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L’ordinanza anticaldo per i braccianti di Nardò diventa tesi di studio universitario

Una tesi sul caporalato descrive il provvedimento varato dal sindaco Mellone sin dall’estate del 2016 come esempio di sussidiarietà verticale per la tutela della salute e contro lo sfruttamento dei lavoratori

NARDO’ - L’ordinanza anticaldo varata nelle ultime stagioni estive dal sindaco di Nardò, Pippi Mellone, diventa materia di studio all’Università del Salento e argomentazione accademica sul delicato tema del caporalato e lo sfruttamento dei lavoratori stagionali. Nei giorni scorsi, Giorgio Toma, uno studente neretino di 25, ha conseguito, con il massimo dei voti (110 e lode) la laurea del corso di Studi Geopolitici e Internazionali con una tesi dal titolo “La lotta sussidiaria alla criminalità organizzata. Il Caporalato: il caso Nardò”, in cui viene evidenziato come il provvedimento del primo cittadino neretino rappresenti strumento di contrasto al caporalato.

Nel terzo e ultimo capitolo del lavoro, relatore il professore Michele Carducci, emerge come per la prima volta, nel 2016, un’amministrazione comunale ha cercato di essere utile attraverso “la sussidiarietà verticale”, emanando un provvedimento con il quale è vietato il lavoro nei campi nel periodo tra giugno e settembre e nella fascia oraria tra le 12:30 e le 16:30. Una misura a tutela dei braccianti agricoli e argine allo sfruttamento degli stessi.

L’ordinanza è nata da una situazione di fatto difficile da ignorare: in estate, sul territorio neretino, la raccolta delle angurie e degli ortaggi fa da sempre registrare un significativo aumento del numero dei lavoratori impiegati nei campi. Impegno spesso, purtroppo, concentrato in passato proprio nelle ore centrali della giornata, quelle più calde e quindi potenzialmente più dannose per la salute.

Una condizione più volte emersa nelle cronache locali e nazionali. Peraltro, il provvedimento è risultato pienamente legittimato dal punto di vista giuridico, essendo uscito indenne dai vari ricorsi delle imprese agricole e diventando un modello anche per altre realtà critiche sul fronte dell’impiego dei braccianti in agricoltura. Un provvedimento che ha dimostrato di tutelare concretamente le condizioni di salute dei lavoratori, visto che l’ultimo drammatico fatto di cronaca risale al luglio 2015, quando un lavoratore extracomunitario perse la vita mentre era al lavoro in campagna a temperature elevatissime.

“Faccio i miei auguri a Giorgio e spero che questa laurea sia il miglior viatico per la sua piena realizzazione professionale” il commento del sindaco Pippi Mellone, “sono molto contento che l’ordinanza anticaldo sia il pretesto per approfondire temi accademici cruciali come il principio di sussidiarietà e fenomeni di cronaca, purtroppo sempre attuali, come il caporalato. L’ordinanza e il campo a Boncuri hanno migliorato le condizioni dei braccianti, reso dignitosa la loro accoglienza, favorito condizioni utili a un rapporto normale tra datori e lavoratori, tutelato le tante aziende agricole che operano rispettando le regole”.

La tesi di laurea ripercorre il rapporto che intercorre tra principio di sussidiarietà (richiamato nell’articolo 118 della Costituzione), lotta alle organizzazioni criminali e caporalato, con espresso riferimento al caso Nardò, città in cui nel 2011 alcuni migranti-lavoratori diedero vita al primo sciopero organizzato che fece da cassa di risonanza per la stampa e la magistratura e che aprì una stagione segnata anche da sentenze giudiziarie.

Dopo una breve introduzione sul principio di sussidiarietà, la tesi va alla ricerca di associazioni, movimenti sociali e cittadini che hanno dato manforte alla causa, da No-Cap a Diritti a Sud, nonché degli interventi degli enti pubblici, per poi affrontare il tema del caporalato a livello nazionale, in Puglia e a Nardò. Dove, appunto, per la prima volta, nel 2016 l’ordinanza anticaldo ha applicato, nei fatti, la sussidiarietà verticale e sfida apertamente i fenomeni dello sfruttamento e del caporalato. Nella stesura della tesi Giorgio Toma ha intervistato il sindaco Pippi Mellone per approfondire il senso e la portata di un provvedimento simbolo, che ha fatto il paio nel 2017 con la nascita della foresteria di Boncuri, allestita di concerto tra il Comune di Nardò e la Regione Puglia e finanziata dallo stesso ente regionale.

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