inteso porre alcuni chiarimenti sulla portata del progetto delle serre di essiccamento dei fanghi per il quale il consiglio comunale ha già disposto l’approvazione della relativa variante urbanistica nella seduta del 28 luglio dello scorso anno. E con la pubblicazione del relativo avviso per la presentazione delle osservazioni. Sempre l’assise comunale sarà poi chiamata ad esprimersi sul progetto definitivo.

“Ma ad ogni buon conto, prima della convocazione del consiglio” puntualizza il sindaco De Nuzzo, “è intenzione dell’amministrazione comunale convocare i progettisti di Aqp in un incontro pubblico al fine di descrivere gli interventi previsti e di fugare ogni dubbio sulla bontà del progetto”.

Un particolare del progetto

Le fasi del progetto  

L’impianto di depurazione delle acque reflue di Casarano è il presidio depurativo consortile a servizio dei Comuni di Casarano, Matino e Parabita e dall’anno 2010, presenta un carico influente pari a 58.894 abitanti equivalenti.

“L’Acquedotto pugliese, nella sua qualità di gestore del servizio idrico integrato, ha presentato un progetto per la costruzione di serre di essiccamento per un importo di 6 milioni di euro, allo scopo di aumentare la sostanza secca, e dunque di diminuire l’attuale produzione di fango” spiega in una nota il sindaco De Nuzzo, “per intenderci, il fango stagnante è proprio la causa principale dell’odore sgradevole percepito nei pressi del depuratore”.

“Attraverso il processo di essiccazione all’interno delle serre solari, il fango che viene ottenuto è abbastanza secco per evitare processi biologici che generano cattivi odori. Una volta essiccato, il fango viene convogliato all’interno degli appositi cassoni e condotto allo smaltimento” prosegue il primo cittadino, “e per ciò che concerne il trattamento dell’aria, il progetto di Aqp prevede l’installazione degli appositi sistemi di trattamento e di deodorizzazione”.

C’è da ricordare che anche l’Arpa, l’Agenzia regionale per la prevenzione e la protezione dell’Ambiente ha dato il proprio parere favorevole. E il Comune di Casarano, territorialmente competente, ha provveduto all’adozione della variante urbanistica e all’apposizione del vincolo preordinato all’esproprio, trattandosi di un’opera infrastrutturale e di intervento di pubblica utilità, con la delibera di consiglio comunale del 28 Luglio 2023. In seguito all’approvazione sono stati affissi i manifesti per le eventuali osservazioni E l’iter procedurale è in fase di completamento. Il consiglio comunale sarà poi chiamato ad esprimersi sull’approvazione definitiva del progetto.

Un render del nuovo impianto

La mission del nuovo sistema

L’innovazione progettuale, in sintesi, prevede la realizzazione di serre che hanno lo scopo di ridurre la quantità di acqua ancora presente nel fango prodotto dall’impianto e già disidratato meccanicamente utilizzando una modalità completamente naturale e sostenibile che sfrutta esclusivamente l’energia solare, senza pertanto consumo diretto di combustibili fossili.

Tali serre ad energia solare realizzate in policarbonato trasparente e poste a valle dell’esistente disidratazione meccanica, infatti, utilizzano esclusivamente le radiazioni solari ed il potenziale di essiccamento dell’aria come fonte di energia termica per l’essiccamento del fango già disidratato ed inserito in serra, facendo passare il tenore di secco del fango stesso dal valore iniziale, dell’ordine del 20 per cento, ad un valore finale dell’ordine del 75-80 per cento, in funzione del tempo di detenzione in serra.

L’intervento proposto non interviene in alcun modo sulla potenzialità dell’impianto di depurazione esistente. Non necessita dell’occupazione di aree private, bensì esclusivamente di aree di pertinenza del depuratore, per una superficie di circa 7.500 metri quadri, poste all’interno di proprietà comunale attigua al depuratore esistente.

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