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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Discarica Castellino, M5S all'attacco: "Cittadini tagliati fuori dalle scelte"

Gli attivisti avevano presentato quasi 500 firme per conoscere la situazione del sito, i pericoli sicurezza, ricevendo il rifiuto a discuterne all'interno del consiglio comunale odierno: "Disattese le richieste di chiarezza"

NARDO' - "Una delle pagine più nere per i cittadini di Nardò". Commentano così gli attivisti del Cinque stelle locale quanto accaduto cinque giorni fa nel consiglio comunale, quando le firme, raccolte e protocollate, di 477 cittadini sul caso della discarica di Castellino "sono state buttate nella spazzatura senza avere il diritto ad una risposta alle lecite domande che venivano poste".

"I politici di Nardò, tutti sia di maggioranza che di minoranza, arroccati nel palazzo - precisano in una nota scritta -, non hanno sentito il dovere di dare delle repliche ai loro stessi concittadini che magari li hanno anche votati". Cosa è accaduto nello specifico? Gli attivisti del MoVimento Cinque Stelle di Nardò, da diverso tempo avevano posto all’amministrazione Risi delle semplici domande sulla discarica di Castellino, richiedendo risposte sulla situazione di pericolo sanitario ed ambientale per i residenti e per gli abitanti delle realtà comunali vicine.

Dopo aver evidenziato a lungo l'assenza di sicurezza, nell'area, ignorati dalle istituzioni, si sono attivati mediante una raccolta firme per richiedere un consiglio comunale monotematico sulla discarica. L’unica persona sensibile ed interessata al tema trattato è stata il presidente del consiglio comunale, Antonio Tiene, che ha convocato ed analizzato il testo della richiesta, esprimendosi favorevolmente ed assumendo l’impegno per raccogliere le necessarie adesioni da parte di alcuni consiglieri comunali a far firmare l’atto per avviare l’iter della discussione in aula.

Convocati per il 22 febbraio per la consegna del documento, gli attivisti hanno ricevuto un imbarazzato rifiuto a discutere del problema della discarica nell’aula consiliare, senza ricevere motivazioni, espressamente richieste per iscritto. "Ci è stato sommariamente detto - spiegano - che il problema è in fase di discussione da parte dell’amministrazione, che il 27 febbraio una parte del tema sarà discussa in un consiglio comunale e che le 'altre' tematiche saranno trattate 'a porte chiuse' in una conferenza di servizi".

"Ancora un’altra volta - precisano - i cittadini sono stati tagliati fuori dalle decisioni che li vedono protagonisti. Ancora una volta i politici si arrogano il diritto di decidere le nostre sorti senza coinvolgere i diretti interessati. I consiglieri comunali non hanno avuto il coraggio, o meglio, hanno avuto paura di prendersi delle responsabilità".

"Nel consiglio del 27 febbraio (oggi, ndr) - ribadiscono -, si preferirà discutere, cosa importante ma non meno della salute delle persone, del mancato ristoro economico che il comune di Nardò non ha percepito dal 1992 sino al 2007 da parte dei 46 comuni che versavamo in discarica i loro rifiuti, invece di chiedersi: cosa è sepolto in contrada Castellino ed avviare una serie di carotaggi, sul perché mancano o non vengono resi pubblici i dati dei prelievi dei pozzi sentinella, su come viene controllata la produzione di biogas e percolato, perché manchi un registro dei tumori e potremmo continuare all’infinito".

"I cittadini di Nardò - concludono - chiedevano delle risposte, non hanno ottenuto quelle richieste, in compenso ne hanno avute delle altre. Noi, insieme ai cittadini, saremo comunque presenti il giorno 27 febbraio al consiglio comunale per sottolineare le vostre responsabilità, per continuare a fare domande e chiedere delle risposte. Voi non vi arrenderete mai, noi neppure".

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